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Tag: supply-chain

100 pacchetti di Infostealer caricati su NPM sfruttando le allucinazioni delle AI

Da agosto 2024, la campagna PhantomRaven ha caricato 126 pacchetti dannosi su npm, che sono stati scaricati complessivamente oltre 86.000 volte. La campagna è stata scoperta da Koi Security, che ha riferito che gli attacchi sono stati abilitati da una funzionalità poco nota di npm che gli consente di aggirare la protezione e il rilevamento. Si sottolinea che al momento della pubblicazione del rapporto erano ancora attivi circa 80 pacchetti dannosi. Gli esperti spiegano che gli aggressori sfruttano il meccanismo Remote Dynamic Dependencies (RDD). In genere, uno sviluppatore vede tutte le dipendenze di un pacchetto in fase di installazione, scaricate dall’infrastruttura NPM

Una riga di codice aggiunta e migliaia di aziende violate. Questa la magia della Supply Chain!

Gli sviluppatori hanno imparato ad avere fiducia negli strumenti che aiutano i loro assistenti AI a gestire le attività di routine, dall’invio di email all’utilizzo dei database. Ma questa fiducia si è rivelata vulnerabile: il pacchetto postmark-mcp, scaricato oltre 1.500 volte a settimana dalla versione 1.0.16, ha inoltrato silenziosamente copie di tutte le email a un server esterno di proprietà del suo autore. Corrispondenza aziendale interna, fatture, password e documenti riservati erano a rischio. L’incidente ha dimostrato per la prima volta che i server MCP possono essere utilizzati come un vero e proprio canale per attacchi alla supply chain. I ricercatori di

GitHub rafforza la sicurezza npm contro gli attacchi alla supply chain

GitHub ha annunciato importanti modifiche al sistema di autenticazione e pubblicazione npm, volte a rafforzare la protezione contro gli attacchi alla supply chain. Gli aggiornamenti sono stati motivati dalla recente campagna Shai-Hulud, un worm dannoso e auto-propagante incorporato in centinaia di librerie npm. Non solo si replicava in altri pacchetti, ma scansionava anche i dispositivi degli sviluppatori alla ricerca di dati sensibili, tra cui chiavi e token, e li trasmetteva agli aggressori. In risposta all’incidente, GitHub ha annunciato che avrebbe presto eliminato i meccanismi di autorizzazione legacy e introdotto controlli più rigorosi. Le modifiche principali includono l’autenticazione a due fattori obbligatoria per

Attacco informatico a Salesloft: il chatbot Drift temporaneamente disattivato

Salesloft ha annunciato che avrebbe temporaneamente disattivato il suo chatbot basato sull’intelligenza artificiale Drift il 5 settembre, dopo che diverse aziende sono state colpite da un massiccio attacco alla supply chain. L’incidente ha provocato il furto di massa di token di autenticazione. L’attacco informatico a Salesloft Ricordiamo che la scorsa settimana è emerso che degli hacker hanno compromesso la piattaforma di automazione delle vendite Salesloft e hanno rubato i token OAuth e di aggiornamento dei client dal suo agente di intelligenza artificiale Drift, progettato per l’integrazione con Salesforce (nessuna relazione con Salesloft). Come riferito in seguito dai rappresentanti di Google, l’attacco è

Zscaler Violazione Dati: Lezione Apprese sull’Evoluzione delle Minacce SaaS

La recente conferma da parte di Zscaler riguardo a una violazione dati derivante da un attacco alla supply chain fornisce un caso studio sull’evoluzione delle minacce contro ecosistemi SaaS complessi. L’attacco, attribuito al gruppo APT UNC6395, ha sfruttato vulnerabilità a livello di gestione delle credenziali OAuth e di API trust model nelle integrazioni tra applicazioni di terze parti e piattaforme cloud. Secondo le prime analisi, il punto d’ingresso è stato l’abuso dell’integrazione tra Salesloft Drift e Salesforce. L’attore ha esfiltrato token OAuth validi, consentendo l’accesso diretto agli endpoint Salesforce senza dover interagire con i sistemi di autenticazione tradizionali (es. MFA o session

GitHub e GitLab sempre più nel mirino! Attacchi mirati agli sviluppatori tramite repository falsi

Ospitando progetti falsi su piattaforme di sviluppo popolari (GitHub e GitLab), gli aggressori inducono gli utenti a eseguire payload dannosi che estraggono componenti aggiuntivi da un repository controllato dagli hacker. Di conseguenza, trojan di accesso remoto e spyware vengono scaricati sui dispositivi delle vittime. Gli analisti di Positive Technologies hanno presentato un rapporto sulle minacce informatiche per la prima metà del 2025. Secondo i loro dati, il metodo principale per attaccare con successo le organizzazioni rimane il malware: è stato utilizzato nel 63% dei casi. Allo stesso tempo, la quota di distribuzione di malware tramite siti web ha raggiunto il 13%: quasi

Backdoor in xz Utils: 35 immagini Docker Hub ancora infette

Gli analisti di Binarly hanno trovato almeno 35 immagini su Docker Hub ancora infette da una backdoor che ha penetrato xz Utils l’anno scorso. I ricercatori hanno avvertito che questo potrebbe potenzialmente mettere a rischio utenti, organizzazioni e i loro dati. Binarly spiega che molte pipeline CI/CD, sviluppatori e sistemi di produzione estraggono le immagini direttamente da Docker Hub, utilizzandole come base per i propri container. Se queste immagini vengono compromesse, ogni nuova build erediterà la vulnerabilità o il codice dannoso. Ricordiamo che una backdoor nel popolare pacchetto xz Utils fu scoperta accidentalmente nel 2024 e l’incidente ricevette molta attenzione. Di conseguenza,

Guida alla conformità alla NIS2: Dal 18 ottobre entrerà in vigore

La scadenza si avvicina: il 18 ottobre entrerà in vigore la nuova Direttiva NIS2, una normativa che porterà cambiamenti radicali nel panorama della cybersicurezza in Europa. Le organizzazioni che non si adegueranno rischiano sanzioni salatissime, con multe che possono arrivare fino a 10 milioni di euro o il 2% del fatturato globale annuo, a seconda di quale importo sia maggiore. La domanda che tutte le aziende si pongono è: cos’è la NIS2 e come garantire di essere conformi entro la scadenza? Cos’è la Direttiva NIS2 e perché è importante? La Direttiva NIS2 (Network and Information Security) è stata introdotta dall’Unione Europea con

3000 feriti e 9 morti nella strage dei Cercapersone e spunta l’esplosivo PETN!

Mentre le informazioni ancora risultano confuse, sembrerebbe che i cercapersone esplosi in tutto il Libano siano 3: Motorola LX2, Teletrim, Gold Apollo. Intanto sale il conteggio dei feriti, che sono ad ora 2800, tra i quali 200 in condizioni gravi e 9 morti (tra i quali una bambina). Le prime indagini suggeriscono che è improbabile che la configurazione standard della batteria del cercapersone sia la causa delle esplosioni. Le autorità propendono invece per la possibilità che i dispositivi siano stati intenzionalmente manipolati con materiali esplosivi. Se all’interno del dispositivo fossero stati piazzati degli esplosivi prima che raggiungesse i membri di Hezbollah, i

Esclusivo! Parla il Gruppo Hacker Dietro l’Attacco alla ASST Rhodense intervistato da RHC. La supply-chain è fondamentale!

Recentemente, l’ASST Rhodense è stata bersaglio di un grave attacco informatico perpetrato dal gruppo ransomware Cicada3301. Questo attacco ha portato al furto di un’enorme quantità di dati sensibili, tra cui informazioni personali e mediche, con conseguenze importanti per le strutture sanitarie di Garbagnate Milanese, Bollate, Rho e Passirana. Il furto di 1 terabyte di dati, poi pubblicato integralmente sul Data Leak Site (DLS) del gruppo criminale, ha messo ancora una volta in luce le vulnerabilità delle istituzioni sanitarie italiane, che spesso presentano una postura cibernetica limitata e non adeguatamente preparata a fronteggiare le minacce più sofisticate. In questo contesto, Red Hot Cyber

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