
Ma che data breach, mi hanno solo fregato le analisi del sangue!
Si sa, il settore sanitario si conferma essere decisamente fuzzy per quanto riguarda l’aspetto della gestione dei dati personali. Soprattutto quando si parla di sicurezza, pressoché ogni istruttoria del Garante Privacy si trova ad affrontare l’affermazione all’interno delle memorie difensive relative a delle “difficoltà organizzative”. Le quali sono più che comprensibili durante il corso dell’emergenza Covid, ma oramai non è che possono fondare una scusa sempiterna, distorcendo il tempo alla pari di un wormhole a comando simile al buco portatile della ACME. Eppure, il sottotesto drammatico ricorrente è un qui salviamo vite, non c’è tempo per la privacy. Falsa argomentazione, perpetrata per



