Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca
Red Hot Cyber Academy

il misterioso sito cinese che nasconde un pericoloso malware. La nostra indagine

Davide Santoro : 17 Aprile 2024 06:54

Durante le consuete attività proattive in ambito CTI ed OSINT oggi pomeriggio mi sono imbattuto in uno strano sito in cinese che, in realtà, distribuirebbe malware:

A prima vista il sito sembrerebbe un sito per scaricare la popolare app di messaggistica Telegram che in Cina è bloccata dal governo. Cliccando su Windows è possibile scaricare un archivio .zip da 118MB identificabile mediante il seguente hash:

2b71ecbaad633e07610d4fe45db03062920a44527f3f69d71efb54c571f5b643 – SHA256


Scarica Gratuitamente Byte The Silence, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

«Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi». Così si apre la prefazione del fumetto di Massimiliano Brolli, fondatore di Red Hot Cyber, un’opera che affronta con sensibilità e realismo uno dei temi più urgenti della nostra epoca. Distribuito gratuitamente, questo fumetto nasce con l'obiettivo di sensibilizzare e informare. È uno strumento pensato per scuole, insegnanti, genitori e vittime, ma anche per chi, per qualsiasi ragione, si è ritrovato nel ruolo del bullo, affinché possa comprendere, riflettere e cambiare. Con la speranza che venga letto, condiviso e discusso, Red Hot Cyber è orgogliosa di offrire un contributo concreto per costruire una cultura digitale più consapevole, empatica e sicura.

Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]



Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.


Aprendo l’archivio troviamo un file denominato “Taxsex64-2.msi” da 120MB identificabile mediante il seguente hash:

76e9ed21024fd3181f47cbb7870db620ed43dd01c8c77fbcbc3b8eaf47924045 – SHA256

A questo punto ho verificato il dominio utilizzando il noto servizio ThreatYeti:

Il dominio in questione ha ottenuto uno score di 9.08 che è ovviamente molto elevato

Utilizzo di VirusTotal ed altri tools online alla ricerca del malware

Dopo queste prime verifiche non mi rimaneva altro da fare che caricare i due file – sia l’archivio .zip che il file .msi – su VirusTotal:

Questi sono i dettagli del risultato sul file .zip, come possiamo vedere la “First Submission” risulta essere la nostra, questo vuol dire che, a livello mondiale, siamo stati i primi a caricare questo archivio su virustotal e che ora il risultato è a disposizione della community

Anche per ciò che concerne il file .msi siamo stati i primi a caricarlo ed ora i risultati, soprattutto quelli presenti nella sezione “Behavior” relativa all’analisi del file in apposite sandbox sono a disposizione dell’intera community

Inoltre, come ulteriore verifica abbiamo caricato il file .msi anche sullo scanner malware di Jotti:

Come possiamo vedere alle ore 18:24 del 16 Aprile 2024 il file risultava totalmente pulito

Mentre, alle 23:58 del 16 Aprile 2024 qualcosa comincia piano piano a risultare…

Nel pomeriggio del 16 Aprile 2024 abbiamo inviato il file ad Avast utilizzando il loro apposito form online

Inoltre, effettuando una breve verifica mediante l’applicazione “Avast Free Antivirus”, la stessa ha dato esito positivo:

Ora associato al file Taxsex64-2.msi viene rilevato il malware Win64:TrojanX-gen

Ovviamente abbiamo condiviso il file con altre società antivirus(e non solo) e restiamo fiduciosi in attesa delle loro analisi…

Conclusioni

Con questo breve articolo ho voluto illustrare sostanzialmente tre cose:

  1. L’importanza dell’attività di ricerca costante, infatti, è vero che nella cybersecurity spesso si gioca in difesa, ma è anche importante andare “a caccia” andando a scovare malware, nuovi gruppi APT e, laddove consentito ed entro i limiti previsti, nuove vulnerabilità in vista della loro full disclosure
  2. L’importanza della condivisione, chi si occupa di cybersecurity sa bene che, senza la condivisione della conoscenza e la valorizzazione delle competenze, la cybersecurity stessa rischierebbe di diventare priva di quel valore aggiunto dato dall’attività della community, attività sempre più spesso indispensabile con l’aumentare delle minacce e le loro caratteristiche transnazionali
  3. Il ruolo centrale – in caso di malware non rilevato – caratterizzato dall’invio dello stesso alle società antivirus ed a società/enti terzi che si occupano attivamente di malware analysis così da permetterne un’analisi e, in caso di positività, contrastare attivamente la minaccia(proprio com’è successo con l’esempio di Avast contenuto nell’articolo, alle 18:24 il risultato era negativo mentre alle 23:58 il risultato è positivo)

Un ultimo consiglio…

Ora permettetemi di dare un breve consiglio a coloro che si stanno affacciando a questo mondo, probabilmente se un domani andrete ad operare in maniera proattiva, andando quindi a cercare siti che distribuiscono malware o iscrivendo volontariamente la vostra email su risorse di phishing, vi potrà capitare – proprio com’è successo oggi – di essere i primi al mondo a segnalare quel sito di phishing sulle risorse dedicate o quel malware su VirusTotal o alle società di antivirus.

Mentre, se farete bug hunting potrete trovare una vulnerabilità0day” ed essere i primi a segnalarla al vendor…

Indubbiamente, anche nel mondo della cybersecurity essere i primi a fare qualcosa e la successiva consapevolezza di aver contribuito attivamente a migliorare la community è senza dubbio motivo di gioia ma ricordatevi sempre che anche questo rientra a pieno titolo in quel fantastico mondo che state scoprendo che è la cybersecurity.

Davide Santoro
Da sempre patito di sicurezza informatica e geopolitica cerca da sempre di unire queste due passioni, ultimamente ho trovato soddisfazione nell’analisi dei gruppi ransomware, si occupa principalmente di crittografia ed è un sostenitore del software libero.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Il kernel Linux verso il “vibe coding”? Le regole per l’utilizzo degli assistenti AI sono alle porte
Di Redazione RHC - 26/07/2025

Sasha Levin, sviluppatore di kernel Linux di lunga data, che lavora presso NVIDIA e in precedenza presso Google e Microsoft, ha proposto di aggiungere alla documentazione del kernel regole formali per...

Google trasforma il web in una vetrina per l’AI! Un disastro a breve per l’economia digitale
Di Redazione RHC - 26/07/2025

Google sta trasformando il suo motore di ricerca in una vetrina per l’intelligenza artificiale, e questo potrebbe significare un disastro per l’intera economia digitale. Secondo un nuovo...

Gli Exploit SharePoint sono in corso: aziende e enti nel mirino
Di Sandro Sana - 26/07/2025

Il panorama delle minacce non dorme mai, ma stavolta si è svegliato con il botto. Il 18 luglio 2025, l’azienda di sicurezza Eye Security ha lanciato un allarme che ha subito trovato eco ne...

Operazione Checkmate: colpo grosso delle forze dell’ordine. BlackSuit è stato fermato!
Di Redazione RHC - 25/07/2025

Nel corso di un’operazione internazionale coordinata, denominata “Operation Checkmate”, le forze dell’ordine hanno sferrato un duro colpo al gruppo ransomware BlackSuit (qu...

I Mostri sono stati puniti! GreySkull: 18 condanne e 300 anni di carcere per i pedofili
Di Redazione RHC - 25/07/2025

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha segnalato lo smantellamento di quattro piattaforme darknet utilizzate per la distribuzione di materiale pedopornografico. Contemporaneamente, un dicio...