fbpx
Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca
Red Hot Cyber Academy

L’agorà liberata di Twitter e i “bei tempi che verranno”

Stefano Gazzella : 2 Novembre 2022 10:01

Autore: Stefano Gazzella

La notizia dell’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk per 44 miliardi di dollari ha posto fine alla incertezze riguardanti l’acquisizione, ma non certamente le speculazioni sul futuro della piattaforma.

Abbiamo già profilato gli orizzonti di una ID verification, soluzione che probabilmente il magnate americano ha già in tasca – sia anche come progetto – e sta preparando il terreno affinché si possa proporre come parte della strategia anticipata da un semplice annuncio: “let the good time roll”. Tempi che sono già iniziati con il cambio del top management della piattaforma ma di cui si hanno ben pochi spoiler a parte l’entusiasmo di una dichiarata “liberazione”.

CORSO NIS2 : Network and Information system 2
La direttiva NIS2 rappresenta una delle novità più importanti per la sicurezza informatica in Europa, imponendo nuovi obblighi alle aziende e alle infrastrutture critiche per migliorare la resilienza contro le cyber minacce. Con scadenze stringenti e penalità elevate per chi non si adegua, comprendere i requisiti della NIS2 è essenziale per garantire la compliance e proteggere la tua organizzazione.

Accedi All'Anteprima del Corso condotto dall'Avv. Andrea Capelli sulla nostra Academy e segui l'anteprima gratuita.
Per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure scrivici su Whatsapp al 379 163 8765 

Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

Viene però da chiedersi in che modo il social network possa essere considerato libero e soprattutto quali siano i parametri di questa annunciata liberazione. Saranno forse gli algoritmi aperti a garantire maggiore trasparenza agli utenti della piattaforma, ma in che modo?

O sarà forse l’eliminazione di bot e fake account a giovare alla genuinità dei contenuti e delle interazioni? Eppure, sempre di concessioni si tratta, e se la libertà va ricercata nell’esito di operazioni di M&A ciò comporta l’accettazione di una premessa: che nel digitale la libertà sia o possa essere oggetto di acquisto, concessione o servizio e dunque sia ben lungi dall’avere i connotati di un diritto fondamentale.

In un celebre aforisma di Wilde, la gente conosce il prezzo di tutto e il valore di niente. E forse ancor più questo adagio è destinato a riconoscersi all’interno della dimensione digitale in cui alcuni diritti – dati per assoluti e infungibili – subiscono un downgrade e arrivano ad essere persino parte di una sottoscrizione di abbonamento o integrati all’interno di termini e condizioni.

Sorge poi spontanea una domanda: cui prodest l’annunciata liberazione di Twitter?

Volendo ragionare sulla genuinità delle utenze, vera e propria vexata quaestio che ha saputo far parlare di sé, avere maggiore certezza e garanzie a riguardo gioverà certamente a chi fa impiego della piattaforma per condurre sondaggi al fine di eliminare il rumore statistico.

Sondaggi di cui fa largo impiego lo stesso Elon Musk, come ad esempio quello sulle vicende della guerra fra Russia e Ucraina o quello sulle operazioni di vendita del 10% delle azioni di Tesla possedute. Sondaggi che per la natura stessa della piattaforma possono consentire rilevazioni su larga scala e che aumentano il proprio valore in modo significativo nel momento in cui l’espressione di una preferenza proviene da un soggetto verificabile.

Valore che diventa ancor più significante se i partecipanti possono essere messi in relazione con altri dati al di là dell’espressione di voto così da formare dei cluster validi per svolgere analisi e ricavare ad esempio dei trend comportamentali.

Tutto ha un prezzo da pagare e in questo caso consiste nell’accettazione da parte degli utenti a prestarsi ad un sistema monitoraggio sistematico e continuo per la verifica della propria identità in nome di una pretesa maggiore sicurezza delle interazioni. Ovviamente viene concessa un’alternativa possibile: porsi al di fuori della “liberata” agorà digitale di Twitter.

Stefano Gazzella
Privacy Officer e Data Protection Officer, specializzato in advisoring legale per la compliance dei processi in ambito ICT Law. Formatore e trainer per la data protection e la gestione della sicurezza delle informazioni nelle organizzazioni, pone attenzione alle tematiche relative all’ingegneria sociale. Giornalista pubblicista, fa divulgazione su temi collegati a diritti di quarta generazione, nuove tecnologie e sicurezza delle informazioni.
Visita il sito web dell'autore

Articoli in evidenza

Ivanti Nel Mirino: La Vulnerabilità Con CVSS 9.9 Potrebbe Essere Sfruttata A Breve!

Martedì Ivanti ha rilasciato le correzioni per quattro vulnerabilità critiche nei suoi prodotti Connect Secure, Policy Secure e Cloud Services Application (CSA) , tra cui una falla con punte...

Fortinet CVE-2025-24472: Gli Hacker Criminali Cercano Informazioni Per Il Suo Sfruttamento

Sul noto forum underground un utente dallo pseudonimo Anon141234 riporta la CVE-2025-24472, che affligge i prodotti Fortinet. Oltre a chiedere informazioni è interessato ad un Proof Of Concept. Q...

Grave vulnerabilità in OpenSSL: aggiorna subito per evitare attacchi MITM se usi RPK!

OpenSSL ha emesso un avviso di sicurezza invitando gli utenti ad effettuare immediatamente l’aggiornamento per mitigare il rischio critico di una vulnerabilità di sicurezza di elevata grav...

Hacker, Finti Broker e Call Center Truffaldini: Ecco Come Rubano i Tuoi Soldi

Art. 640 ter C.P. (Frode Informatica) Oggi basta scrivere all’interno del proprio browser di ricerca, la parola Trading per essere indirizzati su centinaia di siti, che promettono  guadagn...

Zero-day su iOS: scoperto un exploit avanzato, Apple rilascia un fix immediato!

Spesso parliamo degli spyware come Paragon, Pegasus e Karma. Ma alla fine , cosa consente a questi spyware di infettare i device e quindi fornire accesso e il controllo completo ad eventuale aggressor...