Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

RDPuzzle: così i cybercriminali possono ricostruire la tua attività sul PC

Redazione RHC : 31 Gennaio 2025 07:33

Gli esperti di sicurezza informatica hanno scoperto un nuovo exploit che sfrutta il protocollo RDP (Remote Desktop Protocol). Questa vulnerabilità consente agli aggressori di ottenere un controllo non autorizzato sui sistemi Windows e di dirottare l’attività del browser, rappresentando una minaccia significativa per la sicurezza dei dati individuali e aziendali.

RDPuzzle: Analisi della vulnerabilità sfruttata

L’exploit nasce dalla gestione e dall’archiviazione improprie dei file di cache bitmap RDP, progettati per migliorare le prestazioni durante le sessioni desktop remote. Questi file memorizzano frammenti di attività sullo schermo, come elementi grafici e dati dello schermo, sul computer locale del client.

Sebbene pensata per l’ottimizzazione delle prestazioni, questa funzionalità è stata ora sfruttata da malintenzionati per ottenere informazioni sulle sessioni attive di Windows e sulle attività di navigazione web.


Sponsorizza la prossima Red Hot Cyber Conference!

Il giorno Lunedì 18 maggio e martedì 19 maggio 2026 9 maggio 2026, presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà la V edizione della la RHC Conference. Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico.

Se sei interessato a sponsorizzare l'evento e a rendere la tua azienda protagonista del più grande evento della Cybersecurity Italiana, non perdere questa opportunità. E ricorda che assieme alla sponsorizzazione della conferenza, incluso nel prezzo, avrai un paccheto di Branding sul sito di Red Hot Cyber composto da Banner più un numero di articoli che saranno ospitati all'interno del nostro portale.

Quindi cosa stai aspettando? Scrivici subito a [email protected] per maggiori informazioni e per accedere al programma sponsor e al media Kit di Red Hot Cyber.



Supporta RHC attraverso:
L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
Ascoltando i nostri Podcast
Seguendo RHC su WhatsApp
Seguendo RHC su Telegram
Scarica gratuitamente "Dark Mirror", il report sul ransomware di Dark Lab


Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.


Analizzando i file di cache bitmap memorizzati sulla macchina che ha avviato l’attacco, gli aggressori possono ricostruire parti della schermata della sessione remota.

 La memorizzazione nella cache persistente dei bitmap è abilitata per impostazione predefinita in mstsc.exe (credit insinuator)

La memorizzazione nella cache persistente delle immagini bitmap è abilitata per impostazione predefinita in mstsc.exe Ciò include la registrazione di applicazioni aperte, comandi eseguiti, sessioni private del browser e attività sensibili dell’utente, come l’accesso alle pagine di login o il download di file.

Con strumenti aggiuntivi, come BMC-Tools (sviluppato dall’agenzia francese per la sicurezza informatica ANSSI) e RdpCacheStitcher, gli aggressori possono ricomporre i frammenti grafici e ricavarne informazioni fruibili. I ricercatori che hanno esplorato questo exploit lo hanno paragonato a un “guardare virtualmente alle spalle” dell’utente bersaglio. In un esempio reale, gli aggressori hanno ricostruito con successo i frame di sessione RDP per visualizzare:

  • Comandi del terminale eseguiti dall’utente, come certutil.exe, utilizzati per scaricare script dannosi.
  • Sessioni private del browser, comprese pagine di accesso e credenziali sensibili.
  • Attività del file system, come la copia di file come “svchost.exe” nelle directory locali.

Questo livello di informazioni non solo compromette la privacy degli utenti, ma fornisce anche agli aggressori informazioni dettagliate per aumentare i propri privilegi e rafforzare la propria posizione nelle reti compromesse.

Come funziona l’Exploit

L’exploit è particolarmente pericoloso per le organizzazioni. Gli amministratori che utilizzano RDP per gestire più macchine creano un’ampia rete di connessioni sensibili, tutte vulnerabili se un aggressore ottiene l’accesso alla macchina che le ha avviate.

Frame di sessione RDP parzialmente ricostruito in RdpCacheStitcher (credit insinuator)

In un caso, gli aggressori hanno utilizzato questo exploit per colpire i fornitori di servizi che gestivano da remoto i sistemi dei clienti, diffondendo malware ed esfiltrando credenziali sensibili. Sebbene anche gli utenti comuni siano a rischio, l’impatto maggiore si riscontra negli ambienti aziendali in cui RDP è essenziale per le operazioni IT.

I malintenzionati possono utilizzare i dati ricostruiti per condurre attacchi di phishing, diffondere ransomware o semplicemente monitorare attività sensibili senza renderle tracciabili. Per mitigare i rischi posti da questo exploit, gli esperti di sicurezza informatica raccomandano le seguenti misure:

  1. Disattiva la memorizzazione nella cache persistente dei bitmap:  i client RDP (come mstsc.exe) consentono agli utenti di disattivare la memorizzazione nella cache delle immagini bitmap, riducendo al minimo l’esposizione dei dati della sessione.
  2. Rafforzare la sicurezza della rete:  utilizzare reti private virtuali (VPN) e firewall robusti per proteggere le connessioni RDP da minacce esterne.
  3. Monitoraggio delle sessioni RDP:  registrare e monitorare le sessioni RDP per rilevare attività sospette, tra cui connessioni in uscita o spostamenti di file imprevisti.
  4. Limita i privilegi:  implementa il principio del privilegio minimo per limitare l’utilizzo non necessario di RDP.
  5. Applica aggiornamenti:  aggiorna regolarmente i sistemi Windows e le patch di sicurezza per impedire lo sfruttamento delle vulnerabilità note.

Poiché le organizzazioni si stanno sempre più orientando verso modelli di lavoro da remoto e ibridi, la protezione delle connessioni RDP deve rimanere una priorità assoluta. Gli esperti avvertono che la mancata risoluzione tempestiva di queste vulnerabilità potrebbe esacerbare i danni derivanti da futuri attacchi informatici.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

In Nepal si muore per i Social Network! In 19 hanno perso la vita per riavere Facebook
Di Redazione RHC - 09/09/2025

Con una drammatica inversione di tendenza, il Nepal ha revocato il blackout nazionale sui social media imposto la scorsa settimana dopo che aveva scatenato massicce proteste giovanili e causato almeno...

Le Aziende italiane dei call center lasciano online tutte le registrazioni audio
Di Redazione RHC - 09/09/2025

Le aziende italiane che utilizzano piattaforme di telefonia online (VoIP) basate su software open-source come Asterisk e Vicidial, si affidano a questi sistemi per contattare quotidianamente i cittadi...

Tasting the Exploit: HackerHood testa l’exploit di WINRAR CVE-2025-8088
Di Redazione RHC - 09/09/2025

Manuel Roccon, leader del team etico HackerHood di Red Hot Cyber, ha realizzato una dettagliata dimostrazione video su YouTube che espone in modo pratico come funziona CVE-2025-8088 di WinRAR. Il vide...

L’ambizione di Xi Jinping e degli APT Cinesi
Di Alessio Stefan - 08/09/2025

I macro movimenti politici post-covid, comprendendo i conflitti in essere, hanno smosso una parte predominante di stati verso cambi di obbiettivi politici sul medio/lungo termine. Chiaramente è stato...

Minaccia Houthi o incidente misterioso? Il Mar Rosso paralizza Asia e Medio Oriente
Di Redazione RHC - 07/09/2025

Come abbiamo riportato questa mattina, diversi cavi sottomarini nel Mar Rosso sono stati recisi, provocando ritardi nell’accesso a Internet e interruzioni dei servizi in Asia e Medio Oriente. Micros...