Apache server: exploit online per una RCE clamorosa.
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
Fortinet 970x120px
Redhotcyber Banner Sito 320x100px Uscita 101125
Apache server: exploit online per una RCE clamorosa.

Apache server: exploit online per una RCE clamorosa.

7 Ottobre 2021 19:57

Autore: Mario Rossano

Data Pubblicazione: 7/10/2021

Apache è uno dei webserver più diffusi al mondo. A marzo 2021 il numero di host in rete superava il miliardo e la percentuale di questi gestita con Apache è del 25%, quindi oltre 250 milioni di host nel mondo (fonte Netcraft).

Ne deriva che ogni problematica legata ad Apache ha un impatto numericamente notevole.

B939cf Ffafd767dc82455a862608a793a20720 Mv2

L’exploit è stato pubblicato in data 6 ottobre 2021 ed è particolarmente grave, in quanto la vulnerabilità consente non solo la lettura di files all’esterno della directory del virtual host (path trasversal attack) – come inizialmente ipotizzato – ma anche l’esecuzione arbitraria di processi sul server (RCE – remote code execution).

Occorre dire che la problematica non riguarda tutte le versioni di Apache, ma “solo” le versione 2.4.49 (che è stata rilasciata il 16 settembre 2021) e la più recente 2.4.50.

Verificando tramite Shodan risultano, nel momento in cui scrivo (7 ottobre 2021), oltre 110’000 host con questa versione di Apache, quindi oltre 110’000 siti potenzialmente vulnerabili nel mondo.

B939cf E20d311e24f14987a41c62ec68448cdc Mv2

La vulnerabilità è dovuta ad un bug introdotto nella versione 2.4.49 e solo parzialmente risolto nella versione 2.4.50, relativo all’operazione di normalizzazione degli URI – Uniform Resource Identifier (v. anche URI normalization https://en.wikipedia.org/wiki/URI_normalization) ovvero alla trasformazione degli indirizzi secondo lo standard.

L’esecuzione arbitraria di codice può avvenire a condizione che su Apache 2.4.49/2.4.50 sia attivo mod_cgi ove non sia specificata la direttiva “Require all denied” per tutti i files esterni alla document root, impostazione che evita il path trasversal, letteralmente l’attraversamento del percorso, evitando che l’attaccante possa accedere a directory cui non dovrebbe poter avere accesso.

La modalità di attraversamento del path con l’obiettivo di leggere il file con gli utenti sul server, può ottenersi ad esempio da terminale tramite curl:

curl -v –path-as-is https://sitotarget/cgi-bin/.%2e/%2e%2e/%2e%2e/%2e%2e/etc/passwd

ma si potrebbe lanciare anche /bin/sh e relativi parametri di esecuzione…

Per verificare se il proprio host gira con Apache 2.4.49 o 2.4.50, anche in questo caso è possibile usare curl:


curl –head https://sitotarget

Per cui si riceverà una risposta del tipo seguente:

HTTP/1.1 200 OKDate: Thu, 07 Oct 2021 18:26:44 GMTServer: Apache/2.4.49 (Debian)X-Powered-By: PHP/5.6.6-1~dotdeb.1…

Come si vede l’host è potenzialmente a rischio ed è possibile tentare, tramite curl, l’esecuzione di codice invocando la shell.

In altri casi il webserver non dichiara il numero di versione (quando è specificato ServerSignature Off nel file di configurazione apache2.conf oppure httpd.conf). In questo caso si potrebbe contattare il fornitore del servizio per avere informazioni più dettagliate.

Il codice dell’exploit è reperibile sul NIST all’URL seguente

https://nvd.nist.gov/vuln/detail/CVE-2021-41773.

Le vulnerabilità sono pubblicate su CVE (Common Vulnerability and Exposures) agli indirizzi seguenti:

  1. Apache 2.4.49 – https://cve.mitre.org/cgi-bin/cvename.cgi?name=CVE-2021-41773
  2. Apache 2.4.50 – https://cve.mitre.org/cgi-bin/cvename.cgi?name=CVE-2021-42013

Cosa fare?

Innanzitutto occorre aggiornare la propria versione di Apache qualora quella in uso sia una delle due vulnerabili. Apache ha rilasciato in data 07 ottobre 2021 (data in cui scrivo) la versione 2.4.51 che risolve i problemi di attraversamento del percorso e di esecuzione arbitraria di codice rilevati nella versione 2.4.49 e solo parzialmente risolti dalla versione 2.4.50.

Qualora non fosse possibile aggiornare il software, occorrerà impostare la direttiva Require all denied per tutti i files esterni alla document root del webserver in apache2.conf o httpd.conf e quindi riavviare il daemon.

Ad esempio:

sudo nano /etc/apache2/apache2.conf…… AllowOverride none Require all denied

e quindi dopo aver salvato il file, riavviare il servizio:

./apache2 restart

Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

Immagine del sito
Redazione

La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
TikTok nel mirino per violazioni della protezione dei dati in Europa
Redazione RHC - 21/12/2025

La popolare app video TikTok si è trovata al centro di un nuovo scandalo per violazioni delle normative europee sulla protezione dei dati. È stato scoperto che il servizio traccia le attività degli utenti non…

Immagine del sito
L’account Telegram dell’ex premier israeliano Naftali Bennett è stato hackerato
Redazione RHC - 21/12/2025

L’ex primo ministro israeliano Naftali Bennett ha ammesso che il suo account Telegram è stato hackerato, sebbene il suo dispositivo non sia stato compromesso. Ha fatto l’annuncio in seguito alle segnalazioni di un iPhone hackerato…

Immagine del sito
CVE-2025-20393: zero-day critico nei Cisco Secure Email Gateway
Redazione RHC - 21/12/2025

Una falla zero-day critica nei dispositivi Cisco Secure Email Gateway e Cisco Secure Email and Web Manager sta facendo tremare i ricercatori di sicurezza. Con oltre 120 dispositivi vulnerabili già identificati e sfruttati attivamente dagli…

Immagine del sito
Il cloud USA può diventare un’arma geopolitica? Airbus inizia a “cambiare rotta”
Redazione RHC - 21/12/2025

Negli ultimi mesi, una domanda sta emergendo con sempre maggiore insistenza nei board aziendali europei: il cloud statunitense è davvero sicuro per tutte le aziende? Soprattutto per quelle realtà che operano in settori strategici o…

Immagine del sito
2025, l’anno nero delle criptovalute: la Corea del Nord ruba 2 miliardi di dollari
Redazione RHC - 21/12/2025

Nel 2025, gli hacker nordcoreani hanno rubato la cifra record di 2 miliardi di dollari in criptovalute, il 51% in più rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il numero di attacchi è diminuito, mentre i danni sono…