Redazione RHC : 3 Aprile 2022 11:42
La famigerata banda ransomware Lockbit 2.0, sembra che in questi giorni sia tornata attiva sulle infrastrutture pubbliche e private italiane. Oggi è il turno dell’italiana Bazzi, che si trova a combattere con il ransomware.
Lockbit ha in mano oltre 10.000 file esfiltrati dalle infrastrutture IT dell’azienda che verranno pubblicati, come da “countdown”, tra circa 6 giorni, un tempo standard che la gang imposta prima di rilasciare i dati trafugati nel darkweb.
Questo generalmente avviene quando l’azienda è reticente a pagare il riscatto, e in questo modo, aumentando la pressione verso l’organizzazione violata, i criminali sperano che il riscatto venga pagato.
Prompt Engineering & Sicurezza: diventa l’esperto che guida l’AIVuoi dominare l’AI generativa e usarla in modo sicuro e professionale? Con il Corso Prompt Engineering: dalle basi alla cybersecurity, guidato da Luca Vinciguerra, data scientist ed esperto di sicurezza informatica, impari a creare prompt efficaci, ottimizzare i modelli linguistici e difenderti dai rischi legati all’intelligenza artificiale. Un percorso pratico e subito spendibile per distinguerti nel mondo del lavoro. Non restare indietro: investi oggi nelle tue competenze e porta il tuo profilo professionale a un nuovo livello. Guarda subito l'anteprima gratuita del corso su academy.redhotcyber.com Contattaci per ulteriori informazioni tramite WhatsApp al 375 593 1011 oppure scrivi a [email protected] ![]() Supporta RHC attraverso:
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
La data di pubblicazione è il 10 di Aprile alle 07:41 ora UTC.
L’impresa Bazzi nasce a Milano nel 1942, in Corso Vercelli. L’antica arte dei “Maestri Comacini” di cui l’azienda ha ereditato la tradizione, la versatilità e la perizia tecnica, la pone fin dall’inizio dell’attività in una posizione privilegiata agli occhi dei clienti, dei quali sa interpretare gusti e necessità diventando un importante punto di riferimento nel settore.
Nel 1967 l’azienda subisce un nuovo assetto e nasce la ditta Bazzi Giovanni. Col tempo aumentano il numero dei clienti e, con essi, anche la qualità della clientela che si arricchisce di nomi di spicco sia tra le imprese sia nel mondo della progettazione.
Iscritta all’Albo Nazionale dei Costruttori, nel 1999 cambia nuovamente la ragione sociale: nasce la Bazzi di Bazzi Stefano & C. Sas che nel 2006 diventerà Bazzi Srl. Oggi l’azienda è una solida e affermata realtà nel settore della tinteggiatura, della verniciatura, della decorazione e degli stucchi.
Attenta alle esigenze del cliente, dal privato all’architetto, all’impresa, all’ente pubblico siamo in grado di affiancarlo nella scelta della soluzione più adatta alle sue necessità. Soluzioni in grado di appagare l’occhio ma che siano anche efficaci, funzionali e che soprattutto garantiscano una lunga durata nel tempo.
Consulenti preziosi, prima ancora che esecutori di realizzazioni studiate ad hoc, ci caratterizziamo per una grande versatilità negli interventi: tinteggiature, verniciature, stucchi e decorazioni.
Siamo attenti alla personalizzazione ed alla qualità del servizio, indipendentemente dalla tipologia dell’intervento, ovunque il colore sia protagonista. Siamo e rimaniamo nel tempo, il Vostro partner del colore e del restyling.
RHC monitorerà la questione in modo da aggiornare il seguente articolo, qualora ci siano novità sostanziali.
Nel caso in cui l’azienda volesse effettuare una dichiarazione, saremo lieti di pubblicarla all’interno di questa pagina, magari avendo informazioni di cosa si sta facendo per rispondere all’attacco infromatico.
Potete contattarci tramite la sezione contatti, oppure in forma anonima utilizzando la mail crittografata del whistleblower.
LockBit ransomware è un malware progettato per bloccare l’accesso degli utenti ai sistemi informatici in cambio di un pagamento di riscatto. Questo ransomware viene utilizzato per attacchi altamente mirati contro aziende e altre organizzazioni e gli “affiliati” di LockBit, hanno lasciato il segno minacciando le organizzazioni di tutto il mondo di ogni ordine e grado.
Si tratta del modello ransomware-as-a-service (RaaS) dove gli affiliati depositano del denaro per l’uso di attacchi personalizzati su commissione e traggono profitto da un quadro di affiliazione. I pagamenti del riscatto sono divisi tra il team di sviluppatori LockBit e gli affiliati attaccanti, che ricevono fino a ¾ dei fondi del riscatto.
E’ considerato da molte autorità parte della famiglia di malware “LockerGoga & MegaCortex”. Ciò significa semplicemente che condivide i comportamenti con queste forme consolidate di ransomware mirato ed ha il potere di auto-propagarsi una volta eseguito all’interno di una rete informatica.
RHC monitorerà la questione in modo da aggiornare il seguente articolo, qualora ci siano novità sostanziali. Nel caso ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni sulla vicenda, possono accedere alla sezione contatti, oppure in forma anonima utilizzando la mail crittografata del whistleblower.
Le infezioni da ransomware possono essere devastanti per un’organizzazione e il ripristino dei dati può essere un processo difficile e laborioso che richiede operatori altamente specializzati per un recupero affidabile, anche se in assenza di un backup dei dati, sono molte le volte che il ripristino è stato impossibile.
Infatti, si consiglia agli utenti e agli amministratori di adottare delle misure di sicurezza preventive per proteggere le proprie reti dalle infezioni da ransomware e sono:
Sia gli individui che le organizzazioni sono scoraggiati dal pagare il riscatto, in quanto anche dopo il pagamento le cyber gang possono non rilasciare la chiave di decrittazione oppure le operazioni di ripristino possono subire degli errori e delle inconsistenze.
La sicurezza informatica è una cosa seria e oggi può minare profondamente il business di una azienda. Oggi occorre cambiare mentalità e pensare alla cybersecurity come una parte integrante del business e non pensarci solo dopo che è avvenuto un incidente di sicurezza informatica.
Avevamo già parlato della proposta di regolamento “ChatControl” quasi due anni fa, ma vista la roadmap che è in atto ci troviamo nell’imbarazzo di doverne parlare nuovamente. Sembra però un d...
ShinyHunters è un gruppo noto per il coinvolgimento in diversi attacchi informatici di alto profilo. Formatosi intorno al 2020, il gruppo ha guadagnato notorietà attraverso una serie di attacchi mir...
La notizia è semplice, la tecnologia no. Chat Control (CSAR) nasce per scovare CSAM e dinamiche di grooming dentro le piattaforme di messaggistica. La versione “modernizzata” rinuncia alla backdo...
A cura di Luca Stivali e Olivia Terragni. L’11 settembre 2025 è esploso mediaticamente, in modo massivo e massiccio, quello che può essere definito il più grande leak mai subito dal Great Fir...
Una violazione di dati senza precedenti ha colpito il Great Firewall of China (GFW), con oltre 500 GB di materiale riservato che è stato sottratto e reso pubblico in rete. Tra le informazioni comprom...