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Tag: #sicurezza informatica

Penetration Testing di Microsoft Exchange Server: Tecniche, Strumenti e Contromisure

Spesso, durante i penetration test, ci ritroviamo ad avere accessi elevati (Domain Admin) all’interno di un’organizzazione. Alcune aziende si fermano a questo, pensando che ottenere il Domain Admin sia l’obiettivo finale. Ma non lo è. «Ottenere il Domain Admin» non significa molto per la maggior parte dei dirigenti , se non mostrare concretamente cosa comporta in termini di rischio. Uno dei modi migliori per dimostrare il rischio per un’organizzazione è mostrare la possibilità di accedere a dati sensibili. Descriviamo qui il penetration testing di Exchange 2019 in un laboratorio GOADv3 configurato su Ludus/Debian. Strumenti Utilizzati Il toolkit principale usato è MailSniper, una

Microsoft avverte: Gli aggiornamenti di sicurezza causano problemi con BitLocker

Un’allerta urgente è stata diramata da Microsoft per gli utenti del sistema operativo Windows, in merito ad una problematica potenziale che, a partire dagli aggiornamenti di sicurezza distribuiti il 14 ottobre 2025, potrebbero causare l’avvio in alcuni dispositivi della schermata di ripristino BitLocker. L’avviso sottolinea che non sono interessate le edizioni server, limitando l’ambito di applicazione agli ambienti client consumer e aziendali. Il problema riguarda tre piattaforme client chiave: Windows 11 versione 25H2 e 24H2, entrambe collegate all’articolo di origine della knowledge base KB5066835, e Windows 10 versione 22H2 nell’articolo KB5066791. Una indagine approfondita è in corso da parte di Microsoft su

Un pericoloso Exploit Zero-day Zero-click minaccia miliardi di device Android

Google ha emesso un avviso urgente riguardante una vulnerabilità critica in Android che consente agli aggressori di eseguire codice arbitrario sul dispositivo senza alcuna interazione da parte dell’utente. La vulnerabilità Zero Click è stata scoperta in componenti di sistema del sistema operativo e descritta nel Bollettino sulla sicurezza Android di novembre 2025. La vulnerabilità, identificata come CVE-2025-48593, è considerata una delle più pericolose degli ultimi anni. Colpisce diverse versioni dell’Android Open Source Project (AOSP), dalla 13 alla 16, e può essere sfruttata per l’esecuzione di codice remoto ( RCE ) senza richiedere privilegi aggiuntivi o azioni da parte del proprietario del dispositivo.

Il CISA Avverte! Nuovi bug in Gladinet, Control Web Panel e WordPress espongono i sistemi

Due vulnerabilità relative a Gladinet e Control Web Panel (CWP) sono state inserite nel catalogo delle vulnerabilità note sfruttate (KEV) dalla Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) degli Stati Uniti, a causa di segnalazioni di sfruttamento attivo. In virtù dell’utilizzo intensivo, entro il 25 novembre 2025 le agenzie del ramo esecutivo civile federale (FCEB) devono adottare le azioni richieste per salvaguardare i loro network. I bug inseriti nel catalogo KEV sono i seguenti: Sono state aggiunte anche ulteriori 3 bug di sicurezza critici in tre plugin e temi di WordPress. Viene quindi consigliato agli utenti di siti WordPress che utilizzano i plugin

Nuovi bug in Teams aprono la porta al furto di dati e all’ingegneria sociale

Gli esperti di sicurezza informatica hanno reso pubbliche quattro vulnerabilità presenti in Microsoft Teams, che avrebbero permesso a malintenzionati di condurre pericolosi attacchi di ingegneria sociale e impersonificazione contro gli utenti. Con poche parole, tali lacune permettono di alterare il contenuto del messaggio senza che l’etichetta ‘Modificato‘ e l’identità del mittente siano visibili, e di modificare le notifiche in arrivo in modo da cambiare il mittente apparente del messaggio. Ciò consente a un aggressore di indurre le vittime ad aprire messaggi dannosi, facendo apparire questi ultimi come se provenissero da una fonte attendibile, ad esempio dirigenti di alto livello. Microsoft, in un

Furto del Louvre: Windows 2000 e Windows XP nelle reti oltre che a password banali

I ladri sono entrati attraverso una finestra del secondo piano del Musée du Louvre, ma il museo aveva avuto anche altri problemi oltre alle finestre non protette, secondo un rapporto di audit sulla sicurezza informatica risalente a un decennio fa e ora venuto alla luce. Sebbene la Ministra della Cultura Rachida Dati abbia affermato che «i sistemi di sicurezza del museo non hanno fallito», tutto suggerisce che si siano comunque verificate alcune violazioni della sicurezza informatica. Secondo documenti riservati consultati dal quotidiano Libération, nel 2014 bastava digitare “LOUVRE” per accedere al server responsabile della videosorveglianza del museo più famoso della Francia. Oppure

SesameOp: il malware che usa OpenAI Assistants per il Comando e Controllo

Microsoft ha scoperto un nuovo malware, denominato SesameOp, e ha pubblicato i dettagli del suo funzionamento. Questa backdoor era insolita: i suoi creatori utilizzavano l’API OpenAI Assistants come canale di controllo nascosto, consentendo loro di mascherare l’attività all’interno del sistema infetto ed eludere i tradizionali strumenti di rilevamento. L’attacco è stato scoperto nel luglio 2025 durante le indagini su un attacco complesso, durante il quale un gruppo sconosciuto è rimasto presente nell’infrastruttura della vittima per diversi mesi. L’identità dell’organizzazione presa di mira non è stata rivelata, ma l’indagine ha rivelato la presenza di un’ampia rete di web shell interne e processi dannosi

Hacker cinesi prendono di mira le agenzie diplomatiche europee (anche l’Italia)

Il gruppo di hacker UNC6384 (noto anche come Mustang Panda), legato alla Cina, sta conducendo una campagna di cyberspionaggio su larga scala che prende di mira agenzie diplomatiche e governative europee. Secondo Arctic Wolf e StrikeReady, gli hacker stanno sfruttando una vulnerabilità di Windows non corretta relativa alle scorciatoie LNK. Gli attacchi sono stati registrati in Ungheria, Belgio, Italia, Paesi Bassi e Serbia tra settembre e ottobre 2025. Secondo i ricercatori, gli attacchi iniziano con email di phishing mirate contenenti URL a file LNK dannosi. L’oggetto di queste email si riferisce in genere a workshop NATO sugli appalti per la difesa, riunioni

Otto 0day dal valore di 35 milioni di dollari venduti alla Russia da insider USA

L’ex direttore generale di un’azienda appaltatrice della difesa statunitense, Peter Williams, si è dichiarato colpevole di aver venduto “otto cyber-exploit sensibili e protetti” al broker russo di zero-day Operation Zero. Documenti giudiziari e un’indagine di TechCrunch hanno rivelato come il capo di un’azienda che ha sviluppato exploit e strumenti per le operazioni informatiche dei governi occidentali abbia esportato e rivenduto segretamente i propri sviluppi interni per tre anni. Secondo gli investigatori, un cittadino australiano di 39 anni, noto ai colleghi con il soprannome “Doogie“, ha rubato otto vulnerabilità zero-day che potrebbero essere utilizzate per hackerare dispositivi e sistemi operativi moderni. I costosi

Addio al malware! Nel 2025 i criminal hacker entrano con account legittimi per restare invisibili

Un report di FortiGuard relativo alla prima metà del 2025 mostra che gli aggressori motivati economicamente stanno rinunciando sempre più a exploit e malware sofisticati. Invece di implementare strumenti utilizzano account validi e strumenti di accesso remoto legittimi per penetrare nelle reti aziendali senza essere rilevati. Questo approccio si è dimostrato non solo più semplice ed economico, ma anche significativamente più efficace: gli attacchi che utilizzano password rubate sfuggono sempre più spesso al rilevamento. Gli esperti riferiscono che nei primi sei mesi dell’anno hanno indagato su decine di incidenti in diversi settori, dalla produzione alla finanza e alle telecomunicazioni. L’analisi di questi

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