Redazione RHC : 28 Giugno 2022 07:00
I ricercatori avvertono che gli aggressori stanno utilizzando un exploit per una vulnerabilità zero-day nei dispositivi VoIP Mitel MiVoice per infiltrarsi nelle reti aziendali e ottenere l’accesso iniziale. Apparentemente, gli attacchi di estorsione iniziano con lo sfruttamento di questo bug.
Il problema è stato scoperto dagli specialisti dell’azienda CrowdStrike.
Alla vulnerabilità è stato assegnato l’ID CVE-2022-29499 (9,8 su 10 sulla scala CVSS) e gli sviluppatori Mitel l’hanno corretta ad aprile del 2022.
Distribuisci i nostri corsi di formazione diventando un nostro Affiliato
Se sei un influencer, gestisci una community, un blog, un profilo social o semplicemente hai tanta voglia di diffondere cultura digitale e cybersecurity, questo è il momento perfetto per collaborare con RHC Academy. Unisciti al nostro Affiliate Program: potrai promuovere i nostri corsi online e guadagnare provvigioni ad ogni corso venduto. Fai parte del cambiamento. Diffondi conoscenza, costruisci fiducia, genera valore.
Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
La vulnerabilità era correlata al componente Mitel Service Appliance MiVoice Connect utilizzato in SA 100, SA 400 e Virtual SA. Il problema consentiva l’esecuzione remota di codice arbitrario nel contesto di un’appliance di servizio. Il bug stesso consisteva in una convalida errata dei dati per lo script di diagnostica, che consentiva ad aggressori remoti e non autenticati di iniettare comandi utilizzando richieste appositamente preparate.
Quindi, l’exploit includeva due richieste GET, una delle quali è stata inviata al dispositivo e ha preso di mira il parametro “get_url” nel file PHP, e la seconda è stata generata sul dispositivo stesso, portando all’iniezione di un comando che effettua richieste GET all’infrastruttura dell’attaccante.
È noto che gli hacker hanno utilizzato la vulnerabilità per creare shell inverse utilizzando i canali FIFO sul dispositivo Mitel di destinazione e inviando richieste in uscita dalla rete compromessa. Gli aggressori hanno quindi creato la shell web pdf_import.php e scaricato il reverse proxy open source Chisel per ridurre la possibilità che l’attacco venga rilevato quando attraversa la rete della vittima.
Sfortunatamente, i ricercatori non segnalano quali operatori di ransomware hanno utilizzato questa vulnerabilità nei loro attacchi. Ma vale la pena notare che l’esperto indipendente di sicurezza delle informazioni Kevin Beaumont osserva che su Internet si possono trovare più di 21.000 dispositivi Mitel, la maggior parte dei quali si trova negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
Google è al centro di un’imponente causa in California che si è conclusa con la decisione di pagare oltre 314 milioni di dollari agli utenti di smartphone Android nello stato. Una giu...
La RHC Conference 2025, organizzata da Red Hot Cyber, ha rappresentato un punto di riferimento per la comunità italiana della cybersecurity, offrendo un ricco programma di talk, workshop e compet...
Nella giornata di ieri, Red Hot Cyber ha pubblicato un approfondimento su una grave vulnerabilità scoperta in SUDO (CVE-2025-32463), che consente l’escalation dei privilegi a root in ambie...
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato la scoperta di un sistema su larga scala in cui falsi specialisti IT provenienti dalla RPDC i quali ottenevano lavoro presso aziende americ...
Le persone tendono a essere più comprensive nei confronti dei chatbot se li considerano interlocutori reali. Questa è la conclusione a cui sono giunti gli scienziati dell’Universit&#x...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006