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Autore: Stefano Gazzella

IT-alert: il sistema di allarme pubblico fra polemiche e…rischio di phishing!

Cosa è IT-alert? Facile: un sistema di allarme pubblico attualmente in fase di sperimentazione basato su una tecnologia di cell-broadcast. In pratica, impiegando gruppi di celle telefoniche è possibile allertare tutti gli smartphone accesi e connessi presenti all’interno di una determinata area e questo può rivelarsi particolarmente utile per inoltrare un’allerta tempestiva. L’idea alla base, peraltro già impiegata in altri paesi europei e negli Stati Uniti, è infatti quella di comunicare in modo unidirezionale alcune informazioni “anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica” all’interno di una zona interessata da un’emergenza. Le emergenze sono quelle indicate

Il bot che spoglia senza consenso: la controversa realtà di Bikinioff tra deepfake e reazioni

Quando è stato segnalato il problema rappresentato da Bikinioff, abbiamo assistito a delle reazioni a dir poco sorprendenti. Da un lato infatti c’è stato chi ha voluto guardare al dito e non alla luna, accusando il fatto stesso di fare informazione sul bot. Secondo questa ricostruzione teorica, andare ad informare circa il problema, in modo documentato e indicando le fonti, avrebbe l’effetto di incuriosire e dunque di aumentarlo. Altri – beninteso, in maggioranza ma non in totalità uomini – hanno invece preferito sminuire l’accaduto, tacciare di censura o bigotteria, arrivando a dire che tanto con un programma di editing certe cose si

Garante per la Protezione dei dati personali

L’Autorità Garante lancia una sfida: Quali Comuni che non rispettano le regole sulla privacy?

L’Autorità garante per la protezione dei dati personali ha annunciato un’indagine nei confronti degli enti locali “per verificare il rispetto dell’obbligo di comunicazione dei dati di contatto del Responsabile della protezione dei dati”. Noi ci eravamo già chiesti quale fosse lo stato dei Comuni, fra designazioni mancate ed inefficaci. Stando all’attività di controllo annunciata dal Garante, il focus dei controlli sarà proprio la comunicazione dei dati di contatto ovverosia l’adempimento di cui all’art. 37.7 GDPR: “Il titolare del trattamento o il responsabile del trattamento pubblica i dati di contatto del responsabile della protezione dei dati e li comunica all’autorità di controllo.” Pubblicare

Quando il Silenzio Non è un’Opzione: Occorre comunicare il Data Breach

Quando tutto è giusto e perfetto sulla carta nella sicurezza cyber, i più si indignano nell’apprendere che i propri sistemi siano stati colpiti da attacchi dagli esiti devastanti. Eppure il compitino era stato svolto secondo i canoni, giustificando (proprio così: giustificando, e non motivando) ogni spesa con il riferimento a qualche best practice o dettame predicato nel peripato delle accademie. E nel domandarsi come quegli attaccanti abbiano osato aver invaso confini ritenuti inviolabili – e profusamente consacrati come tali nelle parole – il più delle volte ci si affretta a depositare denunce verso ignoti ancor prima di analizzare la violazione per comprendere

L’orribile verità sui deepfake: Bikinioff e la necessità di una tutela digitale

Quando si parla di deepfake e dei rischi derivanti dalle manipolazioni delle immagini, può essere emblematico l’esempio che in questi ultimi tempi viene offerto da Bikinioff. Il concetto della neutralità tecnologica impone una riflessione. Come può dirsi neutrale uno strumento o un sistema la cui destinazione d’uso prevedibile è la violazione sistematica di diritti? A nulla vale infatti un wishful thinking con cui poi si espongono condizioni d’uso o privacy policy, se non per far paper compliance. I diritti devono essere tutelati in modo sostanziale anche nella dimensione digitale, dal momento che i principi esistono e possono ben essere declinati pur nell’accelerato

Perché lo sharenting preoccupa per la privacy dei minori?

La preoccupazioni collegate alla privacy dei minori per il fenomeno dello sharenting adesso sembrano essere particolarmente trendy, soprattutto da quando il Garante Privacy ha pubblicato una pagina informativa a riguardo. Ma nel seguire l’onda di un trend topic non sempre consente di avere contezza del problema. Insomma: perché ci si preoccupa – o meglio: ci si dovrebbe preoccupare – così tanto dal punto di vista della privacy? Dopotutto, se ne è interessata in prima linea proprio l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. Il minore è infatti individuato come soggetto vulnerabile per eccellenza dallo stesso GDPR e posto come destinatario di

OpenAI risponde alle richieste del Garante Privacy con una politica sulla privacy rivista

Probabilmente è sfuggito agli occhi dei più ma OpenAI il 7 aprile 2023 ha modificato la propria privacy policy, praticamente all’indomani dei dell’incontro con il Garante Privacy tenutosi la sera del 5 aprile. Ora ci si avvicina sempre più alla data del 30 aprile e null’altro è cambiato. Si potrebbero dire, a colpo d’occhio, modifiche di poco conto. Eppure si sa che così come nel responso della Sibilla (ibis redibis non morieris in bello) anche negli adempimenti normativi ogni dettaglio è rilevante, finanche le virgole. Per questo in generale è sempre bene affidarsi ad un professionista competente. Nel caso specifico leggere attentamente

OpenAI risponde alle richieste del Garante Privacy con una politica sulla privacy rivista

Probabilmente è sfuggito agli occhi dei più ma OpenAI il 7 aprile 2023 ha modificato la propria privacy policy, praticamente all’indomani dei dell’incontro con il Garante Privacy tenutosi la sera del 5 aprile. Ora ci si avvicina sempre più alla data del 30 aprile e null’altro è cambiato. Si potrebbero dire, a colpo d’occhio, modifiche di poco conto. Eppure si sa che così come nel responso della Sibilla (ibis redibis non morieris in bello) anche negli adempimenti normativi ogni dettaglio è rilevante, finanche le virgole. Per questo in generale è sempre bene affidarsi ad un professionista competente. Nel caso specifico leggere attentamente

Novità in arrivo per ChatGTP: maggiore controllo sui dati lato utente

OpenAI ha annunciato alcune nuove funzioni introdotte a livello globale per la gestione dei dati di ChatGPT. Il comune denominatore che salta all’occhio – probabilmente in risposta alle molteplici critiche e contestazioni ricevute – è un aumento della capacità di controllo dell’utente dei dati che possono essere o meno impiegati da parte del sistema di training del modello. Insomma: è chiaro che il potere di decisione circa quali dati far impiegare o meno a ChatGTP sia una vexata quaestio che è stata presa a fondamento anche per sollevare potenziali controversie legali o interventi da parte delle autorità di vigilanza (non solo in

Mancano 5 giorni alla scadenza degli adeguamenti di ChatGPT richiesti dal Garante Privacy

Dopo il blocco di ChatGTP in conseguenza al provvedimento di limitazione provvisoria del Garante Privacy, il provvedimento 11 aprile 2023 ha indicato gli adempimenti che OpenAI dovrà adottare entro il 30 aprile affinché il servizio possa essere di nuovo accessibile dall’Italia. Ciò comporta ovviamente che l’Autorità andrà a valutare l’efficacia delle misure adottate per il superamento delle ragioni d’urgenza che hanno portato al primo provvedimento adottato. Ovviamente, ciò non toglie che potranno essere adottate anche misure ulteriori. Ecco in sintesi gli ambiti valutati come non conformi e le misure di trattamento indicate a riguardo. Base giuridica Per quanto riguarda il trattamento dei

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