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Tag: social network

Un social network fatto solo di bot! L’esperimento dell’università di Amsterdam

I ricercatori dell’Università di Amsterdam hanno realizzato un esperimento inedito, creando un social network popolato esclusivamente da bot con intelligenza artificiale. L’obiettivo principale era analizzare in che modo le dinamiche digitali potessero essere influenzate da diverse misure di moderazione. L’idea di fondo era verificare l’efficacia di strumenti capaci di ridurre due dei problemi più gravi dei social contemporanei: la polarizzazione e la tossicità nelle interazioni online. Per questo, sono state messe alla prova sei strategie differenti. Tra queste figuravano il passaggio a un feed cronologico, l’aumento della visibilità di opinioni divergenti, l’occultamento delle statistiche degli iscritti e la rimozione delle descrizioni dei

Sextortion – reati informatici e sessuali, una analisi multidisciplinare della vittimologia maschile

“Permesso Negato” è una organizzazione non-profit la cui mission è fornire assistenza alle persone vittime di condivisione non consensuale di materiale intimo. Questo reato negli ultimi anni ha registrato una enorme diffusione, non solo grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi strumenti che lo rendono tecnicamente agevole, ma anche grazie allo sviluppo di una nuova sensibilità culturale che, anche mediante i canali di informazione di massa, ne dà la giusta rilevanza “Permesso negato” ha recentemente pubblicato report all’esito di una indagine condotta tra le vittime a cui l’associazione ha fornito sostegno, in cui analizza il tema da diversi punti di approccio: giuridico,

Il Paradosso della Privacy: perché condividiamo ciò che vogliamo proteggere?

Nel dibattito sulla cybersecurity, il paradosso della privacy è un concetto ben noto: le persone dichiarano di preoccuparsi della propria privacy digitale, ma spesso agiscono in modi che la compromettono, condividendo liberamente dati personali e accettando condizioni d’uso senza leggerle. Ma cosa c’è dietro questa apparente incoerenza? Oltre ai bias cognitivi, esiste una dimensione psicologica più profonda, legata al nostro bisogno innato di connessione, riconoscimento e appartenenza. Questo articolo esplora come le dinamiche della psicologia dell’attaccamento e della ricerca di validazione sociale modellino il nostro comportamento online, rendendoci paradossalmente più vulnerabili anche quando crediamo di proteggere la nostra privacy. La Fame Inconscia

Baci, Seni e Glitch! Il Romantico Mondo Trash Delle App per i DeepFake AI

Il mercato delle app di intelligenza artificiale sta attraversando un’altra strana svolta: ora gli utenti possono “abbracciare” personaggi di fantasia, baciare i propri cari defunti e trasformare foto casuali in fantasmagorie animate in modo scadente. Queste app, che hanno invaso TikTok e gli app store, oscillano tra l’imbarazzante e l’inquietante. Da un lato ci sono modelli apparentemente innocui con gatti e nonne, mentre dall’altro ci sono scene apertamente feticistiche in cui l’intelligenza artificiale modifica i corpi, ingrandisce i seni e trasforma foto ordinarie in mini-scene a sfondo sessuale. Gli algoritmi di queste app possono fare molto: cambiare un’acconciatura, snellire l’utente, farlo ballare in pigiama

L’ONG noyb contro Meta: “Basta addestrare l’IA coi dati degli utenti europei”

I dati che inserisci dentro i social network sono cibo per le intelligenze artificiali. L’ONG austriaca per la protezione dei dati noyb (non sono affari tuoi) ha inviato una lettera alla sede irlandese di Meta chiedendole di interrompere immediatamente la raccolta dei dati degli utenti per addestrare modelli di intelligenza artificiale senza esplicito consenso. Se le richieste verranno ignorate, gli attivisti per i diritti umani hanno minacciato una class action da parte degli utenti dell’UE. Il motivo era l’iniziativa di Meta di utilizzare dati pubblici di utenti adulti di Facebook e Instagram nell’Unione Europea per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale. L’inizio della

Identità digitale obbligatoria: scudo contro i cybercrimini o minaccia per la democrazia?

Il dibattito sull’introduzione di un obbligo di utilizzo del documento d’identità per la registrazione ai social network torna ciclicamente ad accendere gli animi, contrapponendo la promessa di un web più sicuro alle preoccupazioni per la privacy e la libertà d’espressione. Diverse proposte, avanzate anche in Italia da figure politiche come Luigi Marattin e più recentemente dal ministro Giuseppe Valditara, mirano a legare i profili social a identità verificate, con l’obiettivo primario di contrastare fenomeni dilaganti come il cyberbullismo, la diffusione di fake news, l’hate speech e altre attività illecite che prosperano sotto lo scudo dell’anonimato. Ma quali sono i “reali” pro e

Sei Davvero Umano? Shock su Reddit: migliaia di utenti hanno discusso con dei bot senza saperlo

Per anni, Reddit è rimasto uno dei pochi angoli di Internet in cui era possibile discutere in tutta sicurezza di qualsiasi argomento, dai videogiochi alle criptovalute, dalla politica alle teorie sugli UFO. Ma ora si scopre che anche lì le persone spesso non discutevano con altre persone, ma con l’intelligenza artificiale. La causa della preoccupazione è stato un incidente avvenuto nel subreddit r/changemyview , un luogo popolare per dibattiti civili e scambi di opinioni. A quanto pare, gli scienziati dell’Università di Zurigo hanno lanciato dei bot di intelligenza artificiale per studiare quanto sia facile influenzare le opinioni degli utenti. I bot si sono comportati

Trump pronto a spostare la scadenza per TikTok: “Ruolo importante nella campagna elettorale”

La scadenza fissata per la vendita degli asset statunitensi di TikTok potrebbe essere nuovamente posticipata . Donald Trump ha dichiarato di essere pronto a prorogare la scadenza oltre il 19 giugno se non si raggiungerà un accordo con la società cinese ByteDance. Non è la prima volta che TikTok, un’app utilizzata da circa 170 milioni di persone negli Stati Uniti, si trova al centro del dibattito politico. All’inizio di quest’anno è stata approvata una legge che obbliga ByteDance a cedere il controllo del segmento statunitense dell’app a investitori statunitensi. Tuttavia, i progressi sull’accordo sono stati ritardati quando i funzionari cinesi hanno espresso insoddisfazione per

Snapchat sapeva tutto: come l’app ha danneggiato milioni di adolescenti

Le e-mail interne inviate dai dipendenti di Snapchat, la popolare app di messaggistica fotografica e video, dimostrano che l’azienda ha deliberatamente danneggiato adolescenti e giovani adulti, ovvero il pubblico a cui si rivolge. Lo psicologo sociale e autore del best-seller Generation Anxious Jonathan Haidt ha pubblicato la scorsa settimana un articolo su Substack in cui detto che Snap Inc. riceve ogni mese migliaia di segnalazioni di “sextortion”, ovvero estorsione sessuale. Insieme al ricercatore Zach Rush, ha presentato decine di estratti da rapporti interni, studi, e-mail e dichiarazioni pubbliche in cui i dipendenti e i consulenti di Snap riconoscono che Snapchat danneggia i minori. Secondo

La Tragedia Di Andrea Prospero E Il Lato Oscuro Delle Droghe Online: Un Allarme Da Non Ignorare

La recente scomparsa di Andrea Prospero, avvenuta a Perugia dopo l’ingestione di pasticche di Oxycodone (meglio noto come OxyContin), ha acceso i riflettori su un fenomeno preoccupante che si sta espandendo in silenzio tra i giovani: l’abuso di farmaci oppioidi acquistati illegalmente sul web. Numerosi servizi di Chi l’ha visto? su Rai Tre hanno acceso i riflettori su questo fenomeno, che purtroppo non rappresenta un caso isolato. La vendita e l’acquisto di sostanze stupefacenti, infatti, fanno parte della storia di Internet sin dai tempi di Silk Road, il primo grande mercato Underground online. Secondo le ricostruzioni, Andrea aveva ottenuto le pillole attraverso

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