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Tag: #vulnerabilità

Vulnerabilità critica in GoAnywhere MFT di Fortra: CVE-2025-10035

I ricercatori di WatchTowr Labs hanno segnalato attacchi attivi a una vulnerabilità di elevata gravità nel sistema di gestione del trasferimento file GoAnywhere MFT di Fortra. Il problema, identificato come CVE-2025-10035, è un errore di deserializzazione nel componente License Servlet che consente l’iniezione di comandi non autenticati. Lo sfruttamento richiede una risposta di licenza contraffatta con una firma valida. Fortra ha informato i propri clienti dell’interruzione il 18 settembre, ma ne è venuta a conoscenza circa una settimana prima e non ha specificato come avesse ricevuto l’informazione o se fosse già a conoscenza dell’exploit. Nel frattempo, un rapporto di WatchTowr cita “conferme

Un bug di dirottamento DLL prende di mira Notepad++. Rischio esecuzione codice arbitrario

Una vulnerabilità critica di dirottamento DLL è stata identificata nella versione 8.8.3 di Notepad++ dai ricercatori della sicurezza, con il codice CVE-2025-56383 assegnato a tale falla. La vulnerabilità prende di mira specificamente il sistema di plugin di Notepad++, in particolare il file NppExport.dll situato nella directory Notepad++pluginsNppExport. Questa falla consente agli aggressori di eseguire codice arbitrario sostituendo i file DLL (Dynamic Link Library) legittimi all’interno della directory dei plugin dell’applicazione con versioni dannose che mantengono le stesse funzioni di esportazione. Gli aggressori possono sfruttare questa debolezza creando un file DLL dannoso con funzioni di esportazione identiche che inoltrano le chiamate al DLL

Falle critiche nei robot cinesi. Una bonet di robot zombie può essere controllata a distanza

Dato che si inizia a parlare incessantemente di robot umanoidi e intelligenza artificiale, gli hacker hanno voluto dare una guardatina a questa nuova tecnologia che sempre di più invaderà lo spazio del nostro futuro. E non è andata bene. Il 27 settembre 2025 sono emerse nuove preoccupazioni riguardo ai robot prodotti dalla cinese Unitree Robotics, dopo la segnalazione di serie vulnerabilità che potrebbero esporre migliaia di dispositivi a rischi di controllo remoto e utilizzo malevolo. Secondo quanto riportato da IEEE Spectrum giovedì 25 settembre, i ricercatori hanno individuato una falla critica nel sistema Bluetooth Low Energy (BLE) utilizzato dai robot dell’azienda per

Una riga di codice aggiunta e migliaia di aziende violate. Questa la magia della Supply Chain!

Gli sviluppatori hanno imparato ad avere fiducia negli strumenti che aiutano i loro assistenti AI a gestire le attività di routine, dall’invio di email all’utilizzo dei database. Ma questa fiducia si è rivelata vulnerabile: il pacchetto postmark-mcp, scaricato oltre 1.500 volte a settimana dalla versione 1.0.16, ha inoltrato silenziosamente copie di tutte le email a un server esterno di proprietà del suo autore. Corrispondenza aziendale interna, fatture, password e documenti riservati erano a rischio. L’incidente ha dimostrato per la prima volta che i server MCP possono essere utilizzati come un vero e proprio canale per attacchi alla supply chain. I ricercatori di

Bug critico in Salesforce CLI: esecuzione di codice arbitrario e accesso a SYSTEM

Una vulnerabilità critica nel programma di installazione della CLI di Salesforce (sf-x64.exe) consente agli aggressori di ottenere l’esecuzione di codice arbitrario, l’escalation dei privilegi e l’accesso a livello di SYSTEM sui sistemi Windows. La vulnerabilità sfrutta il modo in cui il programma di installazione risolve i percorsi dei file durante l’installazione. Salesforce ha rilasciato la versione 2.106.6, che risolve il problema codificando in modo rigido i percorsi assoluti dei file e convalidando le firme digitali prima di caricare gli eseguibili supplementari. Quando sf-x64.exe viene eseguito, carica diversi file eseguibili e DLL ausiliari dalla directory di lavoro corrente prima di tornare alla directory

AI nelle mani degli hacker criminali: il gioco è cambiato, e noi siamo in svantaggio

Negli ultimi mesi, durante le mie attività di ricerca e studio, mi sono imbattuto in una realtà tanto sorprendente quanto preoccupante: la facilità con cui è possibile individuare sistemi esposti in rete, anche appartenenti a organizzazioni che – per missione o settore – dovrebbero avere una postura di sicurezza particolarmente solida. Non si parla di tecniche da film o attacchi sofisticati: in molti casi, basta un sabato sera più noioso degli altri mentre il resto della famiglia dorme, un motore di ricerca specializzato o una scansione mirata per scoprire interfacce di gestione accessibili, server mal configurati, credenziali di default mai cambiate, servizi

Attacchi agli aeroporti europei: ENISA identifica il ransomware

L’Agenzia europea per la sicurezza informatica (ENISA) ha annunciato di aver identificato il ransomware che ha bloccato gli aeroporti europei. L’incidente ha colpito diverse città europee, tra cui Berlino, Londra, Bruxelles e Dublino. Secondo ENISA, l’attacco ha colpito un fornitore terzo di servizi informatici per check-in e imbarco, causando ritardi e lunghe code ai terminal. Le autorità hanno confermato che le forze dell’ordine sono già al lavoro per indagare sull’origine e la portata della minaccia. “L’Enisa – si legge in una nota – è consapevole dell’interruzione in corso delle operazioni aeroportuali, causata da un attacco ransomware di terze parti”, si legge in

Root in meno di due minuti: come Phoenix sfrutta falle nelle TRR dei moduli DDR5

È stata sviluppata una nuova variante degli attacchi Rowhammer in grado di bypassare i più recenti meccanismi di sicurezza dei chip DDR5 di SK Hynix. Denominato Phoenix, l’attacco consente l’accesso root ai sistemi basati su DDR5 in meno di due minuti. Ricordiamo che l’ attacco Rowhammer originale è stato ideato dagli esperti della Carnegie Mellon University nel 2014. La sua essenza risiede nel fatto che una manipolazione intensa di alcune celle di memoria può causare un cambiamento nello stato dei bit nelle celle adiacenti. Le celle di memoria memorizzano le informazioni sotto forma di cariche elettriche, che determinano il valore dei bit

DeepSeek sotto accusa: produzione del 50% del codice pericoloso su query sensibili

Gli specialisti di CrowdStrike hanno condotto una serie di esperimenti con il sistema di intelligenza artificiale cinese DeepSeek, testandone la generazione di codice in base ai termini di query. È emerso che i risultati dipendevano direttamente dall’identità del cliente o dell’organizzazione associata. Se le query includevano scenari neutrali o menzionavano gli Stati Uniti, il modello produceva codice pulito, ben strutturato e resistente agli attacchi. Tuttavia, non appena il progetto è stato collegato ad argomenti che hanno provocato una reazione negativa da parte del governo cinese, la qualità delle soluzioni è diminuita drasticamente. Gli esempi più significativi riguardavano le query dei praticanti del

Vulnerabilità critica in Microsoft Entra ID: rischio di takeover totale

Microsoft è riuscita a chiudere un bug molto critico che avrebbe potuto compromettere gravemente i suoi ambienti cloud: il ricercatore olandese Dirk-Jan Mollema ha scoperto due falle interconnesse nel servizio di gestione delle identità Entra ID (in precedenza Azure Active Directory) che, se combinate, avrebbero potuto consentire a un aggressore di ottenere diritti di amministratore globale e di fatto assumere il controllo di qualsiasi tenant di Azure. Il primo problema riguardava un meccanismo poco noto per l’emissione di token interni, i cosiddetti Actor Token, utilizzati per l’autenticazione service-to-service. Il secondo riguardava un’interfaccia legacy di Azure AD Graph che verificava in modo errato

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