Redazione RHC : 16 Febbraio 2024 07:55
Una nuova campagna di malspam sta minacciando le caselle di posta degli italiani. Lo avverte con un post il CERT-AgID nel sui canale Telegram.
La campagna odierna utilizza delle e-mail con all’interno degli allegati XLS che presentano al centro un pulsante Open che punta ad effettuare una connessione a SMB per scaricare un JavaScript.
Sponsorizza la prossima Red Hot Cyber Conference!Il giorno Lunedì 18 maggio e martedì 19 maggio 2026 9 maggio 2026, presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà la V edizione della la RHC Conference. Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico. Se sei interessato a sponsorizzare l'evento e a rendere la tua azienda protagonista del più grande evento della Cybersecurity Italiana, non perdere questa opportunità. E ricorda che assieme alla sponsorizzazione della conferenza, incluso nel prezzo, avrai un pacchetto di Branding sul sito di Red Hot Cyber composto da Banner più un numero di articoli che saranno ospitati all'interno del nostro portale. Quindi cosa stai aspettando? Scrivici subito a [email protected] per maggiori informazioni e per accedere al programma sponsor e al media Kit di Red Hot Cyber. ![]() Supporta RHC attraverso:
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Gli utenti devono mantenere un’attenzione costante di fronte a e-mail di dubbia provenienza, in particolare quando si presentano determinati fattori che possono indicare la presenza di tentativi di phishing. “Urgenza” e “pericolo” sono fattori comuni che delineano intenzioni sospette da parte del mittente delle email.
Altri segnali di phishing includono link o allegati inaspettati, richieste di informazioni personali o di login, e-mail che provengono da mittenti sconosciuti o che contengono errori grammaticali e ortografici evidenti (anche se ultimamente con l’intelligenza artificiale tali problemi sono stati molto migliorati). Inoltre, è importante prestare attenzione alle richieste di condividere codici di verifica o altre credenziali sensibili tramite e-mail.
Gli utenti devono sempre verificare l’autenticità di un’e-mail prima di rispondere o di agire in base alle istruzioni fornite al suo interno. Questo può includere controllare l’indirizzo e-mail del mittente, verificare l’URL dei link inclusi nell’e-mail senza fare clic su di essi, e contattare direttamente l’organizzazione o il servizio coinvolto per confermare la legittimità della richiesta.
Mantenere una buona pratica di sicurezza informatica, essere consapevoli dei possibili segnali di phishing e adottare un atteggiamento cauto di fronte alle comunicazioni inaspettate o sospette sono passaggi fondamentali per proteggere se stessi e le proprie informazioni personali online.
Il trojan malware Pikabot è emerso all’inizio del 2023, rappresentando una minaccia significativa per la sicurezza informatica. E’ basato su una struttura modulare composta da un loader e un modulo centrale. Pikabot crea backdoor nei sistemi compromessi per consentire accesso remoto non autorizzato agli attaccanti. Ricevendo istruzioni da un server di comando e controllo (C2), Pikabot può eseguire una vasta gamma di comandi dannosi, compresi quelli per l’iniezione di shellcode e l’esecuzione di file eseguibili arbitrari.
Sebbene la modalità di diffusione di Pikabot non sia ancora chiara, è stata ipotizzata una possibile correlazione con il trojan Qakbot. Pikabot presenta una struttura modulare che gli consente di svolgere attività dannose, inclusa la verifica degli ambienti sandbox e dei tentativi di analisi. Utilizzando un payload crittografato memorizzato in immagini PNG, Pikabot è in grado di eludere i sistemi di sicurezza e proteggere il processo iniettato da binari Microsoft non firmati. Inoltre, Pikabot si autotermina se la lingua del sistema è georgiana, kazaka, uzbeka o tagika, suggerendo un potenziale targeting geografico specifico.
Presentando somiglianze con la famiglia di malware Matanbuchus, Pikabot indica uno sviluppo iniziale, come indicato dal suo numero di versione (0.1.7). Queste caratteristiche delineano un quadro complesso e sofisticato del trojan malware Pikabot, richiedendo una stretta sorveglianza e azioni preventive per mitigare i rischi associati alla sua diffusione e attività dannose.
In questo periodo il dibattito sull’intelligenza artificiale applicata al mondo del lavoro è sempre più intenso, segno evidente di come la tecnologia digitale stia trasformando radicalmente modali...
Quest’anno Microsoft celebra i suoi primi 50 anni, un traguardo che riflette la trasformazione dell’azienda da piccola start-up nel 1975 a colosso globale della tecnologia. Fondata da Bill Gates e...
La società Microsoft ha reso noto di essere impegnata nell’investigazione di un’anomalia di rilievo riguardante il client desktop tradizionale di Outlook per il sistema operativo Windows, anomali...
Un nuovo gruppo di hacker legato al Partito Comunista Cinese è stato identificato dagli esperti di Palo Alto Networks. L’Unità 42, divisione di intelligence sulle minacce della società california...
I sistemi di Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) stanno rivoluzionando il modo in cui interagiamo con la tecnologia, offrendo capacità straordinarie nella creazione di contenuti testuali, imm...