Redazione RHC : 8 Settembre 2022 18:24
Come avevamo riportato in precedenza, il Gestore Servizi Energetici Italiani (GSE) è stato colpito da un attacco ransomware e poi successivamente l’attacco è stato rivendicato dalla cybergang BlackCat/ALPHV che ha pubblicato dei samples attestanti la violazione sul proprio data leak site (DLS).
Nel mentre la GSA emette un comunicato pubblicato sui social network che riporta che
“continuano le attività di verifica e messa in sicurezza di tutti i sistemi informativi della GSE, a seguito dell’attacco informatico”.
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«Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi».
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Ma notizia molto recente è che i criminali informatici di BlackCat ALPHV, hanno rimosso il post relativo al Gestore dei servizi energetici in modo inaspettato dal proprio data leak site.
Generalmente, quando viene eliminato un post da un data leak site è perché è stato pagato il riscatto per poter ricevere dai criminali informatici la chiave per decifrare le infrastrutture bloccate dal ransomware.
Ovviamente non sappiamo cosa stia succedendo, pertanto si tratta solo di supposizioni.
Intanto il sito web della GSE è ripartito, anche se l’area clienti manda ancora un messaggio di cortesia che riporta: “Stiamo lavorando per te! L’Area Clienti non è ancora disponibile. Ci scusiamo e ti invitiamo a riprovare più tardi”.
RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali.
Nel caso in cui l’azienda voglia fornire una dichiarazione a RHC, saremo lieti di pubblicarla con uno specifico articolo sulle nostre pagine per dare risalto alla questione.
Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni sulla vicenda od effettuare una dichiarazione, possono accedere alla sezione contatti, oppure in forma anonima utilizzando la mail crittografata del whistleblower.
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