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Tag: teams

Storm-0501: Quando il Ransomware si sposta nel Cloud

Microsoft lancia l’allarme: il gruppo di cybercriminali Storm-0501 si è evoluto. Niente più attacchi “classici” alle macchine on-premise, niente più ransomware che cripta file locali. Ora la minaccia si sposta direttamente sopra di noi, nel cloud, là dove molte aziende pensavano di essere al sicuro. Il passaggio è epocale: non servono più gli eseguibili malevoli che infettano server e PC. Storm-0501 oggi sfrutta le stesse funzionalità native del cloud per fare il lavoro sporco. Si parla di: Il risultato? Una pressione feroce, che non passa per il solito “decryptor a pagamento”, ma per un ricatto diretto: o paghi, o i tuoi dati

Mercedes-Benz e Microsoft insieme per l’integrazione di Teams e Copilot 365 nelle auto da questa estate

Il 16 luglio, Mercedes-Benz ha annunciato con un comunicato stampa l’ampliamento della collaborazione con Microsoft, introducendo le più recenti soluzioni Office e strumenti di collaborazione, inclusa una versione aggiornata dell’app Meetings for Teams. Questa nuova funzionalità consente di partecipare a videoconferenze direttamente dall’auto, sfruttando la videocamera di bordo, anche durante la guida. Mercedes-Benz è inoltre diventata la prima casa automobilistica a integrare nativamente Microsoft Intune nel sistema operativo di bordo MB.OS, estendendo così le possibilità di lavoro da remoto direttamente in auto. Le due aziende hanno confermato anche il piano per l’integrazione di Microsoft 365 Copilot, l’assistente basato su intelligenza artificiale generativa,

Basta screenshot su Teams: da luglio lo schermo diventa nero per chi tenta di spiare

C’è chi, durante una riunione su Teams, ha provato a immortalare una slide riservata. Magari per “condividerla” con chi non doveva esserci. O magari per tornare a riguardarla con calma. Ma da luglio, Microsoft manderà in frantumi questa (brutta) abitudine: basta screenshot. Il contenuto protetto non si cattura più. Lo schermo diventa nero. Punto. La nuova funzionalità si chiama “Prevent Screen Capture” e rappresenta un giro di vite deciso contro la diffusione non autorizzata di informazioni sensibili. Arriverà su tutte le piattaforme: desktop (Windows e Mac), mobile (iOS e Android) e persino via web. Addio ai furbetti dello screenshot Dalla roadmap ufficiale

Attacco informatico via Teams: un semplice messaggio può compromettere la tua azienda!

Con l’uso crescente di strumenti di collaborazione come Microsoft Teams, le aziende devono essere consapevoli dei rischi legati a possibili attacchi informatici. Implementare misure di sicurezza avanzate e formare adeguatamente gli utenti diventa essenziale per contrastare le minacce. In risposta a questo problema, Microsoft ha annunciato l’introduzione di notifiche di sicurezza in Quick Assist, progettate per avvisare gli utenti di possibili tentativi di truffa legati al supporto tecnico. Inoltre, si consiglia alle organizzazioni di limitare o disattivare l’uso di Quick Assist e altri strumenti di accesso remoto, qualora non siano strettamente necessari, per ridurre il rischio di compromissione. Un attacco sofisticato con

Skype Addio Per Sempre! Microsoft chiude il pioniere delle videocall dopo 20 anni di servizio

Nel mondo della tecnologia, pochi nomi evocano tanta nostalgia quanto Skype. Eppure, dopo due decenni di onorato servizio, Microsoft ha deciso di spegnere per sempre la piattaforma che ha rivoluzionato la comunicazione digitale nei primi anni 2000. A partire da maggio, Skype “non sarà più disponibile”, ha confermato l’azienda su X, invitando gli utenti a migrare su Microsoft Teams, il suo servizio di comunicazione in continua espansione. Dall’innovazione alla dimenticanza Skype è stato un pioniere, un software capace di abbattere i costi delle chiamate internazionali e di connettere il mondo con una semplicità fino ad allora inimmaginabile. Nato in Estonia nel 2003,

Microsoft annuncia nuove misure contro gli attacchi phishing su Teams: la protezione inizia a febbraio 2025

Microsoft fa un passo avanti nella lotta contro il phishing, annunciando una nuova funzionalità di sicurezza per Microsoft Teams, il popolare strumento di collaborazione aziendale. A partire da febbraio 2025, gli utenti saranno protetti da attacchi di phishing mirati che sfruttano la tecnica dell’impersonazione di marchi affidabili durante le chat con domini esterni. Come funziona la nuova funzionalità di sicurezza La funzionalità, parte del roadmap Microsoft 365 ID 421190, è progettata per intercettare potenziali rischi di impersonazione durante i primi contatti provenienti da domini esterni. Quando un utente riceve un messaggio da un mittente esterno, Teams analizzerà automaticamente il contenuto per identificare

Microsoft Teams e OneDrive nelle Mani degli Hacker: La Minaccia Invisibile di VEILDrive

Un’ombra inquietante si aggira nei sistemi aziendali: la campagna di attacco VEILDrive sta violando l’infrastruttura cloud di Microsoft, sfruttando i suoi stessi servizi legittimi per sfuggire a qualsiasi tentativo di rilevamento. Microsoft Teams, SharePoint, Quick Assist e persino OneDrive sono finiti nelle mani dei cybercriminali, trasformati in potenti strumenti per diffondere malware senza destare sospetti. L’azienda di cybersecurity israeliana Hunters, che ha scoperto l’operazione a settembre 2024, ha lanciato l’allarme: VEILDrive rappresenta una minaccia strategica per infrastrutture critiche, come dimostrato dall’attacco che ha colpito una grande organizzazione americana, identificata come “Org C”. Senza svelare il nome dell’azienda vittima, Hunters ha descritto un

Black Basta usa Microsoft Teams come porta d’accesso: attacchi sofisticati colpiscono l’IT!

Negli ultimi tempi, il gruppo ransomware Black Basta ha affinato la propria strategia di attacco, portando l’ingegneria sociale su Microsoft Teams per impersonare il supporto IT aziendale e ottenere l’accesso ai dispositivi aziendali. Già noto per aver colpito numerose aziende dal 2022, Black Basta inizia i suoi attacchi con una tecnica subdola: inonda la casella di posta della vittima con migliaia di e-mail apparentemente innocue, come newsletter, conferme di registrazione o notifiche di autenticazione. Questo bombardamento crea caos nella posta della vittima, portando a confusione e frustrazione. In passato, questa tattica culminava con una telefonata da parte di un falso operatore del

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