Redazione RHC : 6 Febbraio 2024 10:24
Una recente vulnerabilità 0-day che colpisce le soluzioni Ivanti Connect Secure e Policy Secure è già ampiamente sfruttata dagli hacker criminali. La vulnerabilità consente di aggirare l’autenticazione e ottenere l’accesso a determinate risorse su dispositivi vulnerabili.
Ricordiamo che due vulnerabilità zero-day (CVE-2024-21893 e CVE-2024-21888), che rappresentano una minaccia per i gateway Connect Secure, Policy Secure e ZTA, sono diventate note all’inizio di febbraio 2024.
Pertanto, il primo bug (CVE-2024-21893) è una vulnerabilità SSRF che appare sul lato server nel componente SAML. L’errore consente di ignorare l’autenticazione e ottenere l’accesso a determinate risorse su dispositivi vulnerabili (versioni 9.xe 22.x). Una seconda vulnerabilità (CVE-2024-21888) è stata scoperta nel componente web dei gateway e consente agli aggressori di aumentare i privilegi al livello di amministratore.
Vorresti toccare con mano la Cybersecurity e la tecnologia? Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)
Se sei un ragazzo delle scuole medie, superiori o frequenti l'università, oppure banalmente un curioso di qualsiasi età, il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Gli sviluppatori hanno poi riferito di essere a conoscenza dello sfruttamento di CVE-2024-21893 da parte di aggressori, ma l’azienda ha assicurato che gli attacchi hanno colpito solo “un piccolo numero di client”.
Come hanno ora avvertito gli analisti di Shadowserver, diversi gruppi di malintenzionati stanno attualmente utilizzando un nuovo bug SSRF e gli attacchi sono partiti da 170 indirizzi IP univoci. Allo stesso tempo, il numero di abusi del CVE-2024-21893 supera significativamente il numero di attacchi sferrati contro i prodotti Ivanti.
Sebbene l’exploit PoC di questo bug, pubblicato il 2 febbraio 2024 dagli esperti di Rapid7, abbia chiaramente contribuito all’aumento del numero di attacchi, Shadowserver rileva che gli aggressori hanno utilizzato metodi di hacking simili diverse ore prima della pubblicazione dell’exploit.
Cioè, gli hacker hanno capito prontamente e in modo indipendente come sfruttare il CVE-2024-21893 per un accesso illimitato e non autenticato ai dispositivi Ivanti vulnerabili.
Secondo ShadowServer, attualmente si possono trovare su Internet quasi 22.500 dispositivi Ivanti Connect Secure, ma non si sa quanti di essi siano vulnerabili al problema CVE-2024-21893.
Negli ultimi giorni, NS Power, una delle principali aziende elettriche canadesi, ha confermato di essere stata vittima di un attacco informatico e ha pubblicato degli update all’interno della H...
1° Maggio, un giorno per onorare chi lavora, chi lotta per farlo in modo dignitoso e chi, troppo spesso, perde la vita mentre svolge la propria mansione. Nel 2025, l’Italia continua a pian...
Domani celebreremo uno degli elementi più iconici – e al tempo stesso vulnerabili – della nostra vita digitale: la password. Da semplice chiave d’accesso inventata negli anni...
Ci sono luoghi nel web dove la normalità cede il passo all’illecito, dove l’apparenza di un marketplace moderno e funzionale si trasforma in una vetrina globale per ogni tipo di rea...
Le backdoor come sappiamo sono ovunque e qualora presenti possono essere utilizzate sia da chi le ha richieste ma anche a vantaggio di chi le ha scoperte e questo potrebbe essere un caso emblematico s...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006