
Mentre Microsoft promuove attivamente i suoi strumenti Copilot per le aziende, l’azienda mette anche in guardia dai pericoli dell’uso incontrollato dell’intelligenza artificiale “ombra” da parte dei dipendenti.
Un nuovo rapporto lancia l’allarme sulla rapida crescita della cosiddetta “intelligenza artificiale ombra”, ovvero casi in cui i dipendenti utilizzano reti neurali e bot di terze parti nel loro lavoro, senza l’approvazione del reparto IT dell’azienda.
Secondo Microsoft, il 71% degli intervistati nel Regno Unito ha ammesso di utilizzare servizi di intelligenza artificiale per uso privato sul lavoro senza che gli amministratori di sistema ne fossero a conoscenza. Inoltre, più della metà continua a farlo regolarmente.
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Questa pratica copre un’ampia gamma di attività: quasi la metà dei dipendenti utilizza l’intelligenza artificiale non autorizzata per la corrispondenza aziendale, il 40% per la preparazione di presentazioni e report e uno su cinque per le transazioni finanziarie. Ciò conferma precedenti ricerche che dimostrano come ChatGPT rimanga uno degli strumenti più diffusi per tali scopi.
Nonostante queste preoccupazioni, Microsoft sta contemporaneamente incoraggiando il concetto di BYOC (Bring Your Own Copilot). Se un dipendente ha un abbonamento personale a Microsoft 365 con accesso a un assistente AI, è incoraggiato a utilizzarlo in ufficio, anche se la dirigenza aziendale non ha ancora implementato tali tecnologie.
Gli autori del rapporto indicano che solo il 32% degli intervistati è realmente preoccupato per le fughe di informazioni riservate di clienti e aziende. Inoltre, solo il 29% è consapevole delle potenziali minacce alla sicurezza IT. La motivazione più comune per l’utilizzo di intelligenza artificiale di terze parti è una semplice abitudine: il 41% degli intervistati ha ammesso di utilizzare gli stessi strumenti al lavoro e a casa.
Nonostante i continui sforzi di Microsoft per promuovere Copilot, la realtà rimane sfavorevole per il marchio. ChatGPT continua a essere leader nel segmento enterprise, mentre Copilot stesso non ha ancora dimostrato un’adozione diffusa. Di conseguenza, l’azienda legittima la pratica dell’intelligenza artificiale ombra, se riesce a incoraggiare i dipendenti a utilizzare le sue soluzioni proprietarie.
In conclusione del rapporto, Microsoft sottolinea che l’implementazione incontrollata dell’intelligenza artificiale può comportare gravi rischi quando si tratta di soluzioni non originariamente progettate per ambienti aziendali. L’azienda insiste sul fatto che solo sistemi professionali, adattati alle esigenze aziendali, possono fornire il livello di sicurezza e stabilità necessario.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.


La cultura del “tanto chi vuoi che mi attacchi?” gira ancora, testarda. Non è uno slogan, è proprio un modo di pensare. Una specie di alibi mentale che permette di rimandare, di non guardare tro...

La sicurezza informatica è un tema che non scherza, specialmente quando si parla di vulnerabilità che possono compromettere l’intero sistema. Ebbene, Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha appena lan...

La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) ha diramato un’allerta critica includendo tre nuove vulnerabilità nel suo catalogo delle minacce informatiche sfruttate (KEV), evidenziand...

Quando si parla di sicurezza informatica, è normale pensare a un gioco costante tra chi attacca e chi difende. E in questo gioco, le vulnerabilità zero-day sono il jackpot per gli hacker criminali. ...

L’Open Source Intelligence (OSINT) è emersa, negli ultimi anni, come una delle discipline più affascinanti, ma anche più insidiose, nel panorama dell’informazione e della sicurezza. La sua esse...