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Tag: cooperazione internazionale

Xi Jinping propone un’organizzazione globale per l’intelligenza artificiale

Il presidente cinese Xi Jinping è stato al centro dell’attenzione durante la riunione dei leader dell’APEC di sabato e ha proposto la creazione di un’organizzazione globale per la gestione dell’intelligenza artificiale. Pechino sta cercando di affermarsi come un polo alternativo per la cooperazione commerciale e tecnologica, nonostante le divergenze con gli Stati Uniti. Secondo Xi, un’organizzazione globale per la cooperazione sull’intelligenza artificiale potrebbe stabilire regole di governance e promuovere la cooperazione internazionale, trasformando l’intelligenza artificiale in un “bene pubblico” per il mondo intero. L’agenzia di stampa ufficiale Xinhua lo ha citato affermando che l’intelligenza artificiale è fondamentale per lo sviluppo futuro e

Taiwan lancia un’iniziativa internazionale per la sicurezza dei cavi sottomarini

Il 28 ottobre 2025, durante il Forum di cooperazione sulla sicurezza dei cavi sottomarini Taiwan-UE, svoltosi a Taipei, il ministro degli Esteri taiwanese Lin Chia-lung ha presentato la “Iniziativa Internazionale per la Gestione del Rischio dei Cavi Sottomarini”, sottolineando che non si tratta di un progetto esclusivamente di Taiwan, ma di un accordo di collaborazione globale. Una partnership per la resilienza delle infrastrutture digitali L’evento, organizzato congiuntamente dal Centro per la Scienza, la Democrazia e la Società (DSET), dal Formosa Club e dal Ministero degli Affari Esteri, ha riunito esperti, rappresentanti governativi e istituzioni europee. Tra i relatori è intervenuto Richards Kols,

La Cina promuove una governance globale dell’AI affidata alle Nazioni Unite

Il 27 ottobre, presso il Ministero degli Affari Esteri di Pechino, si è tenuto il Blue Hall Forum sul tema “Migliorare la governance globale e costruire una comunità con un futuro condiviso per l’umanità”. Durante il suo discorso di apertura, Wang Yi, membro dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (PCC) e Direttore dell’Ufficio della Commissione Centrale per gli affari esteri, ha ribadito una posizione chiara e coerente: l’intelligenza artificiale (IA) deve essere uno strumento di progresso collettivo, non un privilegio riservato a pochi Paesi o una tecnologia da impiegare in modo malevolo. “L’IA dovrebbe apportare benefici a tutta l’umanità,

11 condanne a morte per frode online. La Cina da un duro colpo alla criminalità informatica

Nel contesto della lunga battaglia della Cina contro le frodi transfrontaliere , le autorità hanno emesso un verdetto in uno dei casi più eclatanti degli ultimi anni. Riguarda una rete criminale su larga scala operante nel Myanmar settentrionale e collegata a quattro clan, soprannominati le “Quattro Grandi Famiglie” dai media cinesi. Il tribunale ha riconosciuto colpevoli 39 persone, 16 delle quali sono state condannate a morte, altre 11 all’ergastolo e le restanti a pene detentive comprese tra i 5 e i 24 anni. Tra le persone giustiziate figurano figure chiave coinvolte nella creazione e nel controllo delle cosiddette fabbriche di frodi nelle

Geoffrey Hinton rilevazioni shock: Meglio fidarsi della Cina che di Zuckerberg!

Geoffrey Hinton, noto come il “padrino dell’intelligenza artificiale”, ha recentemente condiviso le sue riflessioni in un incontro con il Financial Times. Nonostante l’immagine pubblica che lo ha dipinto come un “informatore dell’IA” dopo le dimissioni da Google nel 2023, Hinton ha chiarito che la decisione è stata dettata più dall’età e dalla volontà di godersi la pensione che da una rottura improvvisa. Tuttavia, ha ammesso di aver colto l’occasione per parlare apertamente dei rischi legati all’intelligenza artificiale. Il colloquio, svoltosi durante un pranzo a Londra, ha evidenziato le sue posizioni critiche verso i governi occidentali, in particolare gli Stati Uniti, accusati di

Dentro l’Operazione “Eastwood”: tra le ombre del cyberterrorismo e la propaganda

L’operazione internazionale “Eastwood” rappresenta uno spartiacque nella lotta contro il cyberterrorismo. Per la prima volta, un’azione coordinata su scala mondiale ha inferto un colpo durissimo a una delle più attive cellule di hacktivisti filorussi: il collettivo “NoName057(16)”. Un’operazione che non si è limitata a individuare i responsabili, ma ha decapitato l’infrastruttura criminale dietro migliaia di attacchi contro le democrazie europee. Un’indagine globale contro il cyber terrorismo Condotta dalla procura di Roma con il coordinamento della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, “Eastwood” ha visto il coinvolgimento simultaneo delle autorità di Germania, Stati Uniti, Olanda, Svizzera, Svezia, Francia e Spagna, oltre al contributo fondamentale

Crescita della criminalità informatica in Africa: sfide e soluzioni

La criminalità informatica, secondo l’Interpol, rappresenta ormai oltre il 30% dei reati denunciati in Africa occidentale e orientale, e il suo aumento è particolarmente significativo nel resto del continente. Ha citato dati relativi al 2024 affermando che: Per avere una comprensione più approfondita della criminalità informatica in Africa, bisogna analizzare il modo in cui gli hacker utilizzano strumenti open source offensivi per eseguire attacchi informatici contro le società finanziarie del continente. Tra le principali sfide che le forze dell’ordine africane devono affrontare, vi sono la mancanza di cooperazione tra le nazioni, l’inadeguatezza dei quadri giuridici e la carenza di infrastrutture per la

Ransomware in Africa: 50.000 attacchi ransomware in un anno! Sudafrica ed Egitto in testa

Secondo quanto riportato da Security Insider il 28 giugno, l’Interpol ha pubblicato di recente l’”Africa Cyber ​​Threat Assessment Report 2025″, che mostra come la percentuale di crimini informatici commessi in Africa sul totale dei crimini continui ad aumentare. Due terzi degli Stati membri africani intervistati hanno dichiarato che la criminalità informatica rappresenta una percentuale medio-alta di tutti i reati, raggiungendo il 30% nell’Africa occidentale e orientale. Le frodi online, in particolare gli attacchi di phishing, rappresentano il tipo di reato informatico più frequentemente segnalato in Africa, mentre restano diffusi anche il ransomware, la compromissione delle e-mail aziendali e la sextortion digitale. Neal

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