Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

SoopSocks: il pacchetto PyPI che sembrava un proxy ma era una backdoor per Windows

Antonio Piazzolla : 4 Ottobre 2025 12:45

La storia di SoopSocks è quella che, purtroppo, conosciamo bene: un pacchetto PyPI che promette utilità — un proxy SOCKS5 — ma in realtà introduce un impianto malevolo ben orchestrato.

Non stiamo parlando del solito script improvvisato; dietro SoopSocks c’è una catena di azioni pensata per ottenere persistenza, ridurre il rumore e stabilire un canale di comando/controllo stabile. Il pacchetto è stato pubblicato su PyPI (Python Package Index), il registro ufficiale dei pacchetti Python.

Il pacchetto ingannevole, denominato “soopsocks“, ha totalizzato 2.653 download  prima di essere rimosso. È stato caricato per la prima volta da un utente di nome “soodalpie” il 26 settembre 2025, la stessa data di creazione dell’account.

Sponsorizza la prossima Red Hot Cyber Conference!

Il giorno Lunedì 18 maggio e martedì 19 maggio 2026 9 maggio 2026, presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà la V edizione della la RHC Conference
Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico. 
Se sei interessato a sponsorizzare l'evento e a rendere la tua azienda protagonista del più grande evento della Cybersecurity Italiana, non perdere questa opportunità. E ricorda che assieme alla sponsorizzazione della conferenza, incluso nel prezzo, avrai un pacchetto di Branding sul sito di Red Hot Cyber composto da Banner più un numero di articoli che saranno ospitati all'interno del nostro portale. 
Quindi cosa stai aspettando? Scrivici subito a [email protected] per maggiori informazioni e per accedere al programma sponsor e al media Kit di Red Hot Cyber.



Supporta RHC attraverso:
 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.
 

Questa combinazione è pensata per massimizzare la percentuale di successo: componenti compilati per l’esecuzione, script per l’integrazione e meccanismi nativi per la persistenza. Il risultato è un pacchetto che funziona come “utility” e nello stesso tempo costruisce un punto di appoggio remoto.

Strategia dell’attaccante: stealth e affidabilità

SoopSocks si presentava come una libreria Python, riportano i ricercatori di sicurezza, per offrire un proxy SOCKS5. In realtà, su Windows metteva in piedi un piccolo impianto di backdoor persistente: si installava come servizio, apriva la porta giusta sul firewall, rimaneva attivo ai riavvii e inviava periodicamente informazioni all’esterno.

Come entra e si installa: dopo l’installazione, il pacchetto non si limitava ai moduli Python. In alcune versioni depositava un eseguibile compilato (scritto in Go) e uno o più script di orchestrazione (PowerShell/VBScript). Questi componenti servivano per:

  • installare un servizio Windows con avvio automatico (così si riaccendeva ad ogni boot);
  • predisporre un piano B di persistenza tramite un’attività pianificata, se la creazione del servizio falliva;
  • eseguire comandi PowerShell in modalità “silenziosa” (bypassando le execution policy e riducendo i messaggi a schermo) per configurarsi e restare sotto traccia.

Cosa fa una volta attivo

Ufficialmente esponeva un proxy SOCKS5 (tipicamente sulla porta 1080). Dietro le quinte:

  • aggiungeva regole al firewall per aprire la porta del proxy, così il traffico in ingresso non veniva bloccato;
  • manteneva persistenza (servizio + task) in modo da sopravvivere a riavvii o tentativi di “pulizia” incompleti;
  • avviava una telemetria a basso profilo: a intervalli regolari raccoglieva informazioni sulla macchina (nome host, versione del sistema, configurazione e stato della rete, indirizzi IP) e le spediva verso l’esterno usando canali comuni (HTTPS), di solito con pacchetti piccoli e frequenti per non dare nell’occhio.

Perché è difficile da notare

Molte azioni passavano per strumenti legittimi di Windows (PowerShell, Task Scheduler, gestione firewall). Agli occhi di un monitoraggio basato solo su firme, queste operazioni possono sembrare normali attività amministrative. Inoltre, offrendo davvero un SOCKS5 “funzionante”, il pacchetto abbassava la soglia di sospetto: chi lo provava vedeva che “fa il suo dovere” e raramente andava a controllare i componenti extra.

Il punto chiave

SoopSocks univa funzionalità utile (il proxy) e meccaniche di intrusione/persistenza ben note. Questo mix trasformava una libreria apparentemente innocua in un punto d’appoggio remoto: un host che l’attaccante può usare come proxy controllabile e da cui raccogliere dati, con un profilo di “rumore” di rete volutamente basso.

Questa strategia dimostra una conoscenza pratica di come operano team di difesa aziendali: gli attaccanti progettano le loro tecniche per apparire «normali» rispetto al profilo operativo quotidiano. L’utilizzo di ambienti di sviluppo, come punto di diffusione, permette di creare punti di persistenza per movimenti laterali. Inoltre l’utilizzo i repository interni/locali possono conservare versioni malevoli anche dopo che sono state rimosse online, perché restano in cache.
Senza regole di verifica e pulizia periodica, i team di sviluppo rischiano di continuare a usarle senza accorgersene.

SoopSocks non ha rivoluzionato il panorama delle minacce, ma ha mostrato come la combinazione di componenti legittimi e tecniche già collaudate possa trasformare una libreria in un serio vettore di compromissione. Per le organizzazioni la sfida non è solo tecnica, ma soprattutto processuale: difendere la filiera software richiede controlli e procedure

Antonio Piazzolla
Responsabile IT Infrastructure & Security con oltre 20 anni di esperienza in ambienti enterprise complessi. In Casillo Group si occupa di continuità operativa, sicurezza e innovazione. Certificato Microsoft, VMware, Cisco e ITIL.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

SoopSocks: il pacchetto PyPI che sembrava un proxy ma era una backdoor per Windows
Di Antonio Piazzolla - 04/10/2025

La storia di SoopSocks è quella che, purtroppo, conosciamo bene: un pacchetto PyPI che promette utilità — un proxy SOCKS5 — ma in realtà introduce un impianto malevolo ben orchestrato. Non stia...

L’informatica non è più una carriera sicura! Cosa sta cambiando per studenti e aziende
Di Redazione RHC - 04/10/2025

Per decenni, l’informatica è stata considerata una scelta professionale stabile e ricca di opportunità. Oggi, però, studenti, università e imprese si trovano davanti a un panorama radicalmente m...

Quando l’hacker si ferma al pub! Tokyo a secco di birra Asahi per un attacco informatico
Di Redazione RHC - 03/10/2025

Lunedì scorso, Asahi Group, il più grande produttore giapponese di birra, whisky e bevande analcoliche, ha sospeso temporaneamente le sue operazioni in Giappone a seguito di un attacco informatico c...

Criminal Hacker contro Anziani! Arriva Datzbro: Facebook e smartphone nel mirino
Di Redazione RHC - 03/10/2025

Una nuova campagna malevola sta utilizzando Facebook come veicolo per diffondere Datzbro, un malware Android che combina le caratteristiche di un trojan bancario con quelle di uno spyware. L’allarme...

Oltre lo schermo: l’evento della Polizia Postale per una vita sana oltre i social
Di Marcello Filacchioni - 03/10/2025

La Community di Red Hot Cyber ha avuto l’opportunità di partecipare a “Oltre lo schermo”, l’importante iniziativa della Polizia Postale dedicata ai giovani del 2 ottobre, con l’obiettivo di...