Il tuo smart TV ti sta spiando? La mancata sicurezza e le vulnerabilità critiche nei dispositivi IoT
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Il tuo smart TV ti sta spiando? La mancata sicurezza e le vulnerabilità critiche nei dispositivi IoT

Il tuo smart TV ti sta spiando? La mancata sicurezza e le vulnerabilità critiche nei dispositivi IoT

Redazione RHC : 29 Luglio 2025 07:49

I dispositivi intelligenti in rete non sono più semplici aiutanti, ma potenziali nemici. Con ogni nuovo termostato o TV connesso a Internet, si apre una nuova falla nell’infrastruttura digitale delle nostre case.

Questo ci ricorda una nuova minaccia scoperta nei termostati WiFi Network Thermostat X-Series, ampiamente diffusi. La vulnerabilità è considerata critica: sulla scala CVSS, ha ricevuto 9,8 punti su 10 ed è monitorata con il CVE-2025-7742. Se un dispositivo di questo tipo è connesso a Internet, è indifeso. Ma anche dietro un firewall, può essere utilizzato come punto di accesso a una rete aziendale o industriale.

La CISA ha sottolineato che le telecamere vulnerabili vengono utilizzate in tutto il mondo, anche nelle infrastrutture critiche di numerose strutture commerciali.


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Secondo il ricercatore di sicurezza informatica Sovik Kandar di MicroSec, il server web integrato in questi termostati non richiede autenticazione. Un aggressore deve solo essere connesso alla stessa rete o ottenere l’accesso tramite Port Forwarding per cancellare le credenziali e assumere il pieno controllo del dispositivo. Questo scenario è del tutto possibile, soprattutto in un ambiente in cui i dispositivi IoT raramente ricevono aggiornamenti e vengono spesso lasciati incustoditi.

Questo non è certo il primo attacco ai termostati. L’anno scorso, i dispositivi Bosch avevano una minaccia simile : consentivano il caricamento e la completa compromissione di firmware arbitrari. Il problema risiede nell’architettura complessiva dell’IoT. Tali dispositivi non sono protetti di default e la loro distribuzione in aree critiche, dagli uffici alla produzione, li rende un comodo trampolino di lancio per gli attacchi.

Ma non è tutto. Nello stesso rapporto, un rappresentante di MicroSec ha rivelato un’altra pericolosa vulnerabilità, questa volta nei sistemi di videosorveglianza LG Innotek. Il modello obsoleto LNV5110R è ancora attivamente utilizzato in strutture commerciali, nonostante sia già stato rimosso dal supporto. La vulnerabilità consente l’esecuzione remota di codice arbitrario a livello di amministratore. Questo bug è sufficiente per caricare una speciale richiesta HTTP POST nella memoria non volatile della telecamera. Il bug apre la strada al controllo totale del sistema di videosorveglianza, con la possibilità di installare trojan, videosorveglianza nascosta o accedere ad altri segmenti di rete.

Ma non sono questi i punti deboli, secondo Kandar. Sostiene che la Smart TV sia il principale tallone d’Achille di qualsiasi infrastruttura moderna. Quasi tutti i modelli Android dispongono di un debug aperto tramite la porta ADB, che non è protetta da password o da un avviso. Queste TV sono ovunque: dalle sale conferenze ai reparti ospedalieri, dagli aeroporti alle sale server. Il controllo può essere assunto da remoto, e questa non è più una teoria: una dimostrazione pratica è disponibile pubblicamente su YouTube. Attraverso la TV, è possibile non solo accedere alla visualizzazione dello schermo, ma anche lanciare un attacco su larga scala all’intera rete locale.

Kandar, che ha al suo attivo 21 vulnerabilità CVE, traccia una linea inquietante: i dispositivi IoT non sono solo rischi, ma vettori di attacco attivi, invisibili e familiari. Molti di essi sono inizialmente considerati affidabili dal sistema, raramente ricevono aggiornamenti e il loro hackeraggio non desta sospetti finché non è troppo tardi.

Bitdefender, un’altra azienda di monitoraggio delle minacce, raccomanda di isolare completamente tutti i dispositivi IoT dalla rete principale, limitandone l’accesso tramite una VLAN o un router separato. È particolarmente importante eliminare qualsiasi accesso diretto a Internet. Anche le VPN, spesso utilizzate per l’accesso sicuro, possono diventare vulnerabili se non aggiornate e configurate correttamente. Come osserva CISA, la sicurezza delle VPN non è determinata tanto dalla crittografia, quanto dallo stato delle apparecchiature connesse.

La CISA non ha ancora registrato tentativi di sfruttamento delle nuove vulnerabilità ma ha emesso dei bollettini a riguardo. Ma è solo questione di tempo. L’agenzia chiede di limitare urgentemente la visibilità di rete di tutti i dispositivi industriali e IoT, eliminando l’accesso esterno e utilizzando metodi di comunicazione sicuri solo quando assolutamente necessario. Queste non sono raccomandazioni, ma istruzioni di sopravvivenza.

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