
Redazione RHC : 6 Agosto 2024 07:17
Il 7 luglio di quest’anno un utente del repository per sviluppatori npm con il nickname “nagasiren978” ha pubblicato due pacchetti dannosi: “harthat-hash” e “harthat-api”, che contengono codice che installa ulteriore malware dal server C2 degli aggressori. Gli obiettivi principali di questi attacchi erano i sistemi basati su Windows.
I metodi e l’infrastruttura utilizzati nei pacchetti dannosi corrispondono alle tattiche di un gruppo di hacker legato alla RPDC, che Microsoft rintraccia con il nome MOONSTONE SLEET.
All’interno dell’azienda Datadog, che per prima ha scoperto i pacchetti dannosi sopra menzionati, questo cluster di minacce si chiama “Stressed Pungsan”. Questo nome è associato a una razza di cane allevata nella Corea del Nord.
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
L’obiettivo degli hacker era penetrare nelle catene di fornitura del software e negli ambienti degli sviluppatori. Dopo aver ottenuto l’accesso necessario, gli aggressori rubano informazioni personali, API e chiavi di accesso ai servizi cloud e si spostano anche attraverso altri sistemi delle vittime.
Per combattere tali minacce, il team di sicurezza di Datadog ha sviluppato un’infrastruttura di scansione dei pacchetti per PyPi e npm utilizzando il software GuardDog. Durante la scansione del 7 luglio gli specialisti hanno scoperto due pacchetti dal comportamento sospetto.
I pacchetti “harthat-hash” versione 1.3.3 e “harthat-api” versione 1.3.1 utilizzavano script preinstallati per eseguire e quindi eliminare i file “.js”. Tali script contenevano collegamenti a domini sospetti e caricavano file DLL dannose lanciate utilizzando “rundll32.exe”.
Entrambi i pacchetti si sono rivelati quasi identici nel contenuto, differendo solo per il valore del parametro id nei collegamenti al server C2. Il codice dannoso ha scaricato il file “Temp.b”, lo ha rinominato “package.db” e lo ha eseguito tramite “rundll32.exe”. Dopo l’esecuzione, lo script è stato eliminato e il file “package.json” è stato sostituito con “pk.json”, rendendo difficile il rilevamento di attività dannose.
Gli aggressori hanno utilizzato il codice del popolare repository “node-config” e hanno aggiunto alcune modifiche dannose. Vale la pena notare che i pacchetti sono stati rimossi da npm molto rapidamente, non dai moderatori, ma dall’autore stesso.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.
Redazione
Shannon opera come un penetration tester che non si limita a segnalare vulnerabilità, ma lancia veri e propri exploit. L’intento di Shannon è quello di violare la sicurezza della tua applicazione ...

Salve ragazzi,mi chiamo Giorgio, ho 58 anni, lavoro da sempre come tecnico amministrativo e, nella vita, sono sempre stato quello “razionale” della famiglia. Quello che controlla i conti, che non ...

I servizi di Windows dedicati alle connessioni remote hanno da sempre rappresentato una fonte inesauribile di “soddisfazioni” per chi si occupa di sicurezza informatica, rivelando vulnerabilità d...

La scena è sempre quella: monitor accesi, dashboard piene di alert, log che scorrono troppo in fretta, un cliente in ansia dall’altra parte della call. Ti siedi, ti guardi intorno e ti rendi conto ...

Un noto broker di accesso iniziale (IAB) denominato “Storm-0249“, ha modificato le proprie strategie operative, utilizzando campagne di phishing ma anche attacchi altamente mirati, i quali sfrutta...