Redazione RHC : 20 Luglio 2021 12:04
Alla fine di giugno, come abbiamo riportato su RedHotCyber, siamo venuti a conoscenza della compromissione dei dati di 700 milioni di utenti del social network aziendale LinkedIn, e ora lo stesso colpevole ha deciso di raccontare le sue motivazioni.
![]() Scarica Gratuitamente Byte The Silence, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber"Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi". Così si apre la prefazione del fumetto di Massimiliano Brolli, fondatore di Red Hot Cyber, un’opera che affronta con sensibilità e realismo uno dei temi più urgenti della nostra epoca. Distribuito gratuitamente, questo fumetto nasce con l'obiettivo di sensibilizzare e informare. È uno strumento pensato per scuole, insegnanti, genitori e vittime, ma anche per chi, per qualsiasi ragione, si è ritrovato nel ruolo del bullo, affinché possa comprendere, riflettere e cambiare. Con la speranza che venga letto, condiviso e discusso, Red Hot Cyber è orgogliosa di offrire un contributo concreto per costruire una cultura digitale più consapevole, empatica e sicura. Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Si è scoperto che il criminale informatico aveva raccolto tutte queste informazioni solo per divertimento. Come sai, il simpatico hacker non ha violato gli account, ma ha eseguito la tecnica del web scraping, senza penetrare nei sistemi del grande social network.
L’intraprendente hacker, ha semplicemente utilizzato il software per raccogliere i dati degli utenti dalle pagine web. Tali metodi causano una serie di controversie, poiché i sostenitori della raccolta di informazioni sostengono che non c’è nulla di illegale in questo in quanto vengono solo raccolte informazioni che già sono di carattere pubblico.
Ma c’è anche l’opinione opposta: le API consentono un accesso a più dati di quelli visualizzati sui siti. Inoltre, alcuni esperti definiscono tali incidenti delle “vere perdite” di informazioni degli utenti, tanto da gridare al databreach.
Ad ogni modo, BBC News ha parlato con Tom Liner, l’uomo che si è assunto la responsabilità di raccogliere le informazioni sugli utenti di LinkedIn.
Liner ha anche riportato che la raccolta dei 533 milioni di profili Facebook, di cui tutti hanno parlato ad aprile, era opera sua.
Parlando con BBC News, Tom ha anche chiarito che lo stesso approccio è stato utilizzato per creare il database degli utenti di LinkedIn.
“Mi ci sono voluti diversi mesi. È stato abbastanza difficile costruire un database perché ho dovuto hackerare l’API di LinkedIn. Se invii troppe richieste tutte assieme, il sistema può bannarti per sempre”
ha riportato l’hacker.
Anche se LinkedIn nega che Liner abbia utilizzato la sua API, la società di sicurezza informatica SIS Intelligence afferma che abbiamo bisogno di maggiori controlli sul loro utilizzo.
Troy Hunt, il famoso creatore del sito HaveIBeenPwned.com, che permette di cercare la propria password all’interno di una serie impressionante di collection di data breach, non considera questo episodio un data leak.
Tom ha comunque ammesso di aver raccolto i dati degli utenti per divertimento, ma vende ancora il database generato per 5.000 dollari. Apparentemente, la motivazione finanziaria era presente anche nelle azioni del signor Liner.
In un mondo in cui la musica è da tempo migrata verso lo streaming e le piattaforme digitali, un appassionato ha deciso di tornare indietro di sei decenni, a un’epoca in cui le melodie potevano anc...
La frase “Costruiremo sicuramente un bunker prima di lanciare l’AGI” dal quale prende spunto l’articolo, è stata attribuita a uno dei leader della Silicon Valley, anche se non è chiaro a chi...
Negli Stati Uniti, una vasta campagna coordinata tramite botnet sta prendendo di mira i servizi basati sul protocollo Remote Desktop Protocol (RDP). Un pericolo notevole è rappresentato dalla scala e...
Un’ondata di messaggi di phishing sta colpendo in questi giorni numerosi cittadini lombardi. Le email, apparentemente inviate da una società di recupero crediti, fanno riferimento a presunti mancat...
La scorsa settimana, Oracle ha avvisato i clienti di una vulnerabilità zero-day critica nella sua E-Business Suite (CVE-2025-61882), che consente l’esecuzione remota di codice arbitrario senza aute...