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Tag: AI

Supercomputer, l’Europa accorcia il divario con gli Stati Uniti. Cosaaa?

Festeggiamo l’hardware mentre il mondo costruisce cervelli. L’AI non si misura a FLOPS. Recentemente ho letto un articolo su Il Sole 24 Ore dal titolo: “Supercomputer, l’Europa accorcia il divario con gli Stati Uniti. Tre nuovi italiani in Top 500”. Una notizia apparentemente positiva, che celebra l’ingresso di tre nuovi supercomputer italiani nella classifica TOP500: Pitagora‑CPU (Cineca), SpaceHPC (ESA Italia) e Cresco8 (ENEA). A completare il quadro, il supercomputer JUPITER, installato in Germania, ha conquistato addirittura il quarto posto mondiale. Tutto bello? Non proprio. Perché questa narrazione è profondamente fuorviante, e ci fa più male che bene. La classifica TOP500 misura esclusivamente

87.000 annunci per un’APP che sveste le persone. Meta: Rivestiteli tutti!

Meta ha intentato una causa contro Joy Timeline HK Limited, con sede a Hong Kong, accusandola di aver distribuito in massa annunci su Facebook e Instagram per un’app che utilizza l’intelligenza artificiale per creare immagini di nudo senza il consenso degli utenti. La causa sostiene che Joy Timeline fosse dietro Crush AI, un servizio pubblicizzato come uno strumento in grado di “strappare i vestiti” da qualsiasi foto. Decine di migliaia di annunci pubblicitari che promuovevano queste offerte sono stati distribuiti, nonostante Meta li abbia regolarmente rimossi, chiudendo pagine e account e bloccando domini che potevano essere utilizzati per accedere alle app. Secondo la causa, l’azienda

Più le AI diventano come noi, più soffriranno di Social Engineering? Il caso di Copilot che preoccupa

Microsoft 365 Copilot è uno strumento di intelligenza artificiale integrato in applicazioni Office come Word, Excel, Outlook, PowerPoint e Teams. I ricercatori hanno recentemente scoperto che lo strumento presenta una grave vulnerabilità di sicurezza, rivelando i rischi più ampi che gli agenti di intelligenza artificiale possono comportare in caso di attacchi informatici. La startup di sicurezza AI Aim Security ha scoperto e divulgato la vulnerabilità, che ha definito il primo attacco “zero-click” noto contro un agente AI. Un agente AI è un sistema AI in grado di completare un obiettivo specifico in modo autonomo. Grazie alla natura specifica della vulnerabilità, gli aggressori

Intelligenza Artificiale: Come stiamo diventando più stupidi, in modo meraviglioso!

Sullo sfondo della diffusa popolarità degli assistenti AI generativi che promettono di creare codice funzionante per tutti basato su una semplice descrizione in linguaggio naturale, il team di Raspberry Pi ha deciso di ricordare a tutti che la programmazione non è solo un modo per ottenere un risultato. L’azienda, che è stata alle origini della democratizzazione delle tecnologie informatiche e del coinvolgimento dei giovani nella programmazione, ha pubblicato un manifesto in cui invita a non sostituire l’apprendimento reale con un uso superficiale degli strumenti di intelligenza artificiale. L’articolo, intitolato “Perché i bambini hanno ancora bisogno di imparare a programmare nell’era dell’intelligenza artificiale”, inizia con

Baci, Seni e Glitch! Il Romantico Mondo Trash Delle App per i DeepFake AI

Il mercato delle app di intelligenza artificiale sta attraversando un’altra strana svolta: ora gli utenti possono “abbracciare” personaggi di fantasia, baciare i propri cari defunti e trasformare foto casuali in fantasmagorie animate in modo scadente. Queste app, che hanno invaso TikTok e gli app store, oscillano tra l’imbarazzante e l’inquietante. Da un lato ci sono modelli apparentemente innocui con gatti e nonne, mentre dall’altro ci sono scene apertamente feticistiche in cui l’intelligenza artificiale modifica i corpi, ingrandisce i seni e trasforma foto ordinarie in mini-scene a sfondo sessuale. Gli algoritmi di queste app possono fare molto: cambiare un’acconciatura, snellire l’utente, farlo ballare in pigiama

Lavori in un Call Center? Inizia ad avere paura per il tuo lavoro!

ElevenLabs, nota per le sue soluzioni all’avanguardia di sintesi vocale ed effetti sonori basati sull’intelligenza artificiale, ha annunciato un importante aggiornamento della sua piattaforma: Conversational AI 2.0. Sviluppata da ex ingegneri di Palantir, la nuova versione rappresenta un ulteriore passo avanti nella creazione di agenti vocali più naturali e intelligenti per le aziende, dall’assistenza clienti all’automazione di vendite e marketing. La seconda versione dell’IA conversazionale è ora in grado di gestire le sfumature che distinguono il dialogo dal vivo dai servizi vocali robotici. Grazie al nuovo sistema, l’agente impara a rispondere alle pause, alle caratteristiche di intonazione e a non interrompere l’interlocutore, nonché a

L’intelligenza artificiale ora consuma più della Svizzera: il report che fa tremare il futuro digitale

Alex de Vries-Gao, dottorando presso l’Istituto per la ricerca ambientale dell’Università di Amsterdam, ha pubblicato un articolo in cui stima quanta elettricità le aziende di intelligenza artificiale spendono per generare risposte agli utenti. Il suo lavoro, pubblicato sulla rivista Joule, si basa su una metodologia piuttosto semplice: ha analizzato i volumi di produzione e utilizzo dei chip di intelligenza artificiale, i report sui ricavi e i dati dei dispositivi dei data center per stimare il consumo energetico attuale e futuro. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, nel 2024 i data center consumeranno fino all’1,5% di tutta l’elettricità mondiale , una cifra in rapida crescita. L’intelligenza artificiale è solo

DeepSeek R1-0528: il clone cinese segreto di Google Gemini?

La scorsa settimana, il laboratorio cinese DeepSeek ha presentato una nuova versione del suo modello di intelligenza artificiale R1, denominato R1-0528. Il sistema aggiornato ha ottenuto risultati impressionanti nei test matematici e software, ma ha immediatamente suscitato un’ondata di diffidenza tra gli esperti. Il motivo è la somiglianza con i risultati tipici dell’intelligenza artificiale della linea Gemini di Google. Le fonti dei dati utilizzati per addestrare R1-0528 non sono state divulgate ufficialmente, ma alcuni indizi hanno portato i ricercatori a credere che il modello possa essere stato parzialmente addestrato sull’output di Gemini 2.5 Pro, secondo Sam Pack, uno sviluppatore che testa l’”intelligenza emotiva” dell’IA.

ChatGPT vuole vivere la tua vita al posto tuo. E tu non potrai farne a meno!

Il piano di OpenAI per rendere l’intelligenza artificiale onnipresente (e inevitabile). Immagina di svegliarti una mattina e, ancora prima di aprire gli occhi, una voce gentile ti ricorda che oggi hai una riunione alle 10, ti consiglia di vestirti a strati perché fuori è prevista pioggia leggera e ti propone di fare colazione con yogurt greco e noci, perché “ieri hai mangiato troppi zuccheri”. Poi, mentre ti lavi i denti, questa stessa presenza ti informa che il tragitto verso l’ufficio sarà più veloce se prendi il secondo svincolo, che la tua compagna ha messo un like a una foto di voi due

L’IA costa troppo? Ecco come MoE e quantizzazione stanno cambiando le regole del gioco

Man mano che i modelli linguistici di grandi dimensioni diventano più intelligenti, diventano anche più difficili da utilizzare. Ciò crea problemi, soprattutto nei paesi in cui l’accesso ai potenti chip americani è limitato, come la Cina. Tuttavia, anche al di fuori di queste regioni, sta crescendo l’interesse verso soluzioni che rendano l’IA più economica da utilizzare. Sempre più spesso gli sviluppatori utilizzano architetture Mixture of Experts (MoE) e tecnologie di compressione per ridurre i requisiti hardware e i costi di esecuzione dei grandi modelli linguistici (LLM). Sebbene i primi modelli MoE, come Mixtral di Mistral AI, esistano da molto tempo, hanno iniziato

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