Redazione RHC : 7 Marzo 2023 07:56
La massiccia violazione di LastPass è stata il risultato di un mancato aggiornamento del software Plex sul computer di casa di un ingegnere di LastPass.
Il servizio di gestione delle password la scorsa settimana ha rivelato come attori malintenzionati abbiano sfruttato le informazioni rubate da un precedente incidente avvenuto prima del 12 agosto 2022, insieme a dettagli “disponibili da una violazione dei dati di terze parti e una vulnerabilità in un software per lanciare un secondo attacco coordinato” tra agosto e ottobre 2022.
L’intrusione alla fine ha consentito all’avversario di rubare i dati del vault delle password parzialmente crittografati e le informazioni sui clienti.
PARTE LA PROMO ESTATE -40%
RedHotCyber Academy lancia una promozione esclusiva e a tempo limitato per chi vuole investire nella propria crescita professionale nel mondo della tecnologia e della cybersecurity!
Approfitta del 40% di sconto sull’acquisto congiunto di 3 corsi da te scelti dalla nostra Academy. Ad esempio potresti fare un percorso formativo includendo Cyber Threat intelligence + NIS2 + Criptovalute con lo sconto del 40%. Tutto questo lo potrai fruire, dove e quando vuoi e con la massima flessibilità, grazie a lezioni di massimo 30 minuti ciascuna.
Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Il secondo attacco ha specificamente individuato uno dei quattro ingegneri DevOps, prendendo di mira il loro computer di casa con un malware keylogger per ottenere le credenziali e violare l’ambiente di archiviazione cloud.
Questo, a sua volta, è stato reso possibile sfruttando un difetto di quasi tre anni ora corretto in Plex per ottenere l’esecuzione del codice sul computer dell’ingegnere, ha detto il servizio di streaming multimediale a The Hacker News in una dichiarazione.
La vulnerabilità in questione è CVE-2020-5741 (punteggio CVSS: 7.2), è un difetto di deserializzazione che interessa Plex Media Server su Windows e che consente a un utente malintenzionato remoto e autenticato di eseguire codice Python arbitrario nel contesto dell’attuale utente del sistema operativo.
CVE-2020-5741/586819" target="_blank" rel="noreferrer noopener">“Questo problema ha consentito a un utente malintenzionato con accesso all’account Plex dell’amministratore del server di caricare un file dannoso tramite la funzione di caricamento della fotocamera e di farlo eseguire dal server multimediale”, ha affermato Plex in un avviso rilasciato all’epoca.
Il problema, scoperto e segnalato a Plex da Tenable nel marzo 2020, è stato risolto da Plex nella versione 1.19.3.2764 rilasciata il 7 maggio 2020. La versione corrente di Plex è 1.31.1.6733.
“Sfortunatamente, il dipendente di LastPass non ha mai aggiornato il proprio software per attivare la patch”, ha dichiarato Plex in una nota.
Questo deve essere un monito per tutti per tenere sempre aggiornate le postazioni di lavoro in quanto l’utilizzo di PDL come ponte per condurre attacchi mirati è sempre più una minaccia.
Giovedì 16 luglio è stata una giornata significativa per i ricercatori di sicurezza informatica del team italiano Red Team Research (RTR) di TIM, che ha visto pubblicate cinque nuove vulnera...
Una falla critica nella sicurezza, relativa alla corruzione della memoria, è stata individuata nel noto software di archiviazione 7-Zip. Questa vulnerabilità può essere sfruttata da mal...
Una campagna di attacchi informatici avanzati è stata individuata che prende di mira i server Microsoft SharePoint. Questa minaccia si avvale di una serie di vulnerabilità, conosciuta come &...
La presentazione del Walker S2 rappresenta un importante passo avanti nell’autonomia operativa dei robot umanoidi. Grazie alla capacità di sostituire autonomamente la propria batteria, il ...
Secondo quanto riportato da Fast Technology il 18 luglio, Jen-Hsun Huang ha raccontato ai media cinesi le proprie origini, spiegando di essere nato cinese e poi diventato sinoamericano. Ha sottolineat...
Iscriviti alla newsletter settimanale di Red Hot Cyber per restare sempre aggiornato sulle ultime novità in cybersecurity e tecnologia digitale.
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006