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Tag: diritto

Snowden sull’ex direttore della NSA nel CDA di OpenAI. “un tradimento deliberato e calcolato dei diritti di ogni persona sulla Terra”

Edward Snowden, ex dipendente della National Security Agency (NSA) degli Stati Uniti, ha messo in guardia i suoi quasi 6 milioni di follower sui social media sui potenziali rischi derivanti dalla fiducia in OpenAI. Il motivo di questa affermazione è stata la nomina del generale in pensione dell’esercito americano Paul Nakasone nel consiglio di amministrazione di questa società, specializzata nello sviluppo di tecnologie avanzate di intelligenza artificiale. Edward Snowden, ex dipendente della National Security Agency (NSA) degli Stati Uniti, nel 2013 ha denunciato un massiccio programma di sorveglianza dei civili che violava i diritti costituzionali alla privacy. Facendo trapelare migliaia di documenti riservati

Microsoft torna sui suoi passi su Windows Recall. Occorrerà richiederlo esplicitamente

Microsoft ha annunciato che non obbligherà tutti gli utenti ad abilitare la controversa funzionalità Recall, basata sull’intelligenza artificiale. L’attivazione della nuova tecnologia verrà ora effettuata esclusivamente su richiesta dell’utente. La funzione Recall, attualmente in fase di test di pre-produzione per Copilot+ PC, acquisisce screenshot dello schermo ogni cinque secondi e li analizza per evidenziare le informazioni rilevanti. Il lancio ufficiale della funzionalità era originariamente previsto per il 18 giugno 2024. Concepito come una memoria fotografica simile all’intelligenza artificiale, Recall ha attirato critiche immediate da parte della comunità della sicurezza e della privacy. Gli esperti hanno condannato l’azienda per le misure di sicurezza insufficienti che

Digital Crime: Alla scoperta della frode informatica

Art.640– ter c.p.: “Chiunque, alterando in qualsiasi modo il funzionamento di un sistema informatico o telematico o intervenendo senza diritto con qualsiasi modalità su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico o ad esso pertinenti, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032. La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da trecentonove euro a millecinquecentoquarantanove euro se ricorre una delle circostanze previste dal numero 1) del secondo

Digital Crime: Falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni informatiche o telematiche

Articolo Art. 617-sexies c.p.: <<Chiunque al fine di procurare a sè o ad altri un vantaggio o di arrecare ad altri un danno, forma falsamente ovvero altera o sopprime, in tutto o in parte, il contenuto anche occasionalmente intercettato, di taluna delle comunicazioni relative ad un sistema informatico o telematico o intercorrenti tra più sistemi, è punito, qualora ne faccia uso o lasci che altri ne faccia uso, con la reclusione da uno a quattro anni.             La pena è della reclusione da uno a cinque anni nei casi previsti dal quarto comma dell’articolo 617-quater.>> Il contenuto della norma          L’art 617-sexies

Digital Crime: Intercettazione, impedimento o interruzione  illecita di comunicazioni informatiche o telematiche

Art.617-quater c.p. : Chiunque fraudolentemente intercetta comunicazioni relative ad un sistema informatico o telematico o intercorrenti tra più sistemi, ovvero le impedisce o le interrompe, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.Salvo che il fatto costituisca più grave reato la stessa pena si applica a chiunque rivela , mediante qualsiasi mezzo di informazione al pubblico, in tutto o in parte, il contenuto delle comunicazioni di cui al primo comma.I delitti di cui ai commi primo e secondo sono punibili a querela della persona offesa.Tuttavia si procede di ufficio e la pena è della reclusione da uno a cinque

Allarme Privacy: Germania sotto il Fuoco del Dibattito sul Riconoscimento Facciale

In Germania si è rinnovato il dibattito sull’uso della tecnologia di riconoscimento facciale nei luoghi pubblici. Recentemente, le autorità di alcuni stati federali, tra cui la Sassonia e Berlino, hanno iniziato a utilizzare sistemi di riconoscimento avanzati in grado di elaborare le immagini facciali quasi in tempo reale. Tale sistema è dotato di telecamere ad alta definizione che possono essere installate dalla polizia. Ciò consente alle forze dell’ordine di scoprire se un sospetto era presente in un determinato luogo, nonché di scansionare le targhe delle auto di passaggio. L’uso di questa tecnologia è stata precedentemente approvata a Berlino per l’indagine di almeno due casi

Digital Crime: l’accesso abusivo ai sistemi informatici. Scopriamo cosa dice la legge e le relative pene

Art. 615-ter c.p. : <<Chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre anni. La pena è della reclusione da uno a cinque anni: se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio, con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alla funzione o al servizio, a da chi esercita anche abusivamente la professione di investigatore privato, o con abuso della

Un "deadbot" è un termine che si riferisce a un chatbot o a un'entità di intelligenza artificiale progettata per simulare conversazioni con persone decedute. Questi bot possono essere programmati per rispondere a domande, fornire consigli o anche imitare il comportamento e la personalità della persona defunta.

Deadbot: Resuscitare i morti con l’Intelligenza Artificiale non va bene e crea problemi psicologici

Gli esperti dell’Università di Cambridge hanno espresso preoccupazione per lo sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale che consentono conversazioni testuali e vocali con i defunti. Secondo i ricercatori, tali tecnologie, possono causare danni psicologici e creare l’illusione della presenza dei morti nella vita reale. Un articolo pubblicato sulla rivista Philosophy and Technology parla dei potenziali pericoli derivanti dall’uso improprio di tali chatbot basati sull’intelligenza artificiale, inclusa la pubblicità clandestina di beni e servizi o la creazione di ansia tra i bambini sostenendo che un genitore deceduto è ancora “con loro”. Inoltre, interagire con i “Griefbots” o “Deadbot” può rappresentare un “onere emotivo schiacciante”. I

578 cittadini sotto sorveglianza in Polonia attraverso lo spyware Pegasus

In Polonia, lo spyware commerciale Pegasus è stato utilizzato per spiare quasi 578 cittadini dal 2017 al 2022, ha affermato il procuratore generale Adam Bodnar. Secondo lui, il picco degli incidenti si è verificato nel 2021, quando sono stati registrati 162 casi di infezione. Pegasus è un software spia avanzato che la società israeliana NSO Group vende ai governi di tutto il mondo. Il programma è destinato all’uso nei procedimenti penali e nell’intelligence, ma viene spesso utilizzato contro attivisti, politici e giornalisti. Il rappresentante ufficiale dei servizi segreti polacchi Tomasz Siemoniak ha confermato che il numero delle vittime di Pegasus supera le 500 persone. Ha chiarito che alcuni casi

Il GDPR: non solo un obbligo ma anche un’opportunità per costruire la cultura aziendale

Sempre più spesso si sente parlare oggi di quanto sia importante per le imprese rispettare le disposizioni contenute nel Regolamento Generale sulla protezione dei dati. Ma si tratta solo di un obbligo formale o anche di un’opportunità di crescita? KRUK Italia, azienda operante nel settore della gestione del debito, attraverso il suo modello formativo in relazione alla data privacy prova a fornire una risposta concreta a tale interrogativo. Nel contesto della protezione dei dati personali, le Organizzazioni hanno l’obbligo e l’onere di formare il proprio personale, come stabilito dall’art. 29 del Regolamento 2016/679 (“GDPR”). Questo articolo afferma: “Il responsabile del trattamento, o

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