Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Microsoft: Una perdita di 4GB di Codice relativo Microsoft PlayReady è online

Pietro Melillo : 26 Giugno 2024 07:49

L’11 giugno, un ingegnere di Microsoft ha inavvertitamente reso pubblico 4GB di codice interno relativo a Microsoft PlayReady. La fuga di informazioni è avvenuta sulla Microsoft Developer Community, un forum dedicato agli sviluppatori.

Dettagli della Fuga di Informazioni

Il materiale trapelato includeva:

  • Configurazioni di WarBird
  • Librerie di WarBird per la funzionalità di offuscamento del codice
  • Librerie con informazioni simboliche correlate a PlayReady

Queste componenti sono fondamentali per la protezione del contenuto e la gestione dei diritti digitali (DRM) all’interno delle piattaforme Microsoft.

La Costruzione della Libreria PlayReady

Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)?
Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class", previsto per febbraio.
A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente.
Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato. Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile.
Per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure scrivici su Whatsapp al 379 163 8765 

Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

I ricercatori del AG Security Research Lab sono riusciti a compilare con successo la libreria Windows PlayReady DLL utilizzando il codice trapelato. Un aspetto curioso di questa vicenda è che un utente della Microsoft Developer Community ha fornito istruzioni passo-passo su come avviare il processo di compilazione, facilitando ulteriormente il lavoro dei ricercatori.

Un altro elemento di interesse riguarda il Microsoft Symbol Server, che non blocca le richieste di file PDB corrispondenti alle librerie WarBird di Microsoft. Questo dettaglio ha comportato una fuga involontaria di ulteriori informazioni sensibili.

La Reazione di Microsoft

Adam Gowdiak, dell’AG Security Research Lab, ha segnalato l’incidente a Microsoft. In risposta, Microsoft ha rimosso il post dal forum. Tuttavia, al momento della stesura di questo articolo, il link per il download è ancora attivo, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza e la gestione delle informazioni sensibili.

Questo incidente evidenzia l’importanza di una gestione accurata delle informazioni riservate e dei dati sensibili all’interno delle piattaforme di sviluppo. Microsoft dovrà affrontare le implicazioni di questa fuga di dati e implementare misure più rigorose per prevenire futuri incidenti simili.

Prospettive Future

La vicenda potrebbe portare a una revisione delle politiche di sicurezza e della gestione delle informazioni all’interno di Microsoft, oltre a sollevare questioni sull’affidabilità delle piattaforme di condivisione tra sviluppatori. Gli esperti di sicurezza e gli sviluppatori dovranno collaborare per garantire che simili incidenti non si ripetano, proteggendo così le informazioni sensibili e mantenendo la fiducia degli utenti.

In conclusione, l’incidente dell’11 giugno rappresenta un campanello d’allarme per tutte le aziende tecnologiche: la sicurezza dei dati deve essere una priorità assoluta, e ogni falla può avere conseguenze significative sulla reputazione e sull’affidabilità di un’azienda.

Pietro Melillo
Membro e Riferimento del gruppo di Red Hot Cyber Dark Lab, è un ingegnere Informatico specializzato in Cyber Security con una profonda passione per l’Hacking e la tecnologia, attualmente CISO di WURTH Italia, è stato responsabile dei servizi di Cyber Threat Intelligence & Dark Web analysis in IBM, svolge attività di ricerca e docenza su tematiche di Cyber Threat Intelligence presso l’Università del Sannio, come Ph.D, autore di paper scientifici e sviluppo di strumenti a supporto delle attività di cybersecurity. Dirige il Team di CTI "RHC DarkLab"

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Smartwatch, AI e nuovi tool: Kali Linux 2025.2 è il futuro del pentesting

Kali Linux 2025.2 segna un nuovo passo avanti nel mondo del penetration testing, offrendo aggiornamenti che rafforzano ulteriormente la sua reputazione come strumento fondamentale per la sicurezza inf...

Dentro la mente di LockBit: profilazione criminologica di un gruppo ransomware “aziendale”

Nel mondo del cybercrime moderno, dove le frontiere tra criminalità e imprenditoria si fanno sempre più sfumate, il gruppo ransomware LockBit rappresenta un caso di studio affascinante. Atti...

Più le AI diventano come noi, più soffriranno di Social Engineering? Il caso di Copilot che preoccupa

Microsoft 365 Copilot è uno strumento di intelligenza artificiale integrato in applicazioni Office come Word, Excel, Outlook, PowerPoint e Teams. I ricercatori hanno recentemente scoperto che lo ...

CVE-2025-32710: La falla zero-click nei servizi RDP che può causare la totale compromissione del tuo server

Una vulnerabilità di sicurezza critica nei Servizi Desktop remoto di Windows, monitorata con il codice CVE-2025-32710, consente ad aggressori non autorizzati di eseguire codice arbitrario in...

RHC Intervista GhostSec: l’hacktivismo tra le ombre del terrorismo e del conflitto cibernetico

Ghost Security, noto anche come GhostSec, è un gruppo hacktivista emerso nel contesto della guerra cibernetica contro l’estremismo islamico. Le sue prime azioni risalgono alla fase success...