Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca
Red Hot Cyber Academy

FortiOS SSL-VPN: la vulnerabilità 0-day sfruttata dagli hacker cinesi

Redazione RHC : 24 Gennaio 2023 07:03

Lo scorso autunno, gli hacker cinesi hanno utilizzato una vulnerabilità in FortiOS SSL-VPN come attacco 0-day contro le agenzie governative europee e contro un fornitore di servizi gestiti (MSP) senza nome in Africa.

Gli specialisti di Mandiant hanno affermato che gli aggressori hanno sfruttato la vulnerabilità CVE-2022-42475 (un di heap buffer overflow in FortiOS sslvpnd) che consente l’esecuzione di codice in modalità remota su dispositivi vulnerabili senza autenticazione.

Gli ingegneri di Fortinet hanno risolto il bug il 28 novembre 2022, rilasciando FortiOS 7.2.3, ma poi non hanno pubblicato alcuna informazione che la vulnerabilità fosse 0-day e fosse già sfruttata dagli hacker


PARTE LA PROMO ESTATE -40%

RedHotCyber Academy lancia una promozione esclusiva e a tempo limitato per chi vuole investire nella propria crescita professionale nel mondo della tecnologia e della cybersecurity!

Approfitta del 40% di sconto sull’acquisto congiunto di 3 corsi da te scelti dalla nostra Academy. Ad esempio potresti fare un percorso formativo includendo Cyber Threat intelligence + NIS2 + Criptovalute con lo sconto del 40%. Tutto questo lo potrai fruire, dove e quando vuoi e con la massima flessibilità, grazie a lezioni di massimo 30 minuti ciascuna.

Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]



Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.


Successivamente Fortinet ha rilasciato il bollettino di sicurezza FG-IR-22-398, avvertendo pubblicamente i clienti che la vulnerabilità veniva sfruttata attivamente e che tutti dovevano installare gli aggiornamenti il ​​prima possibile per correggere il bug.

Gli analisti di Mandiant ora riferiscono che la vulnerabilità è stata utilizzata negli attacchi dall’ottobre 2022. Gli aggressori hanno cercato di compromettere i dispositivi vulnerabili utilizzando uno speciale malware per FortiOS, che, tra le altre cose, ha interferito con i processi di registrazione eliminando determinate voci o disabilitando completamente la registrazione in FortiOS.

Nel loro rapporto, i ricercatori descrivono il malware come Boldmove, in modo molto dettagliato. Il malware è una backdoor completa scritta in C che consente di assumere il controllo del dispositivo e la versione Linux del malware è specificamente progettata per funzionare sui dispositivi FortiOS.

I comandi supportati da Boldmove ti consentono di gestire da remoto file, eseguire comandi, creare shell interattive e controllare la backdoor. Le versioni Windows e Linux sono fondamentalmente le stesse ma utilizzano librerie diverse e Mandiant ritiene che la versione Windows sia stata compilata nel 2021, quasi un anno prima della versione Linux.

Gli esperti hanno trovato diverse versioni di Boldmove con capacità diverse, ma tutti questi campioni erano uniti da un unico set di funzioni di base:

  • implementazione della sorveglianza del sistema;
  • ricevere comandi dal server di controllo;
  • creare una shell remota sull’host;
  • inoltro del traffico attraverso un dispositivo compromesso.

La differenza più significativa tra le versioni Linux e Windows è che la versione Linux ha funzionalità specificamente mirate per i dispositivi FortiOS. Ad esempio, questa versione consente di modificare i log Fortinet su un sistema compromesso o disabilitare completamente i demoni di registrazione (miglogd e syslogd), il che rende difficile tracciare un attacco effettuato con successo.

Inoltre, questa versione di Boldmove è in grado di inviare richieste ai servizi interni di Fortinet, il che consente agli aggressori di inviare richieste di rete attraverso la rete interna e diffondere l’infezione ad altri dispositivi.

Gli hacker cinesi continueranno a prendere di mira i dispositivi vulnerabili esposti su Internet, come firewall e dispositivi IPS/ISD, perché offrono un facile accesso alla rete, hanno affermato i ricercatori.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Se è gratuito, il prodotto sei tu. Google paga 314 milioni di dollari per violazione dei dati agli utenti Android

Google è al centro di un’imponente causa in California che si è conclusa con la decisione di pagare oltre 314 milioni di dollari agli utenti di smartphone Android nello stato. Una giu...

CTF di RHC 2025. Ingegneria sociale in gioco: scopri la quarta “flag” non risolta

La RHC Conference 2025, organizzata da Red Hot Cyber, ha rappresentato un punto di riferimento per la comunità italiana della cybersecurity, offrendo un ricco programma di talk, workshop e compet...

Linux Pwned! Privilege Escalation su SUDO in 5 secondi. HackerHood testa l’exploit CVE-2025-32463

Nella giornata di ieri, Red Hot Cyber ha pubblicato un approfondimento su una grave vulnerabilità scoperta in SUDO (CVE-2025-32463), che consente l’escalation dei privilegi a root in ambie...

Hackers nordcoreani a libro paga. Come le aziende hanno pagato stipendi a specialisti IT nordcoreani

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato la scoperta di un sistema su larga scala in cui falsi specialisti IT provenienti dalla RPDC i quali ottenevano lavoro presso aziende americ...

Mi Ami, Non mi Ami? A scusa, sei un Chatbot!

Le persone tendono a essere più comprensive nei confronti dei chatbot se li considerano interlocutori reali. Questa è la conclusione a cui sono giunti gli scienziati dell’Universit&#x...