
Il mondo ha tirato un sospiro di sollievo quando la Ever Given, una colossale nave portacontainer, è stata liberata dal Canale di Suez.
Ma non dovremmo ancora festeggiare. The Ever Given ha bloccato il traffico attraverso uno dei corridoi marittimi più trafficati del mondo per quasi una settimana, a un costo di circa 10 miliardi di dollari al giorno.
Ogni giorno il Ever Given bloccava il Canale aggravando il problema poiché i container già prenotati per i viaggi futuri si trovavano su navi bloccate e le catene di approvvigionamento cominciavano ad avere grandi problemi.
Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DoD), si è offerto per aiutare nella ripresa e tale assistenza dovrebbe includere un approccio più sistemico alla sicurezza del canale di Suez.
The Ever Given può servire come campanello d’allarme per portare all’attenzione l’architettura di sicurezza del canale nel 21 secolo e garantire che continui a svolgere il suo ruolo storico di canale vitale tra Europa, Africa e Asia.
La Convenzione di Costantinopoli regola il traffico del canale è in vigore dal 1888 (anche dopo che l’ex presidente egiziano Gamel Abdel Nasser ha nazionalizzato Suez nel 1956), ma anche nuove forme di attacco potrebbero mettere in crisi il canale, tra i quali anche il rischio di incidente informatico.
È necessario quindi rivedere le logiche di funzionamento anche abbinando un progetto cyber sulle infrastrutture di controllo, in quanto l’attuale architettura che governa il canale è irrimediabilmente antiquata e sono necessari nuovi meccanismi per affrontare le navi moderne e le potenziali minacce.
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