Redazione RHC : 5 Ottobre 2021 20:29
“The Telegraph”, uno dei più grandi giornali e media online del Regno Unito, ha perso 10 TB di dati dopo non essere riuscito a proteggere adeguatamente uno dei suoi database.
Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)
Il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi (o persone di qualsiasi età) alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Le informazioni esposte includono log interni, nomi completi degli abbonati, indirizzi e-mail, informazioni sul dispositivo, richieste URL, indirizzi IP, token di autenticazione e identificatori univoci del lettore.
Bob Diachenko, il ricercatore che ha scoperto il set di dati non protetto il 14 settembre 2021, ha confermato che almeno 1.200 contatti non crittografati erano accessibili senza password al momento della sua revisione.
In particolare, molti di questi casi riguardano le informazioni sui registranti degli abbonati ad Apple News, incluse anche le password in formato testo.
Il giornale è stato contattato e avvertito immediatamente dell’esposizione, ma ci sono voluti due giorni per rispondere e proteggere il database.
L’istanza è stata indicizzata su motori di ricerca specializzati il 1° settembre 2021, quindi il periodo di esposizione è di almeno tre settimane. Questo è un sacco di tempo per gli aggressori e gli scanner automatici che possono trovare il database esposto ed esfiltrare i dati contenuti.
Per quanto riguarda le conseguenze per The Telegraph, i token di accesso rubati potrebbero essere utilizzati dai non abbonati per accedere a contenuti bloccati dietro il suo paywall, ma potrebbero risolverlo con un ripristino.
In risposta a quanto sopra, The Telegraph ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito alle scoperte di Diachenko:
Siamo venuti a conoscenza di questa scoperta il 16 settembre e abbiamo preso provvedimenti immediati per proteggere i dati. Un’indagine ha mostrato che solo un piccolo numero di record è stato esposto – meno dello 0,1% dei nostri utenti e abbiamo contattato tutti gli utenti per consigliarli cosa fare. L’indagine ha anche concluso che, seppur i dati siano stati esposti, non sono stati violati se non dallo stesso ricercatore. Siamo grati per il lavoro dei ricercatori indipendenti che rivelano responsabilmente vulnerabilità ed esposizioni e che sono vitali nel nostro continuo lavoro per proteggere i nostri utenti.
Secondo questa dichiarazione, il numero delle persone colpite è 600, che è inferiore a quello che Daichenko ha rilevato esposto. Il Telegraph afferma inoltre che nessuno di loro corre alcun rischio di sfruttamento poiché Diachenko è stata la prima e l’ultima persona ad accedere al set di dati sensibili.
Domani celebreremo uno degli elementi più iconici – e al tempo stesso vulnerabili – della nostra vita digitale: la password. Da semplice chiave d’accesso inventata negli anni...
Ci sono luoghi nel web dove la normalità cede il passo all’illecito, dove l’apparenza di un marketplace moderno e funzionale si trasforma in una vetrina globale per ogni tipo di rea...
Le backdoor come sappiamo sono ovunque e qualora presenti possono essere utilizzate sia da chi le ha richieste ma anche a vantaggio di chi le ha scoperte e questo potrebbe essere un caso emblematico s...
Il 25 febbraio 2025 WindTre ha rilevato un accesso non autorizzato ai sistemi informatici utilizzati dai propri rivenditori. L’intrusione, riconosciuta come un’azione malevola, è st...
Ancora non sono chiari i motivi che hanno causato un grave Blackout in Spagna e Portogallo nelle ultime ore. Vaste aree sono rimaste senza energia elettrica, scatenando un’ondata di speculazion...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006