
I ricercatori di sicurezza hanno scoperto una nuova vulnerabilità in OpenSSH, identificata come CVE-2024-6409, che potrebbe potenzialmente consentire attacchi di esecuzione di codice remoto sui sistemi interessati.
Questa vulnerabilità, che riguarda le versioni 8.7 e 8.8 di OpenSSH, consente la potenziale esecuzione di codice remoto (RCE) a causa di una race condition nella gestione del segnale all’interno del processo figlio di separazione dei privilegi (privsep).
La vulnerabilità è stata divulgata pubblicamente l’8 luglio 2024, in seguito a un’analisi approfondita condotta da Qualys in seguito alla precedente vulnerabilità CVE-2024-6387 e a un’ulteriore revisione da parte dei ricercatori di sicurezza.
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
il bug relativo al CVE-2024-6409 risiede nella funzione grace_alarm_handler() che richiama impropriamente cleanup_exit() dall’interno di un gestore di segnale. Questa funzione non è sicura da richiamare in tale contesto, in quanto potrebbe richiamare altre funzioni che non sono async-signal-safe, portando a potenziali rischi per la sicurezza.
Il problema è particolarmente preoccupante per i sistemi che eseguono le versioni 8.7 e 8.8 di OpenSSH, nonché le relative release portatili. La vulnerabilità è esacerbata da alcune patch downstream, come quella openssh-7.6p1-audit.patchpresente nel pacchetto OpenSSH di Red Hat, che aggiunge codice aggiuntivo cleanup_exit() che può innescare la vulnerabilità.
La distinzione fondamentale rispetto al CVE-2024-6387 risiede nel fatto che la race condition non ha il potenziale per l’esecuzione di codice remoto (RCE) essendo avviati nel processo figlio privsep. Questo processo opera con privilegi limitati rispetto al processo server padre. Di conseguenza, l’impatto immediato è ridotto.
Sebbene l’impatto immediato di CVE-2024-6409 sia in qualche modo mitigato dal fatto che la race condition e il potenziale RCE vengono attivati nel processo figlio privsep, che opera con privilegi ridotti rispetto al processo del server padre, la vulnerabilità rappresenta comunque un rischio significativo.
Il processo figlio privsep è progettato per limitare i danni che possono essere causati se venisse compromesso, ma il rischio di esecuzione di codice remoto resta una minaccia seria.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.


Secondo quanto appreso da fonti interne di RedHotCyber, l’offensiva digitale che sta creando problemi al Sistema Postale Nazionale in Francia è stata ufficialmente rivendicata dal collettivo hacker filo-russo NoName057(16). Gli analisti confermano che l’azione rientra…

L’analisi che segue esamina il vettore di attacco relativo alla CVE-2025-47761, una vulnerabilità individuata nel driver kernel Fortips_74.sys utilizzato da FortiClient VPN per Windows. Il cuore della problematica risiede in una IOCTL mal gestita che…

Una vulnerabilità critica è stata individuata in MongoDB, tra le piattaforme di database NoSQL più utilizzate a livello globale. Questa falla di sicurezza, monitorata con il codice CVE-2025-14847, permette agli aggressori di estrarre dati sensibili…

Il procuratore generale del Texas Ken Paxton ha accusato cinque importanti produttori di televisori di aver raccolto illegalmente dati degli utenti utilizzando la tecnologia di riconoscimento automatico dei contenuti (ACR) per registrare ciò che i…

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiana (AGCM) ha imposto una sanzione significativa ad Apple. La sanzione ammonta a 98,6 milioni di euro, ovvero circa 115 milioni di dollari. ed è relativa a al…