
Redazione RHC : 17 Dicembre 2023 14:40
L’ingegnere cloud Miklos Daniel Brody è stato condannato a due anni di prigione e condannato a pagare 529.000 dollari di danni. Questo è dovuto al fatto che Brody ha cancellato tutti i repository di codici del suo ex datore di lavoro. Voleva vendicarsi per il suo licenziamento dalla First Republic Bank.
Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, tutto è iniziato quando Brody è stato licenziato dalla First Republic Bank (FRB) l’11 marzo 2020, dove lavorava come ingegnere cloud.
La First Republic Bank era una banca commerciale negli USA che impiegava 7.000 persone e registrava un fatturato annuo di 6,75 miliardi di dollari. La banca ha chiuso il 1 maggio 2023 ed è stata successivamente venduta a JPMorgan Chase.
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Secondo i documenti del tribunale, il rapporto di lavoro di Brody è stato licenziato dopo aver violato le regole aziendali. Infatti ha collegato un’unità USB contenente materiale pornografico al suo computer di lavoro. Tuttavia, dopo essere stato licenziato, Brody si è rifiutato di restituire il suo laptop al datore di lavoro. Ha utilizzato il suo account ancora attivo per accedere alla rete della banca, causando danni per oltre 220.000 dollari al suo ex datore di lavoro.
“Tra le altre cose, Brody ha cancellato archivi con codice, ha eseguito uno script dannoso per eliminare i registri, ha lanciato codice contro ex colleghi e si è spacciato per altri impiegati della banca, aprendo sessioni per loro conto”, scrivono i rappresentanti del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. “Si è anche inviato via e-mail un codice bancario proprietario su cui aveva lavorato come dipendente, valutato più di $ 5.000.”
Brody ha mantenuto l’accesso alla rete FRB fino al 12 marzo 2020 e durante questo periodo è riuscito a eseguire le seguenti azioni:
Poco dopo l’incidente, Brody ha presentato una denuncia alla polizia di San Francisco. Nella denuncia affermava che il suo laptop da lavoro, che gli era stato rilasciato da FRB, era stato rubato dalla sua auto. Ha continuato a restare fedele a questa storia anche dopo il suo arresto nel marzo 2021, quando è stato interrogato dagli agenti dei servizi segreti statunitensi.
Brody alla fine ha ammesso nell’aprile 2023 di aver mentito sul furto del laptop. Si è anche dichiarato colpevole di due accuse relative a violazioni del Computer Fraud and Abuse Act.
Ora, oltre alla pena detentiva di due anni e al pagamento di un risarcimento, anche dopo il rilascio Brody dovrà rimanere sotto la supervisione delle forze dell’ordine per altri tre anni.
Redazione
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