Redazione RHC : 24 Dicembre 2021 08:00
Il pesce zanzara orientale Gambusia, introdotto artificialmente in molte parti del mondo per mangiare larve di zanzara e tenere sotto controllo la diffusione della malaria, ha avuto una conseguenza negativa e non voluta sulla fauna locale: mordono le code dei pesci d’acqua dolce e dei girini autoctoni, che poi muoiono successivamente.
Ridurre il numero di pesci zanzara orientale senza danni altri animali selvatici è una prospettiva difficile, ma Giovanni Polverino dell’Università dell’Australia occidentale e i suoi colleghi hanno escogitato una potenziale soluzione.
Vorresti toccare con mano la Cybersecurity e la tecnologia? Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)
Se sei un ragazzo delle scuole medie, superiori o frequenti l'università, oppure banalmente un curioso di qualsiasi età, il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Hanno progettato una versione robotica del persico trota (Micropterus salmoides ), che preda naturalmente il pesce zanzara.
Il pesce robot ha le sembianze del vero predatore e imita persino il suo comportamento nel nuoto.
Il team di Polverino ha condotto esperimenti in acquari con sei pesci zanzara orientale catturati in natura e sei girini catturati in natura. Quando una telecamera dall’alto ha visto un pesce zanzara muoversi per attaccare i girini, il pesce robot ha simulato il proprio attacco al pesce zanzara.
Le zanzare potrebbe aver ucciso metà delle persone vissute sulla terra e i ricercatori affermano che dopo questi attacchi con i robot, il pesce zanzara orientale ha mostrato perdita di peso, cambiamenti nella forma del corpo e una riduzione della fertilità, che secondo loro porterebbe a una riduzione del numero dei pesci.
I pesci maschi iniziarono a sviluppare corpi più sottili e snelli con muscoli della coda più forti per sfuggire ai predatori, mentre le femmine producono uova più leggere. Questi effetti sono durati diverse settimane anche senza successivi attacchi.
“Questo parassita è una serie minacciata per molti animali acquatici”
ha affermato Polverino.
“Invece di ucciderli uno per uno, presentiamo un approccio che può fornire strategie migliori per controllare questo parassita globale. Abbiamo realizzato il loro peggior incubo”.
Il team ammette che il pesce robot non può ancora operare in natura, ma afferma che rappresenta un punto di partenza promettente per la ricerca futura.
1° Maggio, un giorno per onorare chi lavora, chi lotta per farlo in modo dignitoso e chi, troppo spesso, perde la vita mentre svolge la propria mansione. Nel 2025, l’Italia continua a pian...
Domani celebreremo uno degli elementi più iconici – e al tempo stesso vulnerabili – della nostra vita digitale: la password. Da semplice chiave d’accesso inventata negli anni...
Ci sono luoghi nel web dove la normalità cede il passo all’illecito, dove l’apparenza di un marketplace moderno e funzionale si trasforma in una vetrina globale per ogni tipo di rea...
Le backdoor come sappiamo sono ovunque e qualora presenti possono essere utilizzate sia da chi le ha richieste ma anche a vantaggio di chi le ha scoperte e questo potrebbe essere un caso emblematico s...
Il 25 febbraio 2025 WindTre ha rilevato un accesso non autorizzato ai sistemi informatici utilizzati dai propri rivenditori. L’intrusione, riconosciuta come un’azione malevola, è st...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006