Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
Banner Ransomfeed 970x120 1
Banner Ransomfeed 320x100 1
APT cinese hackera 12 Paesi con un solo bug di IVANTI VPN. Ecco come hanno fatto

APT cinese hackera 12 Paesi con un solo bug di IVANTI VPN. Ecco come hanno fatto

Redazione RHC : 15 Aprile 2025 10:54

Per settimane, gli attaccanti sono riusciti a mantenere un accesso nascosto alle reti compromesse, sottraendo informazioni sensibili ed eludendo i sistemi di rilevamento grazie a un’infrastruttura di comando e controllo (C2) multistrato e all’impiego di strumenti avanzati per la cancellazione dei log.

Queste attività fanno parte di una campagna partita alla fine di marzo 2025, che sfrutta due vulnerabilità critiche – CVE-2025-0282 e CVE-2025-22457 – entrambe falle di tipo stack-based buffer overflow con un punteggio CVSS massimo di 9.0. Le falle sono state utilizzate per distribuire SPAWNCHIMERA, una suite malware modulare progettata per ottenere accesso remoto e persistente ai dispositivi compromessi.

Secondo un rapporto diffuso da TeamT5 dietro l’attacco ci sarebbe un gruppo APT legato agli interessi statali cinesi, che ha colpito organizzazioni attive in 12 paesi e in 20 settori industriali, sfruttando le falle nei dispositivi Ivanti Connect Secure VPN.


Nuovo Fumetto Betti

CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza la Graphic Novel Betti-RHC
Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"? 
Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti? 
Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati. 
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Il gruppo APT, valutato anche da Mandiant e monitorato come UNC5221 e legato agli interessi dello stato cinese, ha sfruttato le vulnerabilità di Ivanti per ottenere l’esecuzione di codice remoto non autenticato (RCE).

Una volta all’interno, gli aggressori hanno implementato SPAWNCHIMERA, un ecosistema malware modulare progettato specificamente per le appliance Ivanti. I componenti chiave includono:

  • SPAWNANT : un programma di installazione stealth che aggira i controlli di integrità;
  • SPAWNMOLE : un proxy SOCKS5 per il tunneling del traffico;
  • SPAWNSNAIL : una backdoor SSH per l’accesso persistente;
  • SPAWNSLOTH : uno strumento di cancellazione dei registri per eliminare le prove forensi.

La capacità di patching dinamico del malware consente di modificare i componenti Ivanti vulnerabili nella memoria, garantendone lo sfruttamento continuo anche dopo l’applicazione delle patch.

Gli analisti della sicurezza di Rapid7 hanno confermato la sfruttabilità delle vulnerabilità, osservando che CVE-2025-22457 inizialmente si presentava come un bug di negazione del servizio a basso rischio, ma è stato successivamente stato sfruttato come una potente RCE. TeamT5 esorta le organizzazioni interessate a:

  1. Applicare immediatamente le patch della versione 22.7R2.5 di Ivanti;
  2. Eseguire analisi forensi complete della rete per identificare malware dormienti;
  3. Reimposta i dispositivi VPN e revoca le credenziali esposte durante le violazioni.

La campagna sottolinea i rischi persistenti dei dispositivi edge di rete non aggiornati, in particolare i gateway VPN. Poiché gli APT cinesi prendono sempre più di mira i sistemi legacy, il CISA ha imposto alle agenzie federali di correggere le vulnerabilità di Ivanti entro il 15 gennaio 2025, una scadenza che molti hanno mancato, aggravando la crisi.

Immagine del sitoRedazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Anthropic lancia Claude Opus 4.5, il modello di intelligenza artificiale più avanzato
Di Redazione RHC - 24/11/2025

Anthropic ha rilasciato Claude Opus 4.5 , il suo nuovo modello di punta, che, secondo l’azienda, è la versione più potente finora rilasciata e si posiziona al vertice della categoria nella program...

Immagine del sito
La Sorveglianza Digitale sui Lavoratori sta Arrivando: Muovi il Mouse più Veloce!
Di Redazione RHC - 24/11/2025

Il lavoro da remoto, ha dato libertà ai dipendenti, ma con essa è arrivata anche la sorveglianza digitale. Ne abbiamo parlato qualche tempo fa in un articolo riportando che tali strumenti di monitor...

Immagine del sito
Cose da Garante: Guido Scorza racconta come sono andate le cose
Di Redazione RHC - 24/11/2025

ROMA – La profonda crisi istituzionale che ha investito l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali ha spinto Guido Scorza, componente del Collegio, a un intervento pubblico mirato a ...

Immagine del sito
40.000 utenti di una azienda di Salute e Bellezza sono in vendita nel Dark Web
Di Redazione RHC - 24/11/2025

Negli ultimi anni, il panorama della sicurezza informatica in Italia ha visto una preoccupante escalation di attacchi, con un aumento significativo dei crimini informatici. Un fenomeno particolarmente...

Immagine del sito
Quando il cloud cade: come un piccolo errore ha messo in ginocchio la rete globale
Di Gaia Russo - 24/11/2025

Quest’autunno, abbiamo avuto un bel po’ di grattacapi con il cloud, non so se ci avete fatto caso. Cioè, AWS, Azure, e dopo Cloudflare. Tutti giù, uno dopo l’altro. Una sfilza di interruzioni ...