Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca
Banner Desktop V1
Red Hot Cyber Academy
Facebook down, e questo dovrebbe preoccuparci tutti.

Facebook down, e questo dovrebbe preoccuparci tutti.

Michele Pinassi : 8 Ottobre 2021 14:45

Il lungo down dei servizi di Facebook, WhatsApp e Instagram, con tutte le conseguenze economiche e sociali del caso, deve farci interrogare sullo strapotere che queste piattaforme hanno sulla nostra quotidianità. Per reagire e non farsi più cogliere impreparati, puntiamo sulle alternative libere.

Autore: Michele Pinassi


Rhc Conference Sponsor Program 2

Sponsorizza la prossima Red Hot Cyber Conference!

Il giorno Lunedì 18 maggio e martedì 19 maggio 2026 9 maggio 2026, presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà la V edizione della la RHC Conference
Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico. 
Se sei interessato a sponsorizzare l'evento e a rendere la tua azienda protagonista del più grande evento della Cybersecurity Italiana, non perdere questa opportunità. E ricorda che assieme alla sponsorizzazione della conferenza, incluso nel prezzo, avrai un pacchetto di Branding sul sito di Red Hot Cyber composto da Banner più un numero di articoli che saranno ospitati all'interno del nostro portale. 
Quindi cosa stai aspettando? Scrivici subito a [email protected] per maggiori informazioni e per accedere al programma sponsor e al media Kit di Red Hot Cyber.


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Data Pubblicazione: 8/10/2021

Periodo complicato per la Rete, tra attacchi, leaks eccellenti e blackout come quello accaduto nel pomeriggio (UTC) di lunedì 4 ottobre 2021: Facebook, Whatsapp e Instagram sono rimasti indisponibili per oltre 6 ore, con tutte le conseguenze del caso. E non era neppure la prima volta.

Le descrizioni tecniche dell’incidente sono state ampiamente discusse (segnalo il post di Cloudflare e quello del reparto ingegneristico di Facebook) e il cosiddetto “popolo della rete” si è sprecato in commenti e memes più o meno ironici sull’accaduto.

In realtà, credo ci sia ben poco da ridere. La faccenda è terribilmente seria, e dovrebbe farci capire la fragilità del mondo digitale (e non solo) contemporaneo.

Siamo ormai abituati a beneficiare di servizi digitali, che spaziano dalle chiacchiere tra amici all’accesso ai servizi bancari, passando per l’erogazione di servizi pubblici, come la prenotazione degli esami medici.

L’opinione comune, purtroppo molto diffusa, è che questi sistemi informatici, complessi e di alta tecnologia, siano infallibili. Del resto, Internet nasce con l’obiettivo di essere un sistema resiliente, capace di resistere anche a un attacco nucleare. Ma la Rete di oggi è ben diversa, sia come struttura che come impatto, rispetto a quella degli anni ’70 e ’80.

Anche se Facebook, WhatsApp e Instagram non sono Internet, ne rappresentano una bella fetta: secondo WeAreSocial, non solo il 60% della popolazione mondiale è on-line, ma le 3 piattaforme citate rappresentano oltre il 64% dell’uso “sociale” della Rete stessa!

Il problema non è, ovviamente, non poter leggere le chat tra amici. Il problema è quando questi strumenti sono usati, ad esempio nel caso delle Elezioni Amministrative di Trieste (“Il Comune di Trieste aveva deciso di utilizzare WhatsApp come sistema di comunicazione interno per gestire la trasmissione dei risultati tra i seggi.”), come strumento di comunicazione ufficiale.

Non è ovviamente finita qui: pensate a tutti i portali dove siete iscritti usando sistemi di autenticazione di terze parti, tipicamente Google o Facebook: se il servizio che vi autentica è off-line, non potrete accedere.

A cui si aggiunge il danno economico per tutti coloro che, di queste piattaforme, hanno fatto uno strumento di lavoro: pagine di Facebook non raggiungibili, profili di Instagram non disponibili, chat e comunicazioni dei clienti via WhatsApp non gestibili.

La questione su cui tutti siamo chiamati a interrogarci è semplice: possiamo permetterci di mettere nelle mani di un singolo grande player parte della nostra economia e delle nostre comunicazioni? Secondo me, no. Il motivo ce lo ricordano proprio questi incidenti che, anche se fortunatamente non così frequenti, hanno un impatto enorme sulla società (si parla di una perdita economica stimata in quasi 90 milioni di dollari).

Il problema non è solamente economico, seppure indubbiamente rilevante: sono in gioco aspetti sociali e politici che chi è stato chiamato ad amministrarci dovrebbe imparare a gestire e governare, non a subire spesso nella totale ignoranza e incapacità di valutarne gli effetti e le conseguenze. È un j’accuse duro, ma ormai non possiamo più permettercelo perché le conseguenze potrebbero ripercuotersi sulla tenuta del sistema Democratico e sulle libertà di ognuno di noi.

Non è più un innocente divertente passatempo, da qualche anno. Almeno non da quando lo scandalo di Cambridge Analytica ha messo a nudo la capacità di questi strumenti di interferire anche nei processi democratici. E solo oggi, finalmente, stanno emergendo studi concreti sulle conseguenze psicologiche nella società di queste piattaforme.

La sfida nel breve termine è tutta qui, e con un notevole ritardo anche le Istituzioni Italiane stanno iniziando a farsi qualche domanda: perimetro cibernetico nazionale, la sovranità dei dati e la sicurezza delle infrastrutture.

Ma anche noi semplici utenti, nel nostro piccolo, possiamo comunque fare molto già da adesso. Le alternative, per fortuna, ne abbiamo, come quelle offerte dal fediverso (Federated Universe), piattaforme che, attraverso protocolli comuni, condividono le informazioni offrendo servizi decentrati e resilienti. Oltre a un nutrito sottobosco di progetti, software e piattaforme alternative che, spesso, si dimostrano più sicure, performanti e funzionali di quelle più blasonate. Dateci un’occhiata, magari iniziando proprio dal progetto Le Alternative.

Immagine del sitoMichele Pinassi
Nato e cresciuto a Siena, è Responsabile della Cybersecurity dell’Università di Siena. Lavora nel campo ICT da oltre 20 anni, usando esclusivamente software libero. Da sempre attento alle tematiche sulla privacy e sui diritti civili digitali, attraverso il suo blog nato nel lontano 2000, è ancora attivamente impegnato nel sensibilizzare i cittadini su queste tematiche.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Peter Samson, pioniere della cultura Hacker, ci fa ascoltare “Boards of Canada” su PDP-1
Di Redazione RHC - 12/10/2025

In un mondo in cui la musica è da tempo migrata verso lo streaming e le piattaforme digitali, un appassionato ha deciso di tornare indietro di sei decenni, a un’epoca in cui le melodie potevano anc...

Immagine del sito
Tra AI e paura Skynet insegna: “Costruiremo dei bunker prima di lanciare l’AGI”
Di Redazione RHC - 12/10/2025

La frase “Costruiremo sicuramente un bunker prima di lanciare l’AGI” dal quale prende spunto l’articolo, è stata attribuita a uno dei leader della Silicon Valley, anche se non è chiaro a chi...

Immagine del sito
Servizi RDP esposti nel mirino! Una botnet di 100.000 IP scandaglia la rete
Di Redazione RHC - 11/10/2025

Negli Stati Uniti, una vasta campagna coordinata tramite botnet sta prendendo di mira i servizi basati sul protocollo Remote Desktop Protocol (RDP). Un pericolo notevole è rappresentato dalla scala e...

Immagine del sito
Lombardia nel mirino! Attenzione ai messaggi di phishing averte la Polizia Postale
Di Redazione RHC - 11/10/2025

Un’ondata di messaggi di phishing sta colpendo in questi giorni numerosi cittadini lombardi. Le email, apparentemente inviate da una società di recupero crediti, fanno riferimento a presunti mancat...

Immagine del sito
Zero-Day in Oracle E-Business Suite sotto attacco: Clop Sfrutta il CVE-2025-61882
Di Redazione RHC - 10/10/2025

La scorsa settimana, Oracle ha avvisato i clienti di una vulnerabilità zero-day critica nella sua E-Business Suite (CVE-2025-61882), che consente l’esecuzione remota di codice arbitrario senza aute...