
Il governo cinese ha dichiarato che l’industria della sicurezza delle informazioni nel paese ha bisogno di una rapida crescita.
La scorsa settimana è stato pubblicato un documento che delinea un ambizioso programma per aumentare l’impegno nel settore della cybersecurity del 30% ogni anno. Infatti, entro il 2025, la spesa prevista per la sicurezza delle informazioni ammonterà a 22 miliardi di dollari all’anno.
Come parte del programma, la Cina intende creare:
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Il programma prevede inoltre lo sviluppo di ulteriori prodotti nel campo della sicurezza informatica e il miglioramento della qualità di quelli esistenti. La Cina prevede di applicare le AI e le blockchain ovunque sia appropriato.
Pechino spera di soddisfare la domanda interna e creare prodotti in grado di attrarre acquirenti da tutto il mondo.
Tuttavia, la partecipazione attiva della Cina in questo settore sarà probabilmente accolta favorevolmente da certe regioni del globo, ma probabilmente in maniera negativa nel mondo occidentale.
Dopotutto, le organizzazioni cinesi negli ultimi anni si sono dimostrate eccellenti nel campo del rilevamento degli errori del software o nella sicurezza informatica predittiva.
Pertanto questo ulteriore sviluppo tecnologico potrebbe mettere a rischio nicchie incontrastate fino ad oggi di aziende leader nel mondo occidentale.
Il piano delinea anche l’obiettivo di costruire un’industria della sicurezza delle informazioni prospera e matura entro il 2035. La formulazione è la seguente: “Migliorare le tecnologie di sicurezza chiave, migliorare la qualità dei prodotti sviluppati, introdurre prodotti per la protezione dei dati in vari campi, creare una serie di aziende leader con competitività internazionale”.
Data la politica dichiarata del paese di utilizzare l’intelligenza artificiale per alimentare la sua economia. Se funziona o no, il tempo lo dirà.
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