
E se tutta la criminalità informatica del mondo potesse essere ricondotta a un numero relativamente piccolo di persone, fornitori o servizi e facilitatori?
In effetti, un gruppo di esperti di sicurezza informatica e forze dell’ordine, intervenendo alla conferenza Infosecurity Europe a Londra nel 2015, stimarono che solo 200 persone a livello globale fornivano la stragrande maggioranza di tutti i servizi e le infrastrutture di criminalità informatica. Ovviamente, arrestare anche un piccolo numero di queste persone potrebbe incidere molto sul crimine informatico globale.
Questo è stato nuovamente confermato da Andy Archibald, vicedirettore della National Cybercrime Unit per la National Crime Agency britannica, durante il convegno “Know Your Adversary: Who is the Cybercriminal?” tavola rotonda organizzata dalla Infosecurity Europe questa settimana a Londra.
Inoltre, l’esperto di criminalità informatica Alan Woodward, afferma che identificare e interrompere i fornitori di servizi di criminalità informatica rimane una delle principali priorità delle forze dell’ordine.
“Le persone con le capacità tecniche – non ce ne sono molte che sono passate al lato oscuro”
Dice Woodward, che è professore all’Università del Surrey in Inghilterra.
“La linea di fondo è: se potessi raggiungerli, ovviamente, potresti impedire che accada qualcosa di nuovo. Ma questo … non accade per magia. Ci deve essere un’infrastruttura che funziona da qualche parte per fare che questo accada, incluso il ransomware, e sono stati fatti molti sforzi per cercare di identificarlo ed eliminarlo.”
In questa intervista audio con Information Security Media Group, Woodward discute di:
Woodward è direttore non esecutivo di TeenTech, che incoraggia gli adolescenti a intraprendere una carriera nel campo della scienza, dell’ingegneria e della tecnologia oltre ad essere consigliere accademico per la sicurezza informatica dell’agenzia di intelligence delle forze dell’ordine dell’UE, Europol.
Si notano molte somiglianze al tradizionale crimine mafioso. E se così fosse una nuova alba sui “re del male” sta nascendo, questa volta in un cyberspace molto più incontrollato e fiorente.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

CyberpoliticaDietro il nome tecnicamente anodino di ChatControl si muove una delle più profonde torsioni del rapporto tra Stato, tecnologia e cittadini mai tentate nell’Unione europea. Non è una legge “contro la pedopornografia online”, come viene…
CulturaConosciamo quello che è stato considerato uno degli uomini di scienza, forse pari solo a Einstein, più poliedrici e geniali dello scorso secolo. Con un ampissimo spettro di talenti scientifici, sviluppati anche grazie ad un…
CybercrimeLa comunità dei criminali informatici sta rapidamente aumentando il suo interesse nel reclutare personale all’interno delle aziende. Invece di sofisticati attacchi esterni, i criminali si affidano sempre più a fonti interne, ovvero persone disposte a…
CyberpoliticaNella Virginia settentrionale, lungo quello che viene ormai definito il “corridoio dei data center”, sorgono enormi strutture senza finestre che costituiscono l’ossatura fisica della corsa statunitense all’intelligenza artificiale. Questi edifici, grandi quanto hangar industriali, assorbono…
HackingIl team AI Research (STAR) di Straiker ha individuato Villager, un framework di penetration testing nativo basato sull’intelligenza artificiale, sviluppato dal gruppo cinese Cyberspike. Lo strumento, presentato come soluzione red team, è progettato per automatizzare…