Nicola Tarlini : 16 Settembre 2025 22:22
Come ogni anno, nel mese di Settembre arriva un grande fiume di emozioni che fluisce verso le scuole. Bambini emozionati di cominciare un nuovo anno scolastico, nuove sfide e nuove avventure. Genitori ancora più emozionati dei piccoli grandi cambiamenti e successi dei loro bambini. Questo flusso di emozioni viene, però, dirottato (in gran parte) verso una direzione non propriamente fra le migliori, lo “sharenting”: un fenomeno relativamente nuovo e in grande aumento.
È il modo in cui molti genitori pubblicano continuamente su internet foto, video o persino le ecografie dei loro bambini (quindi minori). Il nome nasce negli Stati Uniti e combina le parole inglesi”share”(“condividere”) e”parenting”(“genitorialità”).
Il motivo di tale tendenza da parte dei genitori moderni è, spesso, riconducibile alla pura gioia: quando il piccolo sorride, fa un passo o scopre qualcosa di nuovo, i genitori vogliono mostrarlo a familiari e amici. È naturale voler condividere momenti felici e piccoli grandi successi.
Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)?Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class" del corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence". A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente. Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato. Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile. Guarda subito l'anteprima gratuita del corso su academy.redhotcyber.com Contattaci per ulteriori informazioni tramite WhatsApp al 375 593 1011 oppure scrivi a [email protected] ![]() Supporta RHC attraverso:
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Se la condivisione diventa eccessiva, il minore finisce esposto a un pubblico molto più ampio di quanto dovrebbe. Questo può influire sulla sua identità digitale – cioè su come sarà percepito online anche nella maggiore età – e, di conseguenza, sullo sviluppo della sua personalità. Infatti, per rimanere fedele all’identità digitale creata da altri, i minori potrebbero sentirsi costretti a limitare le proprie esperienze di vita e temere le novità non compatibili con l’idea che altri hanno di loro.
Di seguito facciamo alcuni esempi puramente inventati che potrebbero aiutare a comprendere la gravità di un piccolo gesto come quello descritto nell’articolo.
La prima paghetta
Maria, mamma di Luca, pubblica su Instagram una foto di Luca mentre riceve la sua prima paghetta. L’immagine raccoglie molti “like”, ma ora chiunque può vedere il nome completo del bambino, la sua età e persino dove vive (se la foto è scattata davanti al portone di casa). Un futuro datore di lavoro o uno sconosciuto potrebbe usare queste informazioni.
Le vacanze in famiglia
Paolo posta su Facebook un video di sua figlia Sofia che gioca sulla spiaggia, indicando il nome della località e la data. Qualche mese dopo, un ladro controlla le foto per capire quali case sono vuote durante le vacanze e organizza un furto. Anche se l’intenzione era solo condividere un ricordo, la visibilità può creare rischi reali.
Le prime parole
Giulia carica su TikTok un breve clip del suo bimbo che dice “mamma”. Il video diventa virale e milioni di persone lo vedono. Oltre alla soddisfazione di vedere il proprio bambino famoso, Giulia perde il controllo su chi può scaricare o riutilizzare quel video, magari inserendolo in contesti diversi senza il suo consenso.
Con l’inizio del nuovo anno scolastico, Guido Scorza (componente del collegio del Garante della Privacy) fa un appello a tutti i genitori su Instagram attraverso il seguente Reel: https://www.instagram.com/reel/DOXxmObjKJh/
In questo appello, il dott. Scorza parla da padre preoccupato e con una visibilità e chiarezza sul tema che definisce “privilegiato”. L’obiettivo dell’appello è quello di guidare i giovani genitori vogliosi di condividere momenti felici e speciali dei loro bimbi ad un uso più consapevole delle foto e dei video. Infatti, come detto da Guido: “Foto e video con in primo piano il loro viso, i loro sorrisi, sullo sfondo la targa della scuola che frequentano, faranno il giro del mondo e saranno a disposizione di miliardi di persone. Inesorabilmente anche di mostri, pronti a utilizzare quelle foto per generare, grazie ai nuovi servizi basati sull’intelligenza artificiale, ogni tipo di materiale pedo-pornografico da distribuire nei mercati internazionali, rendendo nostra figlia o nostro figlio una pedo-pornoattrice o un pedo-pornoattore.”
La conclusione dell’appello è tanto semplice quanto fondamentale da ricordare: “Pensiamoci due volte, magari condividiamo quella foto con amici e parenti attraverso le app di messaggistica o meglio ancora mostriamogliela sul nostro smartphone”. Un consiglio pratico che potrebbe portare maggiore sicurezza al minore e all’intera famiglia.
Non si tratta solo di immaginare il peggio o di essere pessimisti, i casi reali ci sono e sono di grande attualità anche in Italia. Basti pensare al caso relativo al forum “phica.eu” e al caso del gruppo Facebook “Mia Moglie”.
Non dobbiamo mai dimenticare la reale dimensione dei Social Network e il loro obiettivo: diffondere informazioni in modo capillare e ovunque. Lo scopo di tali piattaforme è una condivisione di massa di contenuti multimediali (foto, video, immagini e audio).
Che siano foto nostre, dei nostri figli, di amici o di familiari, una volta pubblicati su un Social Network non ne abbiamo più alcun reale controllo. Non potremo sapere quanti l’abbiano copiata, scaricata, screenshottata, storpiata e condivisa.
Come tutti gli strumenti, i Social Network hanno bisogno di essere usati in modo attento e consapevole per poter portare dei vantaggi. Ricordiamo anche che, come tutti gli strumenti, hanno sempre delle conseguenze nell’utilizzo scorretto.
Sarebbe fantastico avere un agente AI capace di analizzare automaticamente il codice dei nostri progetti, individuare i bug di sicurezza, generare la correzione e pubblicarla subito in produzione. Epp...
La disillusione nei confronti degli incontri online spinge sempre più le donne a cercare intimità emotiva nel mondo virtuale. Sempre più donne si rivolgono all’intelligenza artificiale, ovvero ai...
Una falla critica di 13 anni, nota come RediShell, presente in Redis, permette l’esecuzione di codice remoto (RCE) e offre agli aggressori la possibilità di acquisire il pieno controllo del sistema...
Se n’è parlato molto poco di questo avvenimento, che personalmente reputo strategicamente molto importante e segno di un forte cambiamento nella gestione delle vulnerabilità non documentate in Ita...
Autore: Inva Malaj e Raffaela Crisci 04/10/2025 – Darkforums.st: “303” Rivendica Data Breach di 9 GB su Apple.com Nelle prime ore del 4 ottobre 2025, sul forum underground Darkforums è comparsa...