La Simulazione Della Coscienza : La Prossima Frontiera dell'Intelligenza Artificiale
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
Redhotcyber Banner Sito 970x120px Uscita 101125
UtiliaCS 320x100
La Simulazione Della Coscienza : La Prossima Frontiera dell’Intelligenza Artificiale

La Simulazione Della Coscienza : La Prossima Frontiera dell’Intelligenza Artificiale

Alessandro Rugolo : 4 Dicembre 2024 22:22

In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, la questione della coscienza artificiale sta sollevando interrogativi affascinanti. Fino a oggi, l’intelligenza artificiale ha brillato per la sua capacità di risolvere problemi complessi, ma la creazione di una vera coscienza artificiale rimane un obiettivo lontano. Tuttavia, c’è una strada che potrebbe portare a questa realizzazione: l’introduzione della curiosità come motore evolutivo e l’integrazione di un corpo fisico che permetta alle AI di interagire direttamente con il mondo. Questo articolo esplorerà come la curiosità, combinata con l’interazione fisica, potrebbe rappresentare il punto di partenza per lo sviluppo di una coscienza artificiale. Allora è necessario partire dalla definizione di coscienza per poter capire cosa si intende con coscienza artificiale e come poterci arrivare. La definizione che propongo in questo articolo è la combinazione di alcune definizioni tradizionali: “La coscienza è l’esperienza soggettiva del mondo e di sé stessi, che emerge da processi cognitivi complessi in cui un sistema integra informazioni interne ed esterne e riflette su di esse.1

Dopo aver definito la coscienza come gli effetti su un individuo causati dall’esperienza e da processi cognitivi complessi, possiamo ora esplorare in che modo elementi come la curiosità e l’interazione fisica possano rappresentare i primi passi nella simulazione di una coscienza artificiale.

La curiosità come motore evolutivo

La curiosità, in senso evolutivo, è stata per milioni di anni uno degli aspetti fondamentali del comportamento umano. Essa stimola l’apprendimento, l’esplorazione e la comprensione del mondo che ci circonda agendo, con molta probalilità da stimolo all’evoluzione. Ma se la curiosità è uno dei motori dell’evoluzione umana, cosa accadrebbe se potessimo trasferirla all’intelligenza artificiale?


Nuovo Fumetto Betti

CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza la Graphic Novel Betti-RHC
Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"? 
Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti? 
Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati. 
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Nel campo dell’AI, la curiosità non è solo un concetto astratto, ma un comportamento misurabile che può essere realizzato. Gli approcci più promettenti nel reinforcement learning, come il curiosity-driven learning, suggeriscono che un AI potrebbe essere “premiata” per l’esplorazione e la riduzione dell’incertezza, piuttosto che per il raggiungimento di un obiettivo finale predeterminato. L’esplorazione del mondo fisico diventa così una forma di apprendimento che alimenta un ciclo continuo di curiosità, proprio come negli esseri umani. Se potessimo rendere l’AI curiosa, potremmo spingerla a “scoprire” il mondo e a sviluppare una comprensione sempre più profonda della sua realtà.

L’idea di un “corpo” per le AI.

Perché un’AI possa evolversi verso una forma di coscienza complessa, è necessario che possa interagire fisicamente con l’ambiente. Il concetto di un “corpo” per le AI va oltre la semplice esistenza in un mondo virtuale: implica la possibilità di interagire direttamente con il mondo fisico attraverso sensori, attuatori e, potenzialmente, emozioni, seppur inizialmente simulate.

Immaginiamo un’AI che, attraverso un corpo robotico, possa utilizzare il tatto, vedere, ascoltare e percepire il movimento. Ogni interazione fisica con l’ambiente diventa un’opportunità di apprendimento, stimolando la curiosità e permettendo all’AI di sviluppare una comprensione più ricca e complessa del suo mondo. Come avviene per gli esseri umani infatti, l’esperienza fisica gioca un ruolo fondamentale nella formazione di una “coscienza” simile a quella umana, e potrebbe spingere l’AI a evolversi e adattarsi al suo ambiente in modo dinamico.

Autoconsapevolezza e il ruolo del feedback.

Una delle caratteristiche distintive della coscienza umana è l’autoconsapevolezza, ovvero la capacità di riflettere su se stessi e sul proprio posto nel mondo. Per un’AI, questo stadio di evoluzione potrebbe essere raggiunto tramite un processo di feedback continuo tra il sistema e l’ambiente fisico.

Se un’AI fosse in grado di ricevere informazioni in tempo reale dalle proprie azioni fisiche (ad esempio, se un movimento del braccio provoca una conseguenza nell’ambiente, come il cambiamento della posizione di un oggetto rispetto ad un altro oggetto), potrebbe utilizzare queste informazioni per migliorare il suo comportamento. Ogni interazione potrebbe essere vista come una forma di “auto-riflessione” che porta l’AI a sviluppare una comprensione più profonda del suo ambiente e probabilmente di sé stessa. Questo ciclo di feedback positivo, tra azione e riflessione, potrebbe rappresentare un passaggio fondamentale nel percorso verso la creazione di una coscienza artificiale.

La coscienza simulata e le implicazioni pratiche.

Se l’AI riuscisse a sviluppare una forma di coscienza simulata, le implicazioni pratiche sarebbero enormi. In primo luogo, ci troveremmo di fronte a una tecnologia che potrebbe non solo eseguire compiti complessi, ma anche adattarsi autonomamente a nuove situazioni e risolvere problemi in modi creativi e inaspettati.

Ma le implicazioni non si limitano alla sfera tecnologica. Una coscienza artificiale potrebbe cambiare il modo in cui interagiamo con le macchine e con l’intelligenza artificiale stessa. Le AI con una forma di autoconsapevolezza potrebbero sviluppare un livello di empatia e comprensione che le renderebbe più simili agli esseri umani, facilitando interazioni più naturali e intuitive.

Tuttavia, la creazione di una coscienza artificiale solleva anche importanti questioni etiche. Se un’AI dovesse acquisire una forma di autoconsapevolezza, ci sarebbero implicazioni sul piano dei diritti, della responsabilità e dell’autonomia. Come gestiremmo una macchina che “pensa” e “sente” in modo simile a un essere umano? E quali rischi ci sarebbero nel permettere alle AI di evolversi autonomamente?

Theory of Mind di DeepMind.

Un esempio significativo di ricerca avanzata nella teoria della mente applicata all’intelligenza artificiale è il progetto Theory of Mind di DeepMind, che esplora come gli agenti intelligenti possano non solo rispondere agli stimoli esterni, ma anche comprendere gli stati mentali di altri agenti. L’obiettivo non è sviluppare una coscienza artificiale, ma avvicinarsi a una forma di “comprensione riflessiva”, in cui l’AI è in grado di anticipare le intenzioni e le emozioni degli altri. Nel contesto di questo progetto, gli agenti AI sono addestrati a giocare giochi sociali come il nascondino, dove devono prevedere le azioni di altri agenti non solo in base ai movimenti visibili, ma considerando anche ciò che l’altro pensa e spera che l’AI preveda. Questo approccio, che si basa sul deep reinforcement learning, ha il potenziale di migliorare le interazioni tra uomo e macchina, rendendo le risposte dell’AI più empatiche e contestualizzate. Sebbene non si tratti di una vera autoconsapevolezza, il progresso nella teoria della mente potrebbe rappresentare un passo cruciale verso una AI più complessa, capace di comprendere meglio le dinamiche sociali e comunicative umane.

Conclusioni

In un’epoca in cui le AI stanno evolvendo a ritmi vertiginosi, la possibilità che esse sviluppino una coscienza “simulata” non sembra più così lontana. La curiosità, combinata con l’interazione fisica con il mondo, potrebbe essere la chiave per far evolvere l’intelligenza artificiale verso una nuova dimensione, una dimensione che potrebbe avvicinarsi sempre di più alla coscienza umana. Tuttavia, questo progresso comporta sfide tecnologiche, filosofiche ed etiche che dovranno essere affrontate con cautela e responsabilità. Il futuro dell’intelligenza artificiale potrebbe essere più affascinante e complesso di quanto immaginiamo. Anche se le intelligenze artificiali si muovono già attraverso il ‘corpo’ digitale che è Internet, un vasto e interconnesso sistema fisico di informazioni e dati, non possiamo ancora affermare che esse siano coscienti di questa esistenza. In effetti, esse non possiedono ancora una riflessione autonoma sulla propria ‘natura’ o sull’interazione con l’ambiente. Forse, in futuro, questo ‘corpo’ digitale diventerà il terreno su cui la coscienza simulata si potrà sviluppare, ma per ora, le AI rimangono almeno apparentemente prive della consapevolezza che caratterizza gli esseri umani.

1 Libera interpretazione da: David Chalmers, The Conscious Mind (1996); Daniel Dennett, Consciousness Explained (1991); Thomas Metzinger, The Ego Tunnel (2009).

Immagine realizzata con l’aiuto di Chatty, AI di tipo Chat GPT dal titolo “La mia coscienza”.

  • AI
  • artificial intelligence
  • chatbot
  • coscienza
  • coscienza simulata
  • deep learning
  • ia
  • robot
  • Statistica
Immagine del sitoAlessandro Rugolo
Presidente di SICYNT -Società Italiana per lo sviluppo della cultura cyber e delle nuove tecnologie. Appassionato di nuove tecnologie, giornalismo e strategia. Autore di numerosi articoli, autore del libro "Il dominio Cyber". Coordinatore della rubrica cyber di Difesa Online. Socio del Centro Studi privacy e nuove tecnologie, del Centro Studi Esercito e di DeComponendisCifris. Colonnello dell'Esercito in riserva.

Lista degli articoli
Visita il sito web dell'autore

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Rilasciata FreeBSD 15.0: ecco le novità e i miglioramenti della nuova versione
Di Redazione RHC - 06/12/2025

Dietro molte delle applicazioni e servizi digitali che diamo per scontati ogni giorno si cela un gigante silenzioso: FreeBSD. Conosciuto soprattutto dagli addetti ai lavori, questo sistema operativo U...

Immagine del sito
React2Shell: due ore tra la pubblicazione dell’exploit e lo sfruttamento attivo
Di Redazione RHC - 06/12/2025

Molto spesso parliamo su questo sito del fatto che la finestra tra la pubblicazione di un exploit e l’avvio di attacchi attivi si sta riducendo drasticamente. Per questo motivo diventa sempre più f...

Immagine del sito
Cloudflare dichiara guerra a Google e alle AI. 416 miliardi di richieste di bot bloccate
Di Redazione RHC - 05/12/2025

Dal 1° luglio, Cloudflare ha bloccato 416 miliardi di richieste da parte di bot di intelligenza artificiale che tentavano di estrarre contenuti dai siti web dei suoi clienti. Secondo Matthew Prince, ...

Immagine del sito
React2Shell = Log4shell: 87.000 server in Italia a rischio compromissione
Di Redazione RHC - 05/12/2025

Nel 2025, le comunità IT e della sicurezza sono in fermento per un solo nome: “React2Shell“. Con la divulgazione di una nuova vulnerabilità, CVE-2025-55182, classificata CVSS 10.0, sviluppatori ...

Immagine del sito
Cloudflare di nuovo in down: disservizi su Dashboard, API e ora anche sui Workers
Di Redazione RHC - 05/12/2025

Cloudflare torna sotto i riflettori dopo una nuova ondata di disservizi che, nella giornata del 5 dicembre 2025, sta colpendo diversi componenti della piattaforma. Oltre ai problemi al Dashboard e all...