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Tag: data breach

Errore umano e data breach: la sanzione scatta se manca una capacità di gestione.

Nel momento in cui una violazione di sicurezza che coinvolge dati personali (anche detta: data breach) è riconducibile al comportamento degli operatori, gli scenari che troviamo sul podio sono in seconda posizione l’azione dolosa e, al primo posto, quel famigerato errore umano. Mentre il primo scenario però giustamente allarma le organizzazioni quel che basta per far rivedere la propria postura di sicurezza, dal momento che sono ben motivate a svolgere azioni di rimedio affinché tale evento non si ripresenti, il secondo viene sottovalutato il più delle volte. Normalizzato, persino. Anche perché all’interno del termine ombrello dell’errore umano annoveriamo una serie di fattori

KaruHunters rivendica un Attacco Informatico ai danni del RIPE NCC

In un noto forum underground è recentemente apparso un post che sta attirando l’attenzione della comunità di cybersecurity. Un utente con il nickname KaruHunters, figura già conosciuta per la sua attività all’interno di circuiti criminali digitali, ha pubblicato un annuncio in cui sostiene di essere in possesso dei dati compromessi di RIPE NCC (Réseaux IP Européens Network Coordination Centre). Disclaimer: Questo rapporto include screenshot e/o testo tratti da fonti pubblicamente accessibili. Le informazioni fornite hanno esclusivamente finalità di intelligence sulle minacce e di sensibilizzazione sui rischi di cybersecurity. Red Hot Cyber condanna qualsiasi accesso non autorizzato, diffusione impropria o utilizzo illecito di

Data breach: cosa leggiamo nella relazione del Garante Privacy

All’interno della relazione presentata da parte dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali con riferimento all’attività svolta nel 2024, un capitolo è dedicato ai data breach. Saltano all’occhio il numero di notifiche e la particolare frequenza delle violazioni di riservatezza e disponibilità. Non solo: nel 66,6 % dei casi (quindi: 2 su 3), è avvenuta una notifica per fasi con una notifica preliminare e successive notifiche integrative. Doverosa considerazione di metodo: il rapporto riguarda i settori che hanno notificato o per cui sono stati rilevati data breach da parte dell’autorità di controllo. Questo impone pertanto di fare attenzione a non incappare

L’incidente Salesloft Drift si allarga: Anche Tenable conferma violazione dati clienti

Anche Tenable, ha subito una compromissione di informazioni di contatto e dettagli sui casi di supporto relativi ad alcuni clienti. Secondo quanto affermato dall’azienda, l’evento è collegato alla vasta operazione di furto di dati, che punta a sfruttare la connessione tra l’applicazione di marketing Salesloft Drift e Salesforce, un’operazione che ha avuto ripercussioni su diverse organizzazioni. Tenable ha espresso il suo impegno per la trasparenza e ha dettagliato l’entità della violazione. L’indagine dell’azienda ha rilevato che un utente non autorizzato aveva ottenuto l’accesso a una parte delle informazioni dei clienti archiviate nella sua istanza Salesforce. Ha fatto notare che al momento non

Data breach Tea Dating App: 72 mila immagini e oltre 1 milione di messaggi privati

L’app “Tea Dating Advice” ha comunicato un data breach il 25 luglio 2025 che ha coinvolto 72 mila immagini di utenti registrati prima di febbraio 2024, fra cui 13 mila selfie e documenti caricati per la verifica dell’account e 59 mila immagini pubbliche provenienti da post, commenti e messaggi diretti. Kasra Rahjerdi, un ricercatore di sicurezza, ha dato successivamente la notizia secondo cui risultava violato anche un database con 1,1 milioni di messaggi che contengono informazioni identificative (contatti, profili social) e conversazioni dal 2023 ad oggi. La società ha confermato la violazione anche di questo database e che sta svolgendo delle investigazioni

Garante Privacy: non si scherza sul budget per la sicurezza dei dati personali.

Una sintesi essenziale del principio che si può estrarre dal provv. n. 271 del 29 aprile 2025 dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali potrebbe essere: no budget? non parti! Ovviamente con il trattamento, perché per andare in vacanza o in altri luoghi (che è bene non precisare) c’è sempre tempo. Per capire meglio questo principio di carattere generale e la sua applicazione pratica, bisogna unzippare il provvedimento che inizia con un data breach e (spoiler!) si conclude con una sanzione di 30 mila euro “per la molteplice violazione degli artt. 5, par. 1, lett. f), e 32, par. 1, del

Vulnerabilità nei siti web di Intel: 270.000 dipendenti a rischio

Un attacco alle risorse interne di Intel ha dimostrato che le vulnerabilità possono essere trovate non solo nei processori, ma anche nei siti web aziendali. Un ricercatore di sicurezza ha scoperto quattro diversi modi per ottenere dati su oltre 270.000 dipendenti Intel: dai database delle risorse umane e dai contatti alle informazioni sui fornitori e sui processi di produzione. Tutte le vulnerabilità individuate sono già state risolte, ma il fatto stesso che sono state rilevate dimostra quanto possa essere fragile l’infrastruttura interna anche dei più grandi attori del mercato. Il primo problema è stato riscontrato nel servizio per ordinare i biglietti da

I dati sensibili non si sono offesi: esistono ancora (e il GDPR li cita pure)

Premessa: il GDPR non ha eliminato i dati sensibili. Per gli spiritosoni che dicono “i dati sensibili che sono? quelli che si offendono?” sparandosi la gimmick da espertoni di GDPR, faccio notare che la definizione del GDPR categorie particolari di dati è quella presenta già nella direttiva 95/46/CE all’art. 8 mentre invece i dati sensibili resistono e vivono pur nella nuova normativa ma in accordo con il loro significato dal punto di vista della sicurezza delle informazioni. Il presente regolamento prevede anche un margine di manovra degli Stati membri per precisarne le norme, anche con riguardo al trattamento di categorie particolari di

DoValue aveva già confermato la violazione informatica con un comunicato stampa

Come già anticipato da Red Hot Cyber, un imponente data breach di 16TB di dati ha colpito doValue S.p.A., una delle principali società italiane ed europee specializzate nei servizi di gestione e recupero crediti. In un comunicato ufficiale pubblicato sul proprio sito, l’azienda ha confermato di essere stata vittima di un attacco informatico e ha avviato indagini interne con il supporto delle autorità competenti e di esperti in cybersecurity. È importante sottolineare che doValue ha risposto in modo etico e trasparente già il 5 maggio scorso, pubblicando un comunicato ufficiale sull’accaduto prima ancora che i dati venissero resi pubblici nei forum underground.

Cyberattack in Norvegia: apertura forzata della diga evidenzia la vulnerabilità dei sistemi OT/SCADA

Nel mese di aprile 2025, una valvola idraulica di una diga norvegese è stata forzatamente aperta da remoto per diverse ore, a seguito di un attacco informatico mirato. L’episodio, riportato solo di recente da Hackread, ha riacceso i riflettori sulla fragilità dei sistemi OT (Operational Technology), un ambito critico ma ancora troppo spesso trascurato nella cybersecurity moderna. Secondo le prime ricostruzioni, ignoti attori sono riusciti a violare il sistema di controllo della diga forzando l’apertura di una valvola di scarico per quasi tre ore, causando un flusso d’acqua incontrollato. La polizia norvegese ha confermato la natura deliberata dell’azione, scartando fin da subito

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