
Sebbene il governo russo non controlli direttamente i gruppi di estorsione situati nel suo paese, esiste una “relazione simbiotica” tra le autorità e l’ecosistema RaaS, che spinge il governo a chiudere un occhio sugli attacchi che avvengono all’estero, secondo un nuovo rapporto della società di sicurezza informatica Recorded Future.
Ne avevamo già parlato in precedenza con l’articolo “perchè in russia non ci sono attacchi ransomware“, analizzando le motivazione sulle quali si basa il concetto che la maggior parte delle cyber gang ransomware è situata sul territorio della Federazione Russa.
Secondo gli esperti, il rapporto tra le due parti si basa su accordi orali e taciti, oltre che su “legami flessibili”. Il presidente russo Vladimir Putin ha più volte negato l’esistenza di tali collegamenti, ma l’efficace sistema di monitoraggio delle autorità russe consente di farsi un’idea delle operazioni dei gruppi di estorsioni sul territorio della Federazione Russa. Inoltre, possono ottenere il controllo sulle risorse utilizzate da questi gruppi, inclusi server locali, hosting e altre infrastrutture, hanno osservato gli esperti.
“Il tacito consenso si verifica quando l’ecosistema degli hacker russi opera indipendentemente dalle direttive del governo”.
Il tacito accordo si esprime in assenza di procedimenti penali contro gli autori degli attacchi informatici da parte del governo russo, purché attacchino gli obiettivi “giusti” e non danneggino gli interessi del Cremlino”, afferma il rapporto.
Il governo russo è stato sottoposto a pressioni internazionali a seguito degli attacchi di alto profilo a Colonial Pipeline, JBS e Kaseya da parte dei gruppi ransomware di lingua russa quali REvil e DarkSide all’inizio di quest’anno, affermano gli esperti.
Ad agosto, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato che la Federazione Russa sa chi c’è dietro gli attacchi ransomware.
“È ampiamente noto che i gruppi dietro questi attacchi hanno sede in Russia; il mancato intervento del governo russo non fa che confermare l’apparente coinvolgimento del Cremlino. La pressione ha già portato a dichiarazioni che indicano potenziali cambiamenti nelle operazioni dei gruppi ransomware, come il recente annuncio del gruppo BlackMatter che non attaccheranno le infrastrutture critiche”
Ha affermato Recorded Future.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

CyberpoliticaDietro il nome tecnicamente anodino di ChatControl si muove una delle più profonde torsioni del rapporto tra Stato, tecnologia e cittadini mai tentate nell’Unione europea. Non è una legge “contro la pedopornografia online”, come viene…
CulturaConosciamo quello che è stato considerato uno degli uomini di scienza, forse pari solo a Einstein, più poliedrici e geniali dello scorso secolo. Con un ampissimo spettro di talenti scientifici, sviluppati anche grazie ad un…
CybercrimeLa comunità dei criminali informatici sta rapidamente aumentando il suo interesse nel reclutare personale all’interno delle aziende. Invece di sofisticati attacchi esterni, i criminali si affidano sempre più a fonti interne, ovvero persone disposte a…
CyberpoliticaNella Virginia settentrionale, lungo quello che viene ormai definito il “corridoio dei data center”, sorgono enormi strutture senza finestre che costituiscono l’ossatura fisica della corsa statunitense all’intelligenza artificiale. Questi edifici, grandi quanto hangar industriali, assorbono…
HackingIl team AI Research (STAR) di Straiker ha individuato Villager, un framework di penetration testing nativo basato sull’intelligenza artificiale, sviluppato dal gruppo cinese Cyberspike. Lo strumento, presentato come soluzione red team, è progettato per automatizzare…