Matteo Brandi : 24 Settembre 2024 07:06
Hai mai pensato che un semplice clic potrebbe mettere in ginocchio la tua azienda? La mattina arrivi in azienda già pensando che devi pagare gli F24 che ti ha mandato il commercialista. Accendi il tuo PC (sei il primo ad arrivare) e scopri che tutti i tuoi dati sono inaccessibili perché criptati. Sullo schermo un avviso che ti illustra cosa è successo: li ha resi indisponibili e ti sta chiedendo un riscatto. Dramma. La giornata è compromessa. Forse anche tutta le settimana. Questo è un attacco Ransomware! Ma non finisce qui.
Ci sono i dati dei tuoi clienti in mano a dei criminali che potrebbero venderli (e lo faranno) sul Dark Web. Coincidenza ti chiama il tuo avvocato perchè dovevi mandargli dei dati per quella cosa…
“Ma te li hanno rubati?” ti chiede lui. Rispondi che credi di si.
Scarica Gratuitamente Byte The Silence, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber
«Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi».
Così si apre la prefazione del fumetto di Massimiliano Brolli, fondatore di Red Hot Cyber, un’opera che affronta con sensibilità e realismo uno dei temi più urgenti della nostra epoca.
Distribuito gratuitamente, questo fumetto nasce con l'obiettivo di sensibilizzare e informare. È uno strumento pensato per scuole, insegnanti, genitori e vittime, ma anche per chi, per qualsiasi ragione, si è ritrovato nel ruolo del bullo, affinché possa comprendere, riflettere e cambiare.
Con la speranza che venga letto, condiviso e discusso, Red Hot Cyber è orgogliosa di offrire un contributo concreto per costruire una cultura digitale più consapevole, empatica e sicura.
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
“Allora probabilmente devi fare la notifica al Garante e potrebbe esserci una sanzione, preparati”.
Le PMI vengono viste come bersagli facili: con meno risorse per la sicurezza informatica ma con dati preziosi che possono essere sfruttati.
Non ci credi? Un piccolo report qui.
I criminali spesso lasciano aperto un canale di trattativa ma…spoiler: pagare la non è la soluzione.
Le buone notizie: il gruppo HackerHood di Red Hot Cyber, ha questo programma di aiuto per le attività colpite, il No Pay Ransomware. Per i dettagli clicca QUI.
Un attacco ransomware può iniziare in diversi modi. Spesso, tutto parte da un’email ingannevole che sembra provenire da un fornitore o da un collega. L’email contiene un allegato o un link che, una volta cliccato, scarica il malware. Oppure da un software scaricato da internet che si pensava fosse legittimo. Altri attacchi sfruttano vulnerabilità nei software aziendali o nei sistemi operativi non aggiornati.
Il malware si installa silenziosamente e una volta attivato, sfruttando le funzioni crittografiche del sistema operativo, cripta tutti i file del tuo PC.
Poi manda la chiave di decodifica creata ai criminali via internet. Finto qui? Non solo cripta i file nel tuo PC, ma anche nelle altre sezioni delle rate a cui quel PC ha accesso (NAS per esempio).
Se vuoi conoscere meglio questo mondo, qui un articolo molto approfondito di Massimiliano Brolli (clicca QUI per leggerlo).
“Perché dovrebbero colpire proprio la mia azienda e non una grande multinazionale?” Ecco la dura verità: le PMI sono bersagli più facili e accessibili. Spesso, non hanno le risorse per un’adeguata sicurezza informatica e i loro dipendenti non sono sufficientemente formati sui rischi del cybercrimine.
Gli attacchi ransomware possono sembrare eventi rari e isolati, ma la realtà è molto diversa. Secondo uno studio del primo trimestre del 2024 condotto da Ransomfeed (il report lo trovi QUI ) , solo nei primi 3 mesi dell’anno ci sono stati 39 casi nel nostro paese con un trend di crescita mondiale del 34% rispetto al 2022.
I danni di un attacco ransomware possono essere devastanti:
In soldoni? Fatti due conti.
Scommetto che vuoi sapere quali azioni concrete puoi intraprendere per proteggere la tua azienda da un attacco ransomware. Vediamole nel dettaglio:
Semplicemente perchè non ti puoi fidare. Ecco cosa potrebbe succedere dopo un attacco ransomware:
Pare che non sia successo niente: non solo non hai sbloccato i dati, ma adesso nel tuo PC c’è un software di accesso remoto. Possono accedere quando vogliono e magari rubarti non solo altri dati, ma anche le password dei servizi che usi.
Pensaci.
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