Redazione RHC : 13 Luglio 2022 09:59
Il nuovo ransomware viene distribuito come un falso aggiornamento software di Google e utilizza le funzionalità di Microsoft come parte del suo attacco.
Sono i ricercatori di Trend Micro a dare la notizia, scoprendo il pacchetto ransomware HavanaCrypt, che si maschera da un aggiornamento del software di Google. Il malware utilizza l’obfuscator open source Obfuscar, progettato per proteggere il codice in un assembly .NET.
Per evitare il rilevamento, una volta lanciato, il ransomware nasconde la sua finestra utilizzando la funzione ShowWindow, assegnandogli il parametro “0”.
Prompt Engineering & Sicurezza: diventa l’esperto che guida l’AIVuoi dominare l’AI generativa e usarla in modo sicuro e professionale? Con il Corso Prompt Engineering: dalle basi alla cybersecurity, guidato da Luca Vinciguerra, data scientist ed esperto di sicurezza informatica, impari a creare prompt efficaci, ottimizzare i modelli linguistici e difenderti dai rischi legati all’intelligenza artificiale. Un percorso pratico e subito spendibile per distinguerti nel mondo del lavoro. Non restare indietro: investi oggi nelle tue competenze e porta il tuo profilo professionale a un nuovo livello. Guarda subito l'anteprima gratuita del corso su academy.redhotcyber.com Contattaci per ulteriori informazioni tramite WhatsApp al 375 593 1011 oppure scrivi a [email protected] ![]() Supporta RHC attraverso:
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
“Il malware utilizza anche diverse tecniche di antivirtualizzazione che aiutano a evitare l’analisi dinamica quando viene eseguito in una macchina virtuale“
scrivono i ricercatori.
Secondo gli esperti, il malware può interrompere il proprio lavoro se rileva che il sistema è in esecuzione in un ambiente virtuale.
HavanaCrypt controlla la macchina virtuale in 4 passaggi:
Dopo aver verificato che il sistema della vittima non sia in esecuzione sulla macchina virtuale, HavanaCrypt scarica il file dall’indirizzo IP del servizio di web hosting Microsoft, lo salva come file batch e lo esegue.
Secondo Trend Micro, l’uso del server C2, che fa parte del servizio di web hosting Microsoft, è un nuovo metodo di attacco.
Il malware interrompe oltre 80 processi, incluse applicazioni di database come Microsoft SQL Server e MySQL, nonché programmi desktop come Office e Steam. Quindi elimina le copie shadow dei file.
HavanaCrypt posiziona le sue copie eseguibili nelle cartelle “ProgramData” e “StartUp”, le rende file di sistema nascosti e disabilita il task manager. Il malware utilizza anche la funzione QueueUserWorkItem di .NET per raggruppare le minacce contro altri payload e flussi di crittografia.
HavanaCrypt raccoglie le seguenti informazioni di sistema:
I dati vengono inviati al server C2 dell’attaccante, che è l’indirizzo IP del servizio di web hosting Microsoft.
Ciò evita il rilevamento. Per generare chiavi casuali, HavanaCrypt utilizza la funzione CryptoRandom nel gestore di password KeePass Password Safe, aggiungendo l’estensione “.Havana” ai file crittografati.
“HavanaCrypt crittografa anche il file di testo “foo.txt” e non lascia una richiesta di riscatto. Ciò potrebbe indicare che HavanaCrypt è ancora in fase di sviluppo“
hanno concluso i ricercatori.
Avevamo già parlato della proposta di regolamento “ChatControl” quasi due anni fa, ma vista la roadmap che è in atto ci troviamo nell’imbarazzo di doverne parlare nuovamente. Sembra però un d...
ShinyHunters è un gruppo noto per il coinvolgimento in diversi attacchi informatici di alto profilo. Formatosi intorno al 2020, il gruppo ha guadagnato notorietà attraverso una serie di attacchi mir...
La notizia è semplice, la tecnologia no. Chat Control (CSAR) nasce per scovare CSAM e dinamiche di grooming dentro le piattaforme di messaggistica. La versione “modernizzata” rinuncia alla backdo...
A cura di Luca Stivali e Olivia Terragni. L’11 settembre 2025 è esploso mediaticamente, in modo massivo e massiccio, quello che può essere definito il più grande leak mai subito dal Great Fir...
Una violazione di dati senza precedenti ha colpito il Great Firewall of China (GFW), con oltre 500 GB di materiale riservato che è stato sottratto e reso pubblico in rete. Tra le informazioni comprom...