
Redazione RHC : 4 Novembre 2023 12:33
Microsoft Exchange è attualmente sotto l’ombra minacciosa di quattro vulnerabilità zero-day che, nelle mani sbagliate, potrebbero scatenare il caos, consentendo agli aggressori di eseguire codice malevolo o mettere a rischio informazioni sensibili all’interno delle installazioni interessate.
Il segnale d’allarme è stato dato dalla Zero Day Initiative (ZDI) di Trend Micro, che ha identificato e prontamente segnalato tali vulnerabilità a Microsoft tra il 7 e l’8 settembre 2023.
Ciò che desta preoccupazione è la reazione iniziale di Microsoft. Sebbene l’azienda abbia riconosciuto la gravità delle segnalazioni, i suoi ingegneri della sicurezza hanno sorprendentemente ritardato qualsiasi intervento immediato, decidendo di posticipare le correzioni.
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La decisione di ritardare l’azione non è stata condivisa da ZDI, che ha scelto di sollevare l’allarme in modo indipendente, fornendo a ciascuna vulnerabilità il proprio ID di tracciamento. Questa mossa mira a mettere gli amministratori di Exchange al corrente dei rischi per la sicurezza che gravano sulle loro installazioni.
Di seguito è riportato un riepilogo dei difetti:
Tutte queste vulnerabilità richiedono l’autenticazione per lo sfruttamento, il che riduce la loro gravità. Potrebbe essere questo il motivo per il quale Microsoft non ha dato priorità alla correzione dei bug.
È importante sottolineare che i criminali informatici hanno a disposizione una varietà di metodi per ottenere le credenziali di Exchange. Questi includono tentativi di forzatura di password deboli, l’esecuzione di sofisticati attacchi di phishing, l’acquisto di credenziali rubate e altro ancora.
Tuttavia, è fondamentale non sottovalutare la gravità delle vulnerabilità zero-day in questione, in particolare la ZDI-23-1578 (RCE) che potrebbe consentire una compromissione totale del sistema.
Inoltre, per incrementare la sicurezza, raccomandiamo vivamente l’implementazione dell’autenticazione a più fattori, che rappresenta una barriera efficace contro i criminali informatici, anche nel caso in cui le credenziali dell’account fossero compromesse.
Redazione
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