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Tag: sicurezza online

RapperBot, la botnet DDoS è stata smantellata e arrestato il presunto sviluppatore

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha incriminato il presunto sviluppatore e amministratore della botnet DDoS RapperBot, concessa in leasing a criminali informatici. La botnet stessa è stata sequestrata dalle forze dell’ordine all’inizio di agosto nell’ambito dell’operazione PowerOff. RapperBot (noto anche come Eleven Eleven e CowBot) è stato scoperto per la prima volta dagli analisti di Fortinet nell’agosto 2021. All’epoca, si segnalava che la botnet basata su Mirai era attiva da maggio 2021 e aveva infettato decine di migliaia di videoregistratori digitali (DVR) e router. La potenza degli attacchi DDoS effettuati con il suo ausilio variava da 2 a 6 Tbit/s.

Il caso “Mia Moglie” e le sfide della responsabilità digitale tra privacy, revenge porn e ruolo delle piattaforme

La recente vicenda del gruppo Facebook “Mia Moglie”, attivo dal 2019 e popolato da oltre 32.000 iscritti, mette in luce una dinamica che intreccia violazione della privacy, pornografia non consensuale, misoginia sistemica e gravi interrogativi sul ruolo delle piattaforme digitali. In questo spazio gli utenti hanno condiviso fotografie di donne senza il loro consenso, spesso immagini rubate dalla vita quotidiana o scatti privati destinati esclusivamente a un partner, talvolta accompagnandole con commenti violenti ed esplicitamente sessisti. Questi comportamenti non possono essere liquidati come goliardia online. Siamo di fronte a condotte che ledono la dignità delle persone coinvolte e che hanno una precisa

35 milioni di utenti Facebook italiani in vendita nel dark web

Un nuovo allarme sulla sicurezza informatica arriva da un enorme dataset contenente informazioni personali di utenti italiani di Facebook. Secondo quanto riportato, un threat actor conosciuto con l’alias Chucky_BF su un noto forum underground avrebbe messo in vendita un archivio da 35 milioni di record, con dati sensibili quali nomi completi e numeri di telefono. L’annuncio, comparso su un forum del dark web, indica che le informazioni sono disponibili in formato CSV e riguardano esclusivamente profili italiani, riconoscibili anche dal prefisso telefonico +39. Non è chiaro se questi dati siano già stati divulgati in precedenza o facenti già parte della famosa raccolta

Attacchi di downgrade FIDO, nuova minaccia per l’autenticazione

I ricercatori di Proofpoint hanno identificato un sofisticato attacco di downgrade che potrebbe aggirare l’autenticazione basata su FIDO, esponendo gli obiettivi a minacce “adversary-in-the-middle” (AiTM).Queste alcune tra le principali evidenze riscontrate dai ricercatori: Nonostante la mancanza di un utilizzo osservato da parte degli attori delle minacce, Proofpoint considera gli attacchi di downgrade dell’autenticazione FIDO come una significativa minaccia emergente. Questi attacchi potrebbero essere condotti da avversari sofisticati e APT (in particolare attori sponsorizzati da stati o hacker tecnicamente esperti). Sottolineano i ricercatori Proofpoint: “È importante notare che le “passkey” basate su FIDO restino un metodo di autenticazione altamente raccomandato per proteggersi dal

LastPass, 1Password e Keeper sotto tiro! Rilevati diffusi bug 0day e milioni di utenti a rischio

Un esperto di sicurezza informatica ha individuato falle zero-day che coinvolgono undici noti gestori di password, mettendo a rischio potenzialmente decine di milioni di utenti per il furto di credenziali con un semplice clic malevolo. Un’innovativa strategia di attacco, conosciuta come \”DOM-based Extension Clickjacking\”, segna un avanzamento sostanziale rispetto ai metodi tradizionali di clickjacking online. La ricerca, condotta dall’esperto di sicurezza Marek Tóth, rivela che gli aggressori possono sfruttare queste vulnerabilità per rubare dati di carte di credito, informazioni personali, credenziali di accesso e persino codici di autenticazione a due fattori da utenti ignari. Catena di attacco di estensione basata su DOM

Exploit RCE 0-day per Windows in vendita a 125.000 dollari: come proteggersi

Navigare nel dark web può rivelare annunci inquietanti e allarmanti per chi si occupa di sicurezza informatica. Recentemente, abbiamo notato un post che offre in vendita un exploit 0-day, un tipo di strumento estremamente pericoloso. L’annuncio, proveniente da un utente con il nickname “admc21”, mette in mostra un attacco di Remote Code Execution (RCE) che colpisce le versioni più recenti di Windows, tra cui Windows 10, Windows 11 e Windows Server 2022. Il prezzo richiesto è di $125.000, una cifra che sottolinea il valore di questi strumenti sul mercato nero. Ma cosa rende questi exploit così letali? Cos’è esattamente un Exploit 0-Day?

Roblox sotto accusa in Louisiana: un rifugio per i predatori sessuali

Il Procuratore Generale della Louisiana, Liz Murrill, ha intentato una causa contro Roblox, accusando l’azienda di aver permesso che la sua piattaforma diventasse un rifugio per predatori sessuali e distributori di contenuti a tema infantile. La causa sostiene che l’azienda viola le leggi statali non proteggendo adeguatamente gli utenti e non avvertendo i genitori dei rischi. La causa sostiene che Roblox faciliti la distribuzione di materiale che sfrutta minori e non adotti misure concrete per colmare le lacune. Una delle argomentazioni è stata uno studio in cui una comunità di oltre 3.000 membri registrati è stata sorpresa a scambiare tale materiale e

Clicchi sui link degli SMS? Ecco 4,2 milioni di motivi per non farlo

Proofpoint ha pubblicato il secondo volume del suo studio annuale “Human Factor 2025” , incentrato sul phishing e sugli attacchi basati su URL. L’analisi dei dati da maggio 2024 a maggio 2025 mostra che gli aggressori utilizzano sempre più spesso il social engineering in combinazione con i link, che sono diventati il principale vettore per attaccare gli utenti. Secondo le statistiche, i link sono stati riscontrati quattro volte più spesso degli allegati con contenuti dannosi. Oltre il 55% degli SMS con tracce di phishing conteneva un URL e il numero di campagne con la tecnica ClickFix è aumentato di quasi il 400%

Dopo la chiusura di XSS arriva Rehubcom. Il Dark Web non si ferma

Un ex moderatore del forum del dark web XSS, noto come Rehub, ha lanciato la propria piattaforma chiamata Rehubcom. La mossa coincide con l’arresto dell’amministratore di XSS a Kiev e la chiusura del dominio del forum, nonché con l’uscita di DamageLib, aprendo la strada all’emergere di nuovi concorrenti nel dark web. Rehubcom potrebbe essere uno di questi sostituti, colmando rapidamente il vuoto lasciato dallo stesso XSS. XSS, originariamente chiamato DaMaGeLaB, era un forum apparso sul dark web ed è stato uno dei forum più antichi e influenti nel mondo della criminalità informatica. Qui venivano scambiati exploit, malware, accesso a reti aziendali e

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