
Redazione RHC : 24 Agosto 2022 09:00
L’ultimo rapporto del Ponemon Institute afferma che il 54% degli incidenti di criminalità informatica era dovuto al furto di credenziali.
È seguito da ransomware e attacchi DDoS in alto. Inoltre, il 59% delle organizzazioni non revoca le credenziali non più necessarie, rendendole così facili prede degli hacker.
E il rapporto di indagine sulla violazione dei dati di Verizon afferma che quasi il 50% di tutte le violazioni dei dati erano dovute al furto di credenziali. Secondo lo stesso rapporto, le credenziali rubate vengono spesso utilizzate per attaccare le applicazioni web.
CVE Enrichment Mentre la finestra tra divulgazione pubblica di una vulnerabilità e sfruttamento si riduce sempre di più, Red Hot Cyber ha lanciato un servizio pensato per supportare professionisti IT, analisti della sicurezza, aziende e pentester: un sistema di monitoraggio gratuito che mostra le vulnerabilità critiche pubblicate negli ultimi 3 giorni dal database NVD degli Stati Uniti e l'accesso ai loro exploit su GitHub.
Cosa trovi nel servizio: ✅ Visualizzazione immediata delle CVE con filtri per gravità e vendor. ✅ Pagine dedicate per ogni CVE con arricchimento dati (NIST, EPSS, percentile di rischio, stato di sfruttamento CISA KEV). ✅ Link ad articoli di approfondimento ed exploit correlati su GitHub, per ottenere un quadro completo della minaccia. ✅ Funzione di ricerca: inserisci un codice CVE e accedi subito a insight completi e contestualizzati.
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Gli specialisti hanno sottolineato che le applicazioni web sono uno dei principali vettori di attacco, poiché organizzazioni di diversi settori stanno cercando di implementare soluzioni digitali e tecnologie Internet per ottimizzare il proprio lavoro.
Ne sono un esempio l’industria manifatturiera e il settore sanitario: in entrambi i settori, i dispositivi sono quasi sempre connessi a Internet per ricevere aggiornamenti e completare rapidamente le proprie attività, facilitando il lavoro dei dipendenti. Tuttavia, ciò introduce anche rischi in ogni punto di accesso.
Se gli utenti ordinari possono utilizzare Internet per accedere a reti, server e dati, lo stesso può fare un utente malintenzionato.
Esattamente allo stesso modo funziona con le credenziali. E se prendiamo in considerazione anche il fatto che i fornitori di software di terze parti possono ottenere l’accesso remoto ad alcuni sistemi e server, otteniamo una combinazione molto spiacevole di possibili rischi e combinazioni di vulnerabilità.
Pertanto, ora le organizzazioni devono seguire costantemente le ultime tendenze in materia di sicurezza delle informazioni, garantendo la massima sicurezza delle credenziali e dell’IoT.
Dopotutto, se non lo fanno, dovranno correre e riparare tutti i danni causati dagli aggressori.
Redazione
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