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Tag: best practice sicurezza

FreePBX sotto attacco: exploit zero-day già in uso, rilasciata una patch di emergenza

Il mondo della telefonia VoIP è finito ancora una volta nel mirino dei criminali informatici. Questa volta tocca a FreePBX, la piattaforma open-source costruita su Asterisk e diffusissima in aziende, call center e provider di servizi. La Sangoma FreePBX Security Team ha lanciato l’allarme: una vulnerabilità zero-day sta colpendo i sistemi che espongono in rete l’Administrator Control Panel (ACP). E non si tratta di una minaccia teorica: da giorni l’exploit è già attivamente sfruttato, con conseguenze pesanti per chi non ha preso adeguate contromisure. L’attacco: comandi arbitrari e compromissioni di massa Secondo le prime segnalazioni, l’exploit permette agli aggressori di eseguire qualsiasi

OT Cybersecurity: non solo una questione di Direttive e di Regolamenti

A cura di Costel Onufrei, Specialized Systems Engineer OT, Fortinet Italy Oggigiorno è sempre più evidente come le infrastrutture Operational Technology (OT), conseguentemente alla convergenza tra IT e OT e alla loro maggiore complessità, siano in misura crescente esposte a nuovi rischi. Questo porta ad un aumento esponenziale della superficie d’attacco che non guarda più a IT e OT come due mondi separati, ma come un unico singolo bersaglio, aprendo la strada a nuove minacce e vulnerabilità volte a colpire le infrastrutture critiche oltre che il cuore delle realtà industriali, la produzione. Lo scenario descritto è ulteriormente evidenziato dai dati indicati dal

The Unusual Suspect: quando i repo Git aprono la porta sul retro

Nel mondo della cybersecurity siamo abituati a dare la caccia ai mostri: APT, 0-day, malware super avanzati, ransomware con countdown da film di Hollywood. Ma intanto, nei corridoi silenziosi del codice sorgente, si consumano le vere tragedie. Silenziose, costanti, banali. Repository Git pieni zeppi di credenziali, token, chiavi API e variabili di ambiente spiattellate come fosse la bacheca dell’oratorio. La notizia la riporta The Hacker News: una nuova campagna di attacchi, soprannominata “The Unusual Suspect”, sfrutta repository Git pubblici e privati per accedere ad ambienti cloud, pipeline CI/CD e database interni, con una facilità che fa più paura di un exploit zero-click.

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