
Ada Spinelli : 2 Settembre 2025 11:43
La recente conferma da parte di Zscaler riguardo a una violazione dati derivante da un attacco alla supply chain fornisce un caso studio sull’evoluzione delle minacce contro ecosistemi SaaS complessi. L’attacco, attribuito al gruppo APT UNC6395, ha sfruttato vulnerabilità a livello di gestione delle credenziali OAuth e di API trust model nelle integrazioni tra applicazioni di terze parti e piattaforme cloud.
Secondo le prime analisi, il punto d’ingresso è stato l’abuso dell’integrazione tra Salesloft Drift e Salesforce. L’attore ha esfiltrato token OAuth validi, consentendo l’accesso diretto agli endpoint Salesforce senza dover interagire con i sistemi di autenticazione tradizionali (es. MFA o session cookies).
Questo vettore sfrutta un punto debole intrinseco nel protocollo OAuth: i bearer token. Un bearer token, se sottratto, garantisce pieno accesso fino alla sua scadenza, indipendentemente dal contesto in cui viene utilizzato. una volta ottenuto il bearer token OAuth (es. tramite furto da log, memory dump, o intercettazione),
CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza la Graphic Novel Betti-RHC Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"? Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti? Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati. Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
lo si può riutilizzare in un’altra sessione, da un altro dispositivo o da un’altra rete, senza dover conoscere la password o superare l’autenticazione a più fattori. In pratica, il token rubato diventa un “passaporto valido” fino alla sua scadenza.
Gli aggressori hanno quindi orchestrato enumerazioni automatizzate via script Python, con query massicce alle API Salesforce, ottenendo dataset contenenti email, numeri di telefono e altre informazioni di contatto business.
Questo approccio dimostra un livello elevato di maturità operativa, con chiara attenzione alla persistenza stealth e al mascheramento nel rumore operativo SaaS.
Zscaler ha confermato che la compromissione è circoscritta all’ambiente Salesforce e non ai sistemi core di sicurezza; i dati esfiltrati riguardano informazioni di contatto business, senza impatto diretto sulle infrastrutture di rete o sui servizi SASE; non sono state rilevate manipolazioni di configurazioni o codice eseguibile.
Tuttavia, anche dati apparentemente “a basso impatto” possono costituire una base privilegiata per future operazioni di spear-phishing contro clienti e partner, sfruttando la fiducia nel brand Zscaler.
Questo incidente conferma criticità note ma spesso trascurate:
L’attacco subito da Zscaler non rappresenta solo un incidente isolato, ma un campanello d’allarme per tutto il settore. Le architetture SaaS, per loro natura interconnesse, erodono il concetto tradizionale di perimetro. In questo scenario, la resilienza dipende dalla capacità di gestire in maniera proattiva tokenization, API exposure e terze parti.
Il caso Zscaler dimostra che anche player globali della sicurezza non sono immuni da vulnerabilità di supply chain. Il futuro della sicurezza cloud richiede un cambio di paradigma: trattare ogni integrazione come un potenziale threat vector e applicare controlli di sicurezza by design a ogni layer della catena di fornitura digitale.
Ada Spinelli
Nel gergo dei forum underground e dei marketplace del cybercrime, il termine combo indica un insieme di credenziali rubate composto da coppie del tipo email:password. Non si tratta di semplici elenchi...

Sulla veranda di una vecchia baita in Colorado, Mark Gubrud, 67 anni, osserva distrattamente il crepuscolo in lontananza, con il telefono accanto a sé, lo schermo ancora acceso su un’app di notizie...

Anthropic ha rilasciato Claude Opus 4.5 , il suo nuovo modello di punta, che, secondo l’azienda, è la versione più potente finora rilasciata e si posiziona al vertice della categoria nella program...

Il lavoro da remoto, ha dato libertà ai dipendenti, ma con essa è arrivata anche la sorveglianza digitale. Ne abbiamo parlato qualche tempo fa in un articolo riportando che tali strumenti di monitor...

ROMA – La profonda crisi istituzionale che ha investito l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali ha spinto Guido Scorza, componente del Collegio, a un intervento pubblico mirato a ...