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Tag: Automazione

L’11,7% dei lavori possono essere sostituiti dall’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale è attualmente in grado di svolgere lavori equivalenti all’11,7% dell’occupazione negli Stati Uniti. E non solo in teoria: in termini di valore monetario, questo valore è già paragonabile agli stipendi dei lavoratori umani. Uno studio del MIT, sviluppato nell’ambito del Progetto Iceberg, mostra che, all’attuale livello di sviluppo tecnologico, è possibile automatizzare compiti per un valore di circa 1,2 trilioni di dollari, una quota di mercato in cui l’intelligenza artificiale può già svolgere le stesse funzioni degli esseri umani, pur costando meno. A differenza delle stime precedenti, basate su ipotesi sulla “suscettibilità delle professioni all’automazione”, i ricercatori si sono concentrati

Quando il cloud cade: come un piccolo errore ha messo in ginocchio la rete globale

Quest’autunno, abbiamo avuto un bel po’ di grattacapi con il cloud, non so se ci avete fatto caso. Cioè, AWS, Azure, e dopo Cloudflare. Tutti giù, uno dopo l’altro. Una sfilza di interruzioni che ci hanno dimostrato una cosa molto seria: oggi, un errore stupido di configurazione interna o un pasticcio coi metadati è l’equivalente moderno di un massiccio blackout. Sì, proprio così. Nel giro di quattro settimane, si sono bloccati tutti e tre i giganti, e ogni volta il problema veniva da dentro, dall’infrastruttura stessa dei provider. Non è che c’era troppa gente, o il picco stagionale, o chissà quale attacco

Gli esperti cyber non ci stanno! L’hacking autonomo di Anthropic Claude è una bufala?

La scorsa settimana, Anthropic ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che il gruppo di hacker cinese GTG-1002 ha condotto un’operazione di cyberspionaggio su larga scala, automatizzando fino al 90% dei suoi attacchi utilizzando il modello di intelligenza artificiale Claude Code. Le affermazioni dell’azienda hanno suscitato un’ondata di scetticismo tra gli esperti di sicurezza. Il rapporto di Anthropic Secondo il rapporto di Anthropic, nel settembre 2025 l’azienda ha rilevato e bloccato la prima campagna informatica su larga scala in assoluto che ha coinvolto un’intelligenza artificiale operante in modo praticamente autonomo. Gli hacker hanno preso di mira 30 organizzazioni (aziende tecnologiche, istituti

Robot domestici e privacy il prezzo nascosto del futuro automatizzato

La casa del futuro è piena di robot. Lavanderie automatizzate, assistenti personali, piccoli colf elettronici sono tutti dispositivi progettati per liberare tempo prezioso e rendere la vita domestica più comoda. Ma dietro questa promessa di comodità si nasconde un prezzo nascosto, che riguarda la privacy. Non solo Neo il futuro dei robot domestici Negli ultimi mesi prodotti come Neo 1X hanno attirato l’attenzione dei media. Questo robot umanoide promette di caricare la lavastoviglie, piegare il bucato e organizzare la casa. Tuttavia, la realtà dietro le promesse è chiara perché molti di questi robot non sono ancora autonomi. Per svolgere i compiti domestici

Elettricisti e idraulici: sono i veri vincitori del boom dell’AI

Jensen Huang, CEO di NVIDIA, ha detto apertamente che nel boom dell’intelligenza artificiale i veri vincitori, almeno nel breve/medio periodo, saranno gli elettricisti, gli idraulici e in generale gli artigiani specializzati. Sì, proprio loro: i “colletti blu” che trasformano in realtà i megawatt e i megadati dei nuovi data center. Una visione che stride (e al tempo stesso si incastra) con l’altra faccia della medaglia: la crescente paura di una bolla speculativa sull’IA, che rischia l’ennesimo “tracollo tecnologico” se i numeri non reggeranno all’urto della realtà. Il paradosso di Huang: l’IA è software, ma servono mani sporche di lavoro Nel racconto patinato

La Cina domina la robotica industriale: 2 milioni di macchine nelle fabbriche

La Cina consolida la sua posizione di potenza manifatturiera mondiale grazie a un ritmo di produzione e installazione di robot industriali senza precedenti. Secondo un rapporto della Federazione Internazionale di Robotica (IFR) pubblicato giovedì, il numero di robot operativi nelle fabbriche cinesi ha superato i 2 milioni nel 2024, con quasi 300.000 nuove installazioni in un solo anno – più di quanto realizzato complessivamente nel resto del mondo. Gli Stati Uniti, al terzo posto per numero di robot installati, si fermano a 34.000 unità. L’automazione è ormai al centro della strategia industriale di Pechino, sostenuta da fondi pubblici e da politiche governative

Shadow Vibe Coding: la nuova minaccia nascosta nello sviluppo software con l’IA

Con la crescente integrazione dei modelli generativi nello sviluppo software, le aziende stanno aumentando le preoccupazioni, non tanto per le prestazioni, quanto per la sicurezza. Secondo un sondaggio di Dark Reading , solo il 25% degli sviluppatori ha dichiarato di aver implementato il vibe coding senza problemi significativi, mentre il resto ha riconosciuto che i rischi erano troppo elevati. Il Vibe Coding si riferisce a un processo in cui un programmatore fornisce istruzioni a un modello come Google Gemini in linguaggio naturale, che genera codice senza l’intervento umano. Dal punto di vista della velocità e della praticità, questo metodo è allettante, motivo

ONU: un lavoratore su quattro è minacciato dalle AI. Ma anche i loro comunicati sono scritti dagli LLM

Le Nazioni Unite si affidano sempre più all’intelligenza artificiale nella produzione di testi ufficiali. Secondo un recente studio, il 13% dei comunicati stampa delle Nazioni Unite mostra già segni di generazione automatica. Un’analisi delle pubblicazioni aziendali e governative ha rivelato un quadro ancora più ampio: circa il 17% di tali materiali, dagli annunci di lavoro alle dichiarazioni ufficiali, avrebbe potuto essere redatto con l’ausilio di modelli linguistici. Ma sappiamo che l’intelligenza artificiale è utilizzata attivamente anche dai cittadini comuni. Secondo gli autori, circa il 18% dei reclami presentati al Consumer Financial Protection Bureau degli Stati Uniti tra il 2022 e il 2024

Programmazione in crisi: crollano le offerte per i junior mentre l’IA cambia il lavoro

L’intelligenza artificiale non è più un concetto futuristico da film di fantascienza. È già dentro le nostre vite quotidiane e, soprattutto, sta rivoluzionando il mondo del lavoro. Fino a pochi anni fa, la programmazione era considerata una delle professioni più sicure e con maggiore prospettiva: chi imparava a scrivere codice aveva praticamente la certezza di trovare un impiego, anche senza anni di esperienza alle spalle. Oggi la situazione è radicalmente cambiata. Con l’arrivo di strumenti di IA generativa capaci di produrre codice, individuare errori e persino sviluppare applicazioni complete, molte mansioni che prima erano affidate a programmatori alle prime armi vengono eseguite

Bill Gates: i programmatori non sono a rischio! L’AI è uno strumento, non un concorrente

L’intelligenza artificiale sta rapidamente cambiando le professioni tradizionali. Proprio ieri parlavamo che la richiesta di ingegneri del software negli ultimi 3 anni è calata del 71%. Ma secondo Bill Gates ci sono lavori che le macchine non saranno in grado di sostituire nemmeno tra cento anni. E non si riferisce a medici o artisti, ma ai programmatori. In una discussione sul futuro della tecnologia, Gates ha riconosciuto le sue preoccupazioni comuni: lo sviluppo dell’intelligenza artificiale è al tempo stesso stimolante e terrificante. Il World Economic Forum prevede che l’automazione potrebbe distruggere circa 85 milioni di posti di lavoro entro il 2030, ma

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