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Quell’accento Nord Coreano ancora trae in inganno! I falsi lavoratori rubano dati e stipendi!

Redazione RHC : 4 Aprile 2025 10:57

Gli specialisti IT nordcoreani hanno iniziato a infiltrarsi con più frequenza nelle aziende europee fingendosi dipendenti assunti in full remote.  Gli operatori nordcoreani hanno intensificato le operazioni in Germania, Portogallo, Serbia, Slovacchia e altri paesi, utilizzando falsi curriculum, passaporti contraffatti e foto generate dall’intelligenza artificiale per ottenere colloqui di lavoro.

L’obiettivo di questi lavoratori è quello di ottenere un impiego nel settore IT e di inviare i loro stipendi al bilancio di Pyongyang. A volte lanciano malware sui dispositivi aziendali, rubano informazioni riservate ed estorcono denaro. Ci sono anche casi in cui questi specialisti trovano lavoro in più aziende contemporaneamente, ricevendo più stipendi da più organizzazioni, ma contemporaneamente svolgono i loro compiti in modo scadente.

Spesso si usano tattiche per nascondere le origini “webcam rotta” Assistenza VPN e rivenditori locali. Questi ultimi accettano computer portatili aziendali, li mantengono connessi alla rete e aiutano anche a trasferire fondi guadagnati tramite criptovaluta o servizi come Payoneer e TransferWise. Questo schema è stato denominato “La fattoria dei computer portatili” . In un caso, è stato scoperto che un dispositivo aziendale destinato agli Stati Uniti era attivo a Londra, il che indica una catena di fornitura complessa.

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L’indagine ha rivelato la presenza di istruzioni dettagliate in materia di impiego su siti web europei, tra cui consigli su come cambiare fuso orario e ottenere una cittadinanza fittizia. Nei documenti si parla di biografie false, con diplomi presumibilmente dell’Università di Belgrado e indirizzi in Slovacchia. Sono stati trovati anche i dettagli di accesso agli account sui siti web di reclutamento e sulle piattaforme di gestione delle risorse umane.

Gli esperti di Google sottolineano che i truffatori prendono sempre più di mira le aziende che adottano la politica BYOD (Bring Your Own Device). Questo approccio consente di lavorare da dispositivi personali non controllati dagli strumenti di sicurezza aziendale ed elimina inoltre la necessità di inviare computer portatili, riducendo così il rischio di esposizione tramite verifica tramite indirizzo.

Si nota che, con la crescente pressione internazionale e le indagini negli Stati Uniti, i dipendenti IT nordcoreani stanno sempre più spostando le loro attività in Europa, dove il livello di consapevolezza di tali schemi è inferiore. Alcuni specialisti hanno iniziato a ricorrere sempre più spesso al ricatto: dopo essere stati licenziati, minacciano di divulgare dati riservati o di passarli ai concorrenti. Le fughe di notizie riguardano codici sorgente e progetti interni.

Le agenzie federali raccomandano di prestare attenzione ai segnali di sostituzione: rifiuto di effettuare videochiamate, frequenti modifiche nei dettagli di pagamento, mancanza di foto nei profili e discrepanze negli indirizzi. Individuare tali abusi diventerà sempre più difficile man mano che i truffatori diventeranno più sofisticati e le grandi aziende tecnologiche diventeranno sempre più i loro bersagli.

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