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Tag: esfiltrazione dati

Un grave bug in Microsoft 365 Copilot porta all’esfiltrazione dei dati tramite prompt

Esiste una falla di sicurezza avanzata in M365 Copilot, che permette a malintenzionati di estorcere informazioni sensibili dai tenant, come ad esempio email recenti, attraverso manovre di iniezione indiretta di comandi. Un ricercatore di sicurezza, Adam Logue, ha dettagliatamente descritto una vulnerabilità in un articolo sul suo blog recentemente pubblicato. Questa vulnerabilità, grazie all’integrazione dell’assistente AI nei documenti Office e al supporto nativo per i diagrammi Mermaid, permette la fuoriuscita di dati con un solo clic iniziale dell’utente, senza richiedere ulteriori interazioni. L’attacco inizia quando un utente chiede a M365 Copilot di riassumere un foglio di calcolo Excel creato appositamente. Istruzioni nascoste,

Active Directory nel mirino! Come i criminal hacker rubano NTDS.dit

Active Directory (AD) contiene le chiavi digitali dell’organizzazione: l’accesso non autorizzato a questo servizio espone informazioni sensibili e credenziali che possono condurre a una compromissione totale del dominio. Tra gli asset più critici c’è il file NTDS.dit, che memorizza l’insieme dei dati di dominio e gli hash delle password. Questo articolo ricostruisce un caso reale in cui attori ostili hanno ottenuto privilegi elevati, hanno estratto NTDS.dit e hanno tentato la sua esfiltrazione eludendo controlli comuni. Il valore strategico di NTDS.dit In un ambiente Windows dominato da Active Directory, il file NTDS.dit (NT Directory Services Directory Information Tree) rappresenta il database centrale del

Arriva ShadowLeak: un bug 0click in ChatGPT porta all’esfiltrazione dei dati sensibili

Una nuova minaccia sta iniziando a fare capolino nel mondo dell’IT: il mondo degli agenti di intelligenza artificiale. ShadowLeak è una vulnerabilità di tipo “indirect prompt injection” (IPI) senza clic, scoperta di recente, che si verifica quando ChatGPT di OpenAI è connesso a Gmail aziendale e autorizzato a navigare sul web. Come funziona ShadowLeak L’attacco, scoperto da Radware, sfrutta la vulnerabilità inviando un’e-mail dall’aspetto legittimo che incorpora silenziosamente istruzioni dannose in codice HTML invisibile o non ovvio. Quando un dipendente chiede all’assistente di “riepilogare le e-mail di oggi” o “cercare nella mia casella di posta un argomento”, l’agente acquisisce il messaggio trappola e,

LockBit 5.0 compromesso di nuovo: XOXO from Prague torna a colpire

Un déjà-vu con nuove implicazioni. A maggio 2025 il collettivo ransomware LockBit aveva subito un duro colpo: il deface del pannello affiliati della versione 4.0 da parte di un attore ignoto che si firmava “XOXO from Prague”, accompagnato dal leak di un database SQL contenente chat, wallet e dati degli affiliati. In quell’occasione, LockBitSupp aveva persino offerto una taglia per chiunque fornisse informazioni sull’autore. Nelle ultime 24 ore, la scena si è ripetuta, ma con una variante significativa: questa volta non un semplice deface pubblico, bensì una compromissione interna del pannello di build della versione 5.0. Gli screenshot trapelati mostrano il builder Linux con diversi campi alterati da XOXO from Prague.

Arriva Cephalus! Il gruppo ransomware che attacca tramite la sostituzione DLL

A metà agosto, i ricercatori hanno incontrato il ransomware Cephalus in due incidenti separati. Tra le recenti emergenze di famiglie come Crux e KawaLocker, una richiesta di riscatto che iniziava con le parole “Siamo Cephalus” ha attirato l’attenzione. In entrambi i casi, gli aggressori hanno ottenuto l’accesso iniziale tramite RDP utilizzando credenziali compromesse senza autenticazione a più fattori e hanno utilizzato il servizio cloud MEGA per potenzialmente far trapelare i dati. L’aspetto più rilevante della catena di attacco è stato il metodo di lancio del ransomware. I criminali hanno fatto ricorso alla sostituzione delle DLL utilizzando il componente legittimo SentinelOne: il file

Una campagna di UNC6395 mira all’esfiltrazione dei dati Salesforce tramite token OAuth compromessi

E’ stata condotta una campagna sofisticata per esfiltrare dati mirata alle istanze Salesforce delle aziende, la quale ha portato all’esposizione di informazioni sensibili di varie organizzazioni. Ciò è avvenuto attraverso token OAuth compromessi, associati all’applicazione di terze parti Salesloft Drift. Il threat actor, identificato come UNC6395, ha raccolto credenziali e dati sensibili nel periodo compreso tra l’8 e il 18 agosto 2025. Questo ha dimostrato una notevole conoscenza delle procedure di sicurezza operative, in quanto sono state eseguite query SOQL su diversi oggetti Salesforce. UNC6395 ha eseguito query SOQL (Salesforce Object Query Language) sistematiche per enumerare ed estrarre dati da oggetti Salesforce

Garante Privacy: non si scherza sul budget per la sicurezza dei dati personali.

Una sintesi essenziale del principio che si può estrarre dal provv. n. 271 del 29 aprile 2025 dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali potrebbe essere: no budget? non parti! Ovviamente con il trattamento, perché per andare in vacanza o in altri luoghi (che è bene non precisare) c’è sempre tempo. Per capire meglio questo principio di carattere generale e la sua applicazione pratica, bisogna unzippare il provvedimento che inizia con un data breach e (spoiler!) si conclude con una sanzione di 30 mila euro “per la molteplice violazione degli artt. 5, par. 1, lett. f), e 32, par. 1, del

Quale E-commerce italiano da 500 ordini/mese a breve griderà “Data Breach”?

SinCity torna a far parlare di sé, questa volta mettendo in vendita l’accesso amministrativo a un nuovo shop online italiano basato su PrestaShop. Secondo quanto dichiarato dallo stesso threat actor nel thread, l’exploit consente il caricamento di webshell direttamente sul sito, aprendo così la strada a ulteriori compromissioni e abusi della piattaforma e-commerce. Dettagli dell’annuncio: Questa vendita espone tutti i clienti del portale a rischi concreti: esfiltrazione di dati personali e finanziari, campagne di formjacking o skimming tramite JavaScript malevolo, compromissione della reputazione e potenziali danni legali e reputazionali. Inoltre, l’elevato volume di ordini mensili rende l’accesso molto appetibile per operatori di ransomware o gruppi focalizzati su frodi con

Analisi della Campagna di Attacco con il Trojan Silver Fox che imita Google Translate

Secondo quanto riportato dal Knownsec 404 Advanced Threat Intelligence Team, di recente è stata osservata un’intensa attività di attacco legata al trojan Silver Fox, che imita strumenti diffusi come Google Translate. Questi attacchi, risalenti al 2024, prevedono che, al clic dell’utente su qualsiasi punto della pagina, compaia un messaggio relativo a una versione obsoleta di Flash, seguito da un reindirizzamento verso una pagina di download predisposta dagli aggressori. Se l’utente scarica ed esegue il file, il sistema viene compromesso attraverso l’esecuzione di payload successivi. Negli ultimi anni, diversi gruppi di hacker hanno distribuito il trojan Silver Fox utilizzando varie tecniche: dalla falsificazione

Quale E-commerce italiano da 1.000 ordini/mese a breve griderà “Data Breach”?

Un nuovo annuncio pubblicato su un noto forum underground da parte dell’utente SinCity mette in vendita l’accesso amministrativo completo a un e-commerce italiano nel settore beauty. La piattaforma in questione è basata su NewCart CMS, e secondo quanto riportato, l’accesso offerto consente la modifica diretta dei template – inclusa la possibilità di inserire codice JavaScript. Dettagli dell’annuncio: Questa vendita espone tutti i clienti del portale a rischi concreti: esfiltrazione di dati personali e finanziari, campagne di formjacking o skimming tramite JavaScript malevolo, compromissione della reputazione e potenziali danni legali e reputazionali. Inoltre, l’elevato volume di ordini mensili rende l’accesso molto appetibile per operatori di ransomware o gruppi focalizzati su frodi con carte di credito. Questo

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